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Palermo – Acqua, impennata dei prezzi e i cittadini assaltano gli uffici

Luca Insalaco

Palermo – Acqua, impennata dei prezzi e i cittadini assaltano gli uffici

giovedì 11 Marzo 2010

Pesa soprattutto l’aumento della quota fissa, prima applicata al contatore e ora a ogni singolo utente. Maxi-bollette Amap su fognatura e depurazione. Pd: “Stangata per le famiglie”

PALERMO – Nelle ultime settimane il caos ha fatto il suo ingresso nelle case palermitane, introdotto da una bolletta. Colpa degli aumenti, in primo luogo quello sui consumi, passati da 1,17 a 1,34 mc, applicati in maniera retroattiva dall’1 gennaio 2009. Ma non solo. La quota fognatura è passata dallo 0,0186 a 0,1654 euro/mc: La quota depurazione è aumentata del 71%, passando da 0.258 a 0.441 euro/mc. E l’acqua, di colpo, si è rivelata un lusso per molti cittadini.
Per i palermitani, quindi, il passo successivo all’amara scoperta (accompagnata dalle imprecazioni di rito) è stato prendere d’assalto gli sportelli di Amap e subissare di richieste d’aiuto le associazioni che tutelano i diritti dei consumatori.
“Stiamo ricevendo tantissime segnalazioni di utenti e di interi complessi condominiali che lamentano di aver ricevuto maxi bollette da parte di Amap”, dice Federconsumatori, che punta il dito contro il nuovo piano tariffario, approvato dalla conferenza dei sindaci, con l’assenso dell’amministrazione comunale ma non dei consiglieri: “Probabilmente – osserva l’associazione dei consumatori – in quella sede non sono state valutate le reali ricadute sul bilancio delle famiglie. I primi contraccolpi della privatizzazione dell’acqua, un bene che deve rimanere pubblico”. 
Nelle nuove bollette pesa poi l’aumento della quota fissa, prima applicata al contatore, in base alla sua portata, ed ora invece riferita a ciascun utente o condomino. Da qui l’impennata dei costi, soprattutto per i condomini di dimensioni medio-grandi. “Amap ha applicato una variazione tariffaria che non trova, a nostro giudizio, una valida giustificazione, se non quella, considerata la predominanza di complessi condominiali in città, di voler fare cassa” osserva il presidente di Federconsumatori Sicilia, Lillo Vizzini. Critico anche il capogruppo del Pd a Palazzo delle Aquile, Davide Faraone, che calcola un’incidenza media dell’aumento sulle tasche dei cittadini del 30 per cento: “La nuova stangata – avverte – rischia di essere il colpo di grazia per le già esauste finanze delle famiglie”.
Se a Roma, nel frattempo, la Camera dei Deputati ha votato un emendamento che sopprime gli Ato idrici e dei rifiuti, a Palazzo dei Normanni si sono riuniti i rappresentanti dei 120 consigli comunali dell’Isola che hanno votato il sostegno ad un disegno di legge di iniziativa popolare contro la privatizzazione dell’acqua.
 

 
L’opposizione. Sul servizio idrico un confronto in Consiglio
 
PALERMO – I rincari in bolletta – si diceva – hanno spinto i cittadini a prendere d’assedio gli sportelli di Amap. L’azienda di via Volturno è quindi corsa ai ripari aprendo “in via temporanea e straordinaria” i propri uffici alla clientela anche nei pomeriggi di lunedì e mercoledì. Intanto, alla Provincia di Palermo, l’opposizione reclama che il Consiglio discuta della gestione del servizio idrico integrato nel palermitano. I consiglieri di centrosinistra, infatti, ormai un mese fa hanno presentato un ordine del giorno – primo firmatario il capogruppo del Pd Gaetano Lapunzina – invitando il Presidente Avanti a relazionare l’aula sul contenzioso sorto tra l’Ato Idrico Palermo e Acque Potabili Siciliane, “ed i motivi per i quali, ancora oggi, non risulta approvato il Piano degli Investimenti (POT), strumento necessario ad avviare le opere per l’ammodernamento degli impianti idrici e fognari, con una previsione di spesa di 324 milioni di euro in cinque anni”.

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