Rischio sisma, i materiali edili sotto maggiore osservazione - QdS

Rischio sisma, i materiali edili sotto maggiore osservazione

Antonio Gallitto

Rischio sisma, i materiali edili sotto maggiore osservazione

venerdì 08 Maggio 2009

I geologi siciliani pongono l’attenzione su un aspetto fondamentale nella prevenzione dei terremoti. Eugenia Belluardo: “I manufatti vanno realizzati con prodotti certificati”

Catania – Il sisma dell’Abruzzo ha risvegliato un po’ in tutta l’Isola lo spettro del terremoto. O meglio: ha riproposto gli effetti di eventi pregressi su manufatti e persone, ancora vivi nelle nostre menti. Fra le cause dell’ecatombe abruzzese si è parlato di scarsa qualità dei materiali con i quali sono state costruite le case. Una cosa è certa: i prodotti da costruzione sono normati da anni e proprio le norme ne garantiscono la qualità e l’affidabilità in base all’utilizzazione che del materiale se ne fa.

Parliamo dei sistemi di attestazione di conformità Ce i quali sono, appunto, le azioni da mettere in campo per giungere all’emissione dell’etichetta Ce da apporre sugli imballi o sui documenti di accompagnamento. Queste attestazioni sono di 3 tipi fondamentali. Quello più semplice è come un’autocertificazione in cui il produttore si prende la responsabilità anche dei risultati delle prove di laboratorio Itt (le prove iniziali).
Affrontiamo la tematica con Eugenia Belluardo, geologo esperto tecnico e libero professionista, che ha organizzato di recente a Catania una giornata di studi sulla marcatura Ce dei materiali da costruzione.

Una prima domanda viene spontanea e cioè: prima del Dpr 246/93, cioè il Regolamento di attuazione della Direttiva 89/106/Cee (Dpd) relativa ai prodotti da costruzione, cosa normava, se c’era una norma, i prodotti da costruzione?
“Prima del Dpr 246/93 – ci spiega Belluardo -,  non c’era una certificazione vera e propria che costituiva un marchio di qualità e sicurezza. Si indicavano le buone prassi ,in particolare per la messa in opera. Per il calcestruzzo invece, c’è sempre stata più attenzione definendo le classi di resistenza in base alle fasce climatiche e al tipo di costruzione, oltre ad effettuare delle prove di verifica durante le gettate. Per intonaci, laterizi, adesivi, aggregati, gesso, conglomerati bituminosi e lastre in pietra naturale – continua il geologo – non si facevano dei controlli o per lo meno non erano obbligatori. Solo per il cemento i controlli sono più antichi data la presenza del cromo”.

Ma da quanti anni sono obbligatorie le norme di prodotto per le marcature Ce?
“Dall’anno 2004 le norme di prodotto per la marcatura Ce sono obbligatorie – risponde Belluardo – e si può sicuramente affermare che il geologo è una figura tecnica competente per il sistema di controllo della produzione, per la qualificazione dei prodotti e per l’applicazione in pieno dei principi della direttiva 89/106, già dagli studi accademici in mineralogia e petrografia applicata. È vero che per il momento non si parla di marcatura Ce all’Università, ma anche su questo ci stiamo lavorando. Il geologo interviene direttamente sul processo produttivo dei materiali –finisce di dire il tecnico- occupandosi della certificazione di alcuni materiali da costruzione e non sulla messa in opera dei materiali stessi. Nonostante ciò, possiamo affermare che la sicurezza del materiale prodotto utilizzato è maggiore e di conseguenza i manufatti risulterebbero realizzati con prodotti certificati per i requisiti di sicurezza, nell’applicazione e per la salute pubblica dei fruitori”.

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