Rifiuti in spiaggia e parcheggi selvaggi, a Giardini Naxos è ancora inverno pieno - QdS

Rifiuti in spiaggia e parcheggi selvaggi, a Giardini Naxos è ancora inverno pieno

Giuseppe Bellia

Rifiuti in spiaggia e parcheggi selvaggi, a Giardini Naxos è ancora inverno pieno

sabato 09 Maggio 2009

Il degrado. L’estate sta per arrivare l’accoglienza è in ritardo.
Spazzatura in battigia. Bottiglie, cartacce, tubi arrugginiti, erbacce e cespugli invadono le aree demaniali: residenti e turisti devono sorbirsi il triste spettacolo facendo slalom tra la sporcizia.
Le reazioni. Un volantino denuncia l’atteggiamento dell’amministrazione comunale. Si chiedono al commissario straordinario maggiori interventi per porre rimedio all’incresciosa situazione.

GIARDINI NAXOS (ME) – Una cartolina, nel cuore della primavera, dalla prima colonia greca di Sicilia: spiaggia fuori controllo in balia di rifiuti, auto abusivamente posteggiate, ferro arrugginito tra le barche, il tutto “condito” da più denunce anonime pubbliche e da una dichiarazione del commissario che lascia perplessi (“ Ci sono state le mareggiate, le pulizie si fanno poco prima che inizi la stagione”). Se la “bella” stagione, anche se in ritardo, sembra che sia in procinto d’esplodere, questa sembra proprio che non bussi alle porte della città di Giardini Naxos, nel messinese.

Non può essere un’attenuante che Giardini Naxos presenti un’Amministrazione pubblica commissariata, perché il “conto” che presenta la città non è riconducibile ad un problema di rifiuti. Ecco il quadro che si presenta a chi s’imbatte nella zona sabbiosa di balneazione: zone a verde nella parte più lontana dalla banchisa costituita da cespugli ed erbacce, ma molto più, lungo tutta la spiaggia, per tutta il litorale, bottiglie di vetro, latta, ferro di ogni dimensione e misura sembra non destino alcun problema. Forse, perché ci si trova dinanzi ad un paesaggio (se così si può definire) che in inverno è ormai consolidato. Prima che i “riflettori” dell’informazione giornalistica facessero emergere la gravità sia sul piano dell’immagine sia quella meramente pubblica e sanitaria, ci hanno pensato dei “buontemponi” a denunciare lo stato della spiaggia attraverso dei manifesti affissi per le strade di Giardini Naxos. Sarebbe stato più utile alla causa, sollevare la questione con tanto di firma al piè di pagina dei manifesti.

In una di queste affissioni, si legge: “Grazie commissario, anche nella zona Schisò abbiamo una piccola discarica. Questa è l’attrazione turistica che abbiamo nel nostro paese anche lei continui a farci lavorare così certi della sua collaborazione la ringraziamo anticipatamente”. Manifesto senza firma, senza identità, ma i cui ideatori, sembra che appartengano al contesto commerciale e ristorativo cittadino.
L’amministrazione straordinaria come risponde a tutto ciò? L’architetto Sebastiano La Maestra, dell’Ufficio tecnico del Comune, su mandato del commissario straordinario Maria Letizia Di Liberti ha rilasciato la seguente dichiarazione al Qds: “La settimana scorsa abbiamo chiesto un preventivo all’Ato Messina 4 per la pulizia straordinaria per il periodo che va da metà maggio ai primi d’ottobre”.

Ma i “conti” non tornano. Da tempo, i lidi privati, vantano già una pulizia della spiaggia in gestione a regola d’arte, perché non dovrebbe essere così anche quella demaniale? Forse saranno più fortunati coloro che beneficeranno della spiaggia nella tarda primavera. Peccato però, che la stagione balneare per i calendari delle Guardie costiere inizi già il primo maggio. In sostanza, per una ventina di giorni potrebbe permanere questa situazione.

Inoltre: se i rifiuti, prima o poi saranno rimossi, resta il problema delle autovetture. A quanto pare, formalmente la spiaggia non è un parcheggio, nessun cartello ne da informazione in tal senso. Non resta che attendere, che arrivi il bel tempo, che i rifiuti “abbandonino” la spiaggia, che le autovetture sostino nelle zone consentite, che si prenda seriamente in considerazione che la civiltà sia la base della convivenza comune ed infine che il turismo in Sicilia sia “destagionalizzato”. Tutto ciò, non costa un euro all’amministrazione pubblica e ai cittadini. è solo una questione di regole e di salvaguardia di un bene inestimabile: la prima colonia greca in Sicilia che merita più rispetto da parte di tutti.

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