Aree pedonali fra automobilisti e abusivi, controlli quasi inesistenti e tanta inciviltà - QdS

Aree pedonali fra automobilisti e abusivi, controlli quasi inesistenti e tanta inciviltà

Luca Insalaco

Aree pedonali fra automobilisti e abusivi, controlli quasi inesistenti e tanta inciviltà

mercoledì 24 Febbraio 2010

Traffico. Una città che soffoca tra macchine e smog.
Maggiori verifiche. Per il nuovo comandante della Polizia municipale, Di Peri, si tratta di un problema molto diffuso. “Porremo certamente - ha detto - più attenzione alla questione”.
Weekend a piedi. Il Comune ha deciso di prolungare fino alla metà di aprile la chiusura alle auto dell’asse Politeama-Quattro canti, con estensione fino a piazza Mordini la domenica.

PALERMO – Isole pedonali, queste sconosciute. Sulla carta le strade parzialmente o per intero off-limits per auto e ciclomotori sono una quarantina, per oltre 3,3 km di lunghezza e 33.500 mq di estensione complessiva. In realtà, le isole incontaminate dai tubi di scappamento si contano sulle dita di una mano. Da piazza Verdi le auto si tengono lontane di giorno, per poi comparire al calar della sera, quando cingono d’assedio il Teatro Massimo, assieme – inutile dirlo – all’immancabile posteggiatore. Qualche passo più in là, l’aperitivo si svolge in compagnia delle automobili parcheggiate nella vicina area pedonale di via Spinuzza, dove i mezzi trovano abitualmente spazio accanto ai tavolini dei bar all’aperto.
Quello del parcheggio selvaggio, tuttavia, è un destino che accomuna molte delle aree pedonalizzate. Non è difficile, ad esempio, scorgere mezzi in sosta tra le variopinte pietanze dei locali di via Orologio o ancora di fronte l’Agenzia delle entrate.
“Si tratta – ammette il neo comandante della Polizia municipale, Serafino Di Peri – di una forma di ineducazione stradale piuttosto diffusa in città. Al Teatro Massimo, la sera gli automobilisti approfittano dell’esiguità delle pattuglie e quindi dell’assenza di controlli, per parcheggiare davanti all’edificio. Porremo certamente più attenzione su questo problema”.
Nelle ultime settimane, l’amministrazione comunale ha deciso di riprendere in mano la delibera che chiudeva al traffico piazza San Domenico. Quella che doveva segnare una minirivoluzione al traffico e diventare uno spazio a misura d’uomo, infatti, si è risolta nella chiusura del solo slargo antistante l’omonima chiesa, mentre al di fuori del suo perimetro le automobili impazzano, con tanto di guardiamacchine abusivo a dirigere le manovre degli automobilisti. Nell’ambito della strategia di pedonalizzazione del centro storico, il Comune ha quindi deciso di rispolverare il progetto di chiusura per la storica area che si affaccia su via Roma, nonché per piazza Bologni. In attesa, comunque, delle scelte dell’assessore al ramo, in queste due piazze è consigliabile non respirare a pieni polmoni. 
Dalle isole pedonali istituite, ma violate, a quelle invocate, ovvero piazza Pretoria e piazza Bellini. Le due aree abbracciano Palazzo delle Aquile e sono quindi generalmente (ma non solo) a uso e consumo di consiglieri e assessori comunali, in questi giorni al centro delle polemiche per l’utilizzo dei pass. Per la pedonalizzazione, totale e permanente, di entrambe le piazze si batte il “Comitato spazio pubblico”, che nell’ultimo anno ha organizzato a più riprese manifestazioni e iniziative ludiche per sensibilizzare i cittadini e far loro sperimentare, anche in maniera creativa, la riappropriazione concreta degli spazi pubblici.
Intanto, visto il riscontro dei cittadini nel periodo natalizio, l’amministrazione comunale ha deciso di prorogare fino all’undici aprile la chiusura alle auto nei week-end dell’asse Politeama-Quattro canti, con estensione fino a piazza Mordini la domenica. Per Maurizio Carta, assessore comunale al Centro storico, la pedonalizzazione: “È uno dei primi passi concreti del tavolo tecnico ‘Qualità dello spazio pubblico e mobilità nel centro storico’ istituito presso l’assessorato come organo permanente per individuare strategie e azioni concrete che consentano di dare un nuovo impulso alla riqualificazione del centro storico”.
 


La città esce sconfitta dal confronto con il Nord
 
PALERMO – “Il vero nodo per il rilancio del centro storico – ha sottolineato l’assessore al ramo del Comune di Palermo, Maurizio Carta – è la ‘qualità dello spazio pubblico’, il suo decoro, la sicurezza, le attività e la mobilità sostenibile. Intervenire in quest’ambito è uno degli argomenti per il rilancio dell’azione di riqualificazione e rivitalizzazione del centro storico e trova profondo interesse degli attori coinvolti a testimonianza della raggiunta maturità nell’affrontare di nuovo in termini complessivi il recupero del centro storico dal punto di vista dei servizi e della qualità della vita”.
Nonostante tutto, le isole pedonali del capoluogo sono comunque poche. Lo si evince spulciando l’edizione 2009 del dossier “Ecosistema urbano”, redatto da Legambiente, in cui Palermo esce piuttosto male dal confronto con i principali centri italiani. Nella classifica per estensione pro-capite della superficie stradale pedonalizzata, il capoluogo si piazza infatti al 78° posto tra i capoluoghi di provincia. La graduatoria, redatta sulla base dei dati trasmessi dai Comuni, assegna a Palermo 0,07 mq. di superficie stradale per abitante. Di contro, oltre al caso eccezionale di Venezia, il cui centro storico costituisce una grande isola pedonale, le grandi città presentano maggiori superfici pedonalizzate: Roma con 391.554 m2, Milano con circa 362.410 m2, Torino con circa 318.000 m2, e Napoli con 270.472 m2. Peggio tra i capoluoghi dell’Isola fa solo Trapani, il cui dato è nullo. Dati, quelli palermitani, lontani anni luce dai 4,87 mq./ab. di Venezia, dai 2.05 mq/ab. di Verbania, o ancora dagli 1,87 mq/ab. di Terni, le città che offrono maggiori aree pedonalizzate.

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