Campo di tiro a volo puntato dai vandali ma da un anno la Provincia non fa nulla - QdS

Campo di tiro a volo puntato dai vandali ma da un anno la Provincia non fa nulla

Alessandro Accardo Palumbo

Campo di tiro a volo puntato dai vandali ma da un anno la Provincia non fa nulla

giovedì 04 Marzo 2010

Incuria. Come trascurare un grande patrimonio.
Tre piccoli plessi. La manutenzione ordinaria di parte dell’impianto spetta alle associazioni sportive che, in barba alle molte difficoltà, tengono ancora viva l’attività agonistica.
“Italia ‘90”. L’area è stata costruita con i fondi residui stanziati per i mondiali di calcio. Dalla sua nascita ha ospitato eventi sportivi di carattere nazionale e internazionale.
 

MAZARA DEL VALLO (TP) – Il campo di tiro a volo è stato preso di mira più volte dai vandali. L’ultima “schioppettata” (perdonateci il gioco di parole), in ordine di tempo, risale al marzo del 2009. Alcuni soggetti, ignoti alle Forze dell’ordine, hanno appiccato il fuoco al plesso centrale di un impianto che è, ad oggi e in tutta l’Isola, unico nel suo genere. Ha ospitato, infatti, eventi sportivi nazionali e internazionali.
“Non riesco a capire – ci confida Antonino Bruno, consigliere dal 2003 dell’associazione tiro a volo mazarese – chi possa avere interesse, ad arrecare danno a questo impianto. Soldi qui non ne girano. Quei pochi che derivano dal tesseramento dei nostri soci e da qualche contributo li spendiamo per tenere aperto l’impianto e per la manutenzione ordinaria”.
La struttura, costruita grazie ai fondi residui stanziati per i mondiali di calcio “Italia 90” è di proprietà della Provincia e si trova a Mazara tra la contrada Affacciata e la borgata Costiera. È composta da tre piccoli plessi: il primo, in cui si entra appena si varca la soglia del cancello, è stato dato in gestione ai circa trenta tesserati mazaresi, appassionati iscritti alla Fitav (Federazione italiana tiro a volo); il secondo plesso, che costituisce il corpo centrale dell’impianto, non viene usato in modo continuativo poiché è a disposizione della Provincia quando vi organizza manifestazioni sportive; il terzo è in gestione a un’altra associazione di tiro a volo, non mazarese ma di Marsala.
Tornando al secondo plesso, l’ente territoriale ne ha affidato la gestione alla Megaservice Spa. E qui è doveroso aprire una lunga parentesi. La società per azioni, creata nel maggio dell’anno 2004, è a capitale pubblico: l’ente Provincia ne detiene il 100% delle azioni.
A essa sono affidati, senza ricorrere al mercato e quindi senza concorrenza, vari incarichi: “brilla” per un sito web (www.megaservicespa.it) ricco di pagine vuote; “luccica” per la non proprio esaltante gestione del Palavetro – giace abbandonato da anni davanti all’aeroporto di Birgi, come abbiamo anche mostrato in una recente inchiesta fotografica – e della Funivia di Erice, più volte a rischio fallimento; “sfavilla” nella gestione della piscina provinciale di Gibellina, chiusa per parecchio tempo e oggetto di interrogazioni in Consiglio provinciale. Sembrerebbe una spa baciata dalla sfortuna, una specie di Re Mida al contrario: tutto, o quasi, ciò che tocca anziché trasformarsi in oro, va in malora. Eppure la Provincia, come abbiamo raccontato di recente, continua a versare denaro in questo pozzo senza fondo.
Ma torniamo all’impianto sportivo. A eccezione del primo e dell’ultimo complesso, con le otto piattaforme agibili e funzionanti – abbiamo potuto costatare che le macchine nelle fosse sono pronte all’uso – salta agli occhi anche da lontano, che l’immobile “sfortunato”, è proprio quello centrale, affidato dalla Provincia di Trapani alla Megaservice. È come se i mascalzoni avessero intuito quale dei tre plessi non è presidiato, visto che gli altri, pur se non in perfette condizioni, sono utilizzati.
La questione, forse, va letta sotto altri aspetti. È di poche settimane fa un ordine del giorno, presentato in Consiglio provinciale, relativo all’impianto: “Il presidente della commissione Sport, Turismo e Spettacolo, Santo Corrente, intende sottolineare lo stato di abbandono e di inefficienza dell’impianto, facendo seguito ai diversi sopralluoghi effettuati, presso il campo di tiro a volo. Nel 2009, la struttura è stata più volte oggetto di atti vandalici che l’hanno sensibilmente danneggiata, rendendone ancora più precaria l’attività agonistica. Ad oggi né la Provincia né la Megaservice, società alla quale è stato affidato il corpo centrale dell’impianto, hanno provveduto a ripristinarla. Il documento, pertanto, tende a impegnare il presidente della Provincia, Girolamo Turano, a revocare l’affidamento agli attuali gestori (Megaservice e le società di tiro al volo di Mazara e Marsala). Nello stesso tempo, si suggerisce di indire un bando per affidare a un unico gestore l’intera struttura”. Che vi sia dietro tutto, un reale interesse a sbattere fuori gli attuali inquilini per favorire l’ingresso di altri soggetti? A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.
 


“Se necessario si interverrà dopo la perizia dei tecnici”
 
TRAPANI – “Il campo di tiro a volo di Mazara – conferma Filippo Siragusa, portavoce del presidente della Provincia, Girolamo Turano – è stato affidato in gestione a due associazioni locali. La società Megaservice non ha competenze dirette sulla manutenzione e se necessario, interverrà subito dopo la perizia che sarà effettuata dai tecnici della Provincia”.
“Successivamente – conclude Siragusa – si provvederà a coordinare una serie d’interventi per la manutenzione del sito”.
Una risposta scarna ed estremamente breve, che giunge dal capoluogo trapanese dopo tre settimane e diverse sollecitazioni da parte nostra a replicare sulla vicenda.
Espressioni come “Se necessario” e “interverrà” appaiono soltanto come frasi dette per rinviare anziché affrontarlo e risolverlo.
Appare poi quantomeno contraddittorio il fatto che la Megaservice non abbia “competenze dirette sulla manutenzione” ma “interverrà subito dopo la perizia”.
“La Provincia di Trapani – si legge sul sito web della partecipata – invece di svendere il proprio patrimonio immobiliare, ha dato vita a un progetto di grande valenza sociale ed economica […], consentendo anche la buona tenuta e la rivalutazione delle strutture e dei beni provinciali, peraltro, senza alcun costo a carico dell’amministrazione […]”.
Un anno è passato dai vandalismi, ma l’indifferenza  amministrativa aleggia ancora sul campo di tiro a volo, come un piattello mancato.

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