Sgravi fiscali e tirocini per rilanciare il lavoro - QdS

Sgravi fiscali e tirocini per rilanciare il lavoro

Raffaella Pessina

Sgravi fiscali e tirocini per rilanciare il lavoro

sabato 06 Marzo 2010

Forum con Nicola Leanza, assessore regionale Famiglia Politiche sociali e Lavoro

PALERMO – Il suo è l’ assessorato regionale alla Famiglia, alle Politiche sociali e del Lavoro. Qual è la situazione del lavoro in Sicilia e quali contromisure state adottando?
“Il problema di fondo è semplice: tra tutte le emergenze che ci sono in Sicilia, la priorità delle priorità è proprio l’emergenza lavoro. Perché la Sicilia è fortemente in crisi: c’è stato un aumento della cassa integrazione almeno di dieci volte di quanto avviene in tempi normali; c’è una crescita continua del rischio di perdita del lavoro, perché le aziende sono in crisi e soprattutto non c’è stata la compensazione di nuove assunzioni, perché questo sistema provocato dalla crisi ha bloccato il mercato. Come Governo, abbiamo deciso di operare in queste direzioni: una è quella che riguarda il decreto attuativo della legge 9 che dovrebbe in qualche modo incentivare gli sgravi contributivi e abbassare il costo del lavoro e operare gli sgravi fiscali abbinati alla legge 407/90. La seconda direzione riguarda i due disegni di legge (n. 374) condivisi dal Governo e presentati da Antonino D’Asero (Pdl) e da Giuseppe Lupo del Pd (n. 512) per il credito d’imposta sulle tasse, e infine la terza direzione, riguarda l’approvazione del credito d’imposta sulle infrastrutture (40/50% degli sgravi). Un’altra misura da poter utilizzare è quella del tirocinio formativo. Un’impresa, prima di assumere, vuole conoscere la persona che mette al lavoro. Questo tirocinio non impegna nessuno dei due, né l’impresa né la persona che va a fare il tirocinio. E’ nominativo, dura un anno, è a titolo gratuito e viene solo riconosciuto un rimborso spese. Ma quest’ultima voce intendiamo incentivarla contribuendo come Regione”.
Perché un ragazzo dovrebbe lavorare per un anno in un’azienda gratuitamente?
“E’ semplice: uno studente in ingegneria e in giurisprudenza, una volta laureato va a fare tirocinio gratuito in studi già affermati. Parimenti non risulta strano che uno studente appena diplomato o laureato abbia la possibilità di farsi conoscere nel mondo del lavoro. L’incentivo che vorremmo realizzare consiste nel mettere una parte di denaro (200 euro), e aggiungerlo a quello messo a disposizione dall’azienda, ad esempio 100 euro. In questo modo il tirocinante prenderebbe almeno 300 euro al mese, invece di lavorare gratis”.
Prevedete di fare un’analisi dei bisogni formativi in Sicilia?
“Noi abbiamo fatto dei bandi sugli sportelli multifunzionali che dovranno censire 200 mila persone e fare almeno un milione di azioni. Significa avere il bilancio delle competenze delle persone, capire attraverso le imprese cosa manca, monitorare i disoccupati e avviare le persone alla formazione. Cercheremo di avere entro sei mesi, al massimo un anno, una mappatura ben precisa dell’offerta di lavoro e delle necessità da parte delle aziende. Di conseguenza, ci sarà un collegamento con l’assessorato alla Formazione per indirizzare i corsi di formazione”.
Ultimamente avete presentato un’iniziativa per aprire nuovi cantieri di lavoro. Di che si tratta?
“Stiamo avviando anche 1.780 cantieri di lavoro in tutta la Sicilia per i quali stiamo investendo circa 200 milioni di euro attivando circa 36.000 posti di lavoro, per quattro mesi. Questo significa che i soldi verranno spalmati in maniera omogenea su tutto il territorio e daremo l’opportunità di mettere in moto il mercato del lavoro con opere produttive, per risistemare strade, piazze e palazzi di tutti i comuni della Sicilia. Con l’acquisto dei vari materiali per realizzare le opere, si metterà in moto tutto l’indotto.
Sarà l’assessorato regionale a gestire i cantieri attraverso i Comuni. Questi, otterranno il via libera a uno o più cantieri, in base ad una fascia di appartenenza a seconda della estensione. Verrà fatta richiesta all’ufficio di collocamento per i personale che verrà avviato al lavoro. L’Ente locale per ottenere il finanziamento, le risorse, dovrà comunque rendicontare il lavoro effettuato, che verrà controllato da un collaudatore”.
 

 
Controlli “inclusivi” per contrastare il lavoro nero rimodulare il personale in esubero dove c’è carenza

A che punto è il controllo del mercato del lavoro nero?
“Intanto abbiamo messo tutti gli ispettori fuori. I controlli dovranno essere “inclusivi”: se un’azienda rispetta i criteri di legalità previsti per i propri lavoratori, non possiamo bloccarne l’attività se manca un documento. Dobbiamo effettuare controlli intelligenti, senza accanimento. In questo senso, avvieremo una serie di controlli a campione, per avere il polso della situazione. Ad esempio, sulla Grande distribuzione abbiamo appurato che a Catania è tutto in regola. A Palermo, invece, secondo i nostri controlli vi sono alcuni deficit. Quello a cui voglio arrivare è il controllo preventivo, ossia la consapevolezza per le aziende che prima o poi, il controllo arriverà per tutti. Allo stesso tempo, l’ispettore del lavoro deve diventare una sorta di consulente che combatte e persegue il lavoro nero, ma per il resto deve aiutare le aziende ad essere in regola”.
In assessorato avete abbastanza personale amministrativo che possa svolgere tutte le pratiche?
“Basta che si risolva la vicenda dei contrattisti, passandoli dalla categoria A alla B e di fatto l’aspetto amministrativo verrà superato con poche risorse: è soltanto un problema di programmazione reale. L’assessorato attualmente gestisce circa 3.000 persone, compresi gli uffici periferici. In alcuni uffici, si verifica abbondanza di personale, in altri carenza. Per il riequilibrio del personale, abbiamo incaricato il dirigente generale Alessandra Russo”. 

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