“Una situazione paradossale” secondo il consigliere del Gruppo misto, Giovanni Mammana, già assessore provinciale alle Politiche sociali, che ha sollevato il caso in Aula. E dire che la residenza nobiliare del Settecento è stata riaperta appena due anni fa, dopo un lungo lavoro di restauro e un investimento da parte dall’Ente di oltre due milioni e mezzo di euro. Soldi che sono valsi a cancellare decenni di oblio, ma evidentemente non ad abbattere le barriere architettoniche dell’edificio, i cui locali ospitano ora uffici e gruppi consiliari. Il presidente del Consiglio provinciale, Marcello Tricoli ha spiegato che il progetto per l’ascensore è stato già finanziato ed è andato in appalto due volte, ma per vari motivi non è andato in porto. Tricoli si è comunque impegnato a fare in modo che la situazione di stallo possa rapidamente sbloccarsi con l’affidamento dei lavori.
Non va meglio nelle scuole pubbliche. Basta leggere la lettera arrivata qualche settimana fa all’ufficio del difensore civico del capoluogo. A scrivere è stata la madre di un dodicenne affetto da distrofia muscolare, che frequenta un istituto comprensivo nei pressi della Stazione centrale.
“Da due anni – ha scritto la donna – mio figlio si muove solo con la carrozzina, la classe si trova al primo piano e dal Comune di Palermo, nonostante da oltre quattro anni li preghi di realizzare un montascale e quindi di mettersi in regola con la legge, continuano a ignorare il problema e io sono costretta a portare in classe mio figlio in braccio. Ho bisogno che qualcuno mi aiuti a far capire al sindaco che esiste una legge che dice di abbattere le barriere architettoniche negli edifici pubblici”.
“Si tratta di un dato abnorme rispetto al numero effettivo di disabili sul territorio” osserva Salvatore Crispi, responsabile del Coordinamento H. A fare gola ai furbetti del tagliando è la possibilità di aggirare le limitazioni alla circolazione e di sostare nei parcheggi riservati. Ai contrassegni rilasciati dall’Ufficio H del Comune vanno poi aggiunti quelli provenienti dal mercato nero. Un business prospero a guardare i parabrezza delle auto che sfrecciano in mezzo al traffico.
“Negli ultimi mesi – dice il comandante della Polizia municipale, Serafino Di Peri – ci sono giunte diverse segnalazioni della presenza di una centrale dei tagliandi falsi”.
Essa prescrive che gli edifici pubblici debbano garantire “un livello di accessibilità degli spazi interni tale da consentire la fruizione dell’edificio sia al pubblico che al personale in servizio” (art.13).
Circa gli attraversamenti pedonali, invece, la lettura dell’articolo 6 dello stesso Dpr evidenzia le gravi carenze palermitane.
“Nelle strade ad alto volume di traffico – si legge nel documento appena citato – gli attraversamenti pedonali devono essere illuminati nelle ore notturne o di scarsa visibilità; Il fondo stradale, in prossimità dell’attraversamento pedonale, potrà essere differenziato mediante rugosità poste su manto stradale al fine di segnalare la necessita di moderare la velocità; Le piattaforme salvagente devono essere accessibili alle persone su sedia a ruote”.
“Gli impianti semaforici – è scritto ancora nel Decreto del Presidente della Repubblica – di nuova installazione o di sostituzione, devono essere dotati di avvisatori acustici che segnalano il tempo di via libera anche a non vedenti e, ove necessario, di comandi manuali accessibili per consentire tempi sufficienti per l’attraversamento da parte di persone che si muovono lentamente”.