Palermo città off-limits per i diversabili tra noncuranza, inciviltà e troppi ‘furbi’ - QdS

Palermo città off-limits per i diversabili tra noncuranza, inciviltà e troppi ‘furbi’

Luca Insalaco

Palermo città off-limits per i diversabili tra noncuranza, inciviltà e troppi ‘furbi’

venerdì 19 Marzo 2010

Sociale. Se circolare in carrozzina diventa quasi impossibile.
Comune e Provincia. La nuova sede del Consiglio provinciale non ha un ascensore adatto. Anche in molte scuole gestite da Palazzo delle Aquile le difficoltà sono all’ordine del giorno.
La lotta ai truffatori. In città c’è un’altissima concentrazione di pass auto per soggetti portatori di handicap. La Polizia municipale ha parlato anche di una “centrale” di tagliandi falsi.

PALERMO – Discriminati, bistrattati, il più delle volte ignorati. La quotidianità dei diversamente abili in città è una catena di ostacoli, di barriere che bruciano maggiormente se a erigerle è uno Stato spesso patrigno.
BARRIERE ISTITUZIONALI – Palazzo Jung: fruizione vietata ai portatori di handicap e agli anziani. L’edificio di via Lincoln, nuova sede istituzionale del Consiglio provinciale, è privo di ascensore e risulta quindi inaccessibile in primo luogo ai soggetti con disabilità.
“Una situazione paradossale” secondo il consigliere del Gruppo misto, Giovanni Mammana, già assessore provinciale alle Politiche sociali, che ha sollevato il caso in Aula. E dire che la residenza nobiliare del Settecento è stata riaperta appena due anni fa, dopo un lungo lavoro di restauro e un investimento da parte dall’Ente di oltre due milioni e mezzo di euro. Soldi che sono valsi a cancellare decenni di oblio, ma evidentemente non ad abbattere le barriere architettoniche dell’edificio, i cui locali ospitano ora uffici e gruppi consiliari. Il presidente del Consiglio provinciale, Marcello Tricoli ha spiegato che il progetto per l’ascensore è stato già finanziato ed è andato in appalto due volte, ma per vari motivi non è andato in porto. Tricoli si è comunque impegnato a fare in modo che la situazione di stallo possa rapidamente sbloccarsi con l’affidamento dei lavori.
Non va meglio nelle scuole pubbliche. Basta leggere la lettera arrivata qualche settimana fa all’ufficio del difensore civico del capoluogo. A scrivere è stata la madre di un dodicenne affetto da distrofia muscolare, che frequenta un istituto comprensivo nei pressi della Stazione centrale.
“Da due anni – ha scritto la donna – mio figlio si muove solo con la carrozzina, la classe si trova al primo piano e dal Comune di Palermo, nonostante da oltre quattro anni li preghi di realizzare un montascale e quindi di mettersi in regola con la legge, continuano a ignorare il problema e io sono costretta a portare in classe mio figlio in braccio. Ho bisogno che qualcuno mi aiuti a far capire al sindaco che esiste una legge che dice di abbattere le barriere architettoniche negli edifici pubblici”.
GIUNGLA D’ASFALTO – Un percorso ad ostacoli. Così si presenta la città vista da una carrozzina. Scivoli latitanti, disastrati o ripidi come le pareti di un inscalabile montagna. E poi ancora pali della luce, fioriere e cartelloni pubblicitari da dribblare, non tralasciando il pezzo forte: le automobili e i motocicli posteggiati sulle zebre o sui marciapiedi. Di recente, due mozioni a firma di altrettanti consiglieri di Mpa e Italia dei valori hanno posto all’attenzione dell’amministrazione comunale il problema, chiedendo interventi per rendere i marciapiedi fruibili ai portatori di handicap con la creazione di scivoli e il rifacimento della segnaletica orizzontale (le strisce gialle) agli incroci.
IL DANNO E LA BEFFA – Palermo è la terza città italiana per numero di pass destinati agli invalidi con 385 tagliandi ogni 10.000 macchine.
“Si tratta di un dato abnorme rispetto al numero effettivo di disabili sul territorio” osserva Salvatore Crispi, responsabile del Coordinamento H. A fare gola ai furbetti del tagliando è la possibilità di aggirare le limitazioni alla circolazione e di sostare nei parcheggi riservati. Ai contrassegni rilasciati dall’Ufficio H del Comune vanno poi aggiunti quelli provenienti dal mercato nero. Un business prospero a guardare i parabrezza delle auto che sfrecciano in mezzo al traffico.
“Negli ultimi mesi – dice il comandante della Polizia municipale, Serafino Di Peri – ci sono giunte diverse segnalazioni della presenza di una centrale dei tagliandi falsi”.
Altro problema nella città perennemente affamata di parcheggi è quello dell’occupazione dei posti auto riservati ai portatori di handicap “Quello dei parcheggi per i disabili – aggiunge Di Peri – è un problema che abbiamo tenuto sotto controllo. Rispetto al passato, comunque, quando per un disabile trovare un parcheggio libero era estremamente difficile, in città la situazione mi sembra decisamente migliorata”.
 

 
Le norme di riferimento costantemente ignorate
 
PALERMO – L’assenza di un ascensore a Palazzo Jung contrasta in primo luogo con la Legge 30 marzo 1971 n. 118 e quindi con il decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1996, n. 503.
Essa prescrive che gli edifici pubblici debbano garantire “un livello di accessibilità degli spazi interni tale da consentire la fruizione dell’edificio sia al pubblico che al personale in servizio” (art.13).
Circa gli attraversamenti pedonali, invece, la lettura dell’articolo 6 dello stesso Dpr evidenzia le gravi carenze palermitane.
“Nelle strade ad alto volume di traffico – si legge nel documento appena citato – gli attraversamenti pedonali devono essere illuminati nelle ore notturne o di scarsa visibilità; Il fondo stradale, in prossimità dell’attraversamento pedonale, potrà essere differenziato mediante rugosità poste su manto stradale al fine di segnalare la necessita di moderare la velocità; Le piattaforme salvagente devono essere accessibili alle persone su sedia a ruote”.
“Gli impianti semaforici – è scritto ancora nel Decreto del Presidente della Repubblica – di nuova installazione o di sostituzione, devono essere dotati di avvisatori acustici che segnalano il tempo di via libera anche a non vedenti e, ove necessario, di comandi manuali accessibili per consentire tempi sufficienti per l’attraversamento da parte di persone che si muovono lentamente”.

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