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Catania – Nesima, una miniera di disservizi e opere pubbliche ferme a metà

Melania Tanteri

Catania – Nesima, una miniera di disservizi e opere pubbliche ferme a metà

venerdì 05 Marzo 2010

Le denunce dei cittadini che chiedono maggiore attenzione e controlli in tutto il quartiere. Anche il nuovo centro di raccolta differenziata è già stato devastato dai vandali

CATANIA – Nessuno spazio sociale, quasi totale assenza di verde pubblico, problemi di viabilità, sporcizia per le strade, inesistenza dei vigili urbani e, quel è più evidente, nessun reale interesse da parte dell’amministrazione. È il triste quadro che gli abitanti del quartiere di Nesima e di tutta le settima municipalità, hanno dipinto al senatore Enzo Bianco che, dopo Librino, ha deciso di continuare il proprio viaggio attraverso quelle realtà catanesi di cui si parla poco, da questa zona. L’incontro, organizzato all’interno dell’oratorio della parrocchia San Pio X, a Nesima Superiore, ha visto la partecipazione di decine di persone che hanno esposto le proprie esigenze all’esponente del Pd.
Tra i problemi sollevati dai residenti, l’annosa questione della mancanza di controlli da parte dei vigili urbani, che ha gravi ripercussione sulla viabilità della zona, spesso caotica, soprattutto nelle arterie principali, e poi l’assenza di segnaletica orizzontale, le opere pubbliche lasciate a metà, come la piazza San Pio X, metà della quale è oggi un posteggio per macchine e camion dei panini: sono davvero tante le richieste che la cittadinanza, da anni, fa ad amministrazioni sempre occupate in altre parti della città. Relativamente all’accesso alla struttura del Nuovo Ospedale Garibaldi, ad esempio, da anni residenti e consiglieri di quartiere chiedono l’apertura di un ingresso pedonale sulla via Nobili, per consentire alle persone un facile accesso dal quartiere di Nesima: “Per andare all’ospedale – spiega Giuseppa Campofiorito, residente nella zona – dobbiamo necessariamente passare per il Viale Bolano (la circonvallazione), percorrendo un marciapiede incompleto e allungando il tragitto di centinaia di metri; oppure dobbiamo prendere due autobus, quando se aprissero l’ingesso sulla via Nobili basterebbe fare poche decine di metri”.
Forte disattenzione, dunque, alle esigenze di un difficile territorio e di una zona ad alta densità demografica, quella lamentata dai cittadini. “Nessuno è mai venuto ad interessarsi dei problemi del quartiere – sottolinea Marcello Tringali, consigliere alla settima municipalità e da anni impegnato nel tentativo di sollecitare l’amministrazione ad una maggiore presenza. Un esempio eclatante di questa assenza – continua – è rappresentato dal centro di raccolta differenziata, imposto ai cittadini dall’allora amministrazione Scapagnini, realizzato e oggi chiuso e lasciato all’azione devastante del tempo e dei vandali”.
Assenza delle istituzioni, dunque, riscontrabile anche relativamente al problema delle case, la maggioranza delle quali di proprietà dell’Iacp, che, sostengono numerosi residenti, “non interviene mai nelle manutenzioni ordinarie e straordinarie, lasciando che le persone vivano in palazzine fatiscenti”. “Per vedere di trovare una soluzione a questo problema – sottolinea Bianco – mi rivolgerò al deputato regionale del Pd Giovanni Barbagallo, per concordare un emendamento da presentare al Piano Casa in discussione all’Assemblea regionale, al fine di sbloccare la possibilità per gli enti pubblici proprietari di edifici costruiti prima del 1960 di trasferirne la proprietà agli inquilini che vogliono acquistarli; questo consentirebbe ai nuovi proprietari di occuparsi della manutenzione degli immobili, oggi assolutamente fatiscenti, a cui l’Iacp non provvede affatto”.

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