Reddito disponibile sotto la media - QdS

Reddito disponibile sotto la media

Angela Carrubba

Reddito disponibile sotto la media

giovedì 25 Marzo 2010

I dati dell’Istituto di ricerche economiche e sociali (Ires) diffusi il 10 marzo scorso su ricchezza reddito e occupazione. I dati dell’Isola sono i più allarmanti tra le regioni meridionali. Nella crisi il divario è più forte

PALERMO – In uno studio dell’Ires presentato il 10 marzo scorso emerge che in un’Italia in crisi, la Sicilia è tra le regioni che pagano i prezzi più alti in termini di produzione di ricchezza, di reddito disponibile, di occupazione. Il Pil nel 2008, anno in cui è cominciata la crisi, nel paese è sceso del -1 per cento, in Sicilia invece del -1,1 per cento.
Anche gli occupati nel 2008 sono diminuiti in maniera più consistente nell’isola (-0,7 contro -0,1). Ed il reddito disponibile delle famiglie siciliane, al netto dell’imposizione fiscale, fatta 100 la media nazionale si è attestato a 71,4, quasi trenta punti in meno.
Che esista un divario Nord-Sud anche nella crisi è confermato dalle statistiche Istat che a fine febbraio 2010 ha diffuso gli aggregati che hanno concorso a formare il reddito disponibile delle Famiglie nelle regioni italiane dal 1995 al 2007.
Nel periodo 2005-2007 il Reddito disponibile delle Famiglie italiane si è concentrato, in media, per circa il 53 per cento nelle regioni del Nord, per il 26 per cento circa nel Mezzogiorno e per il restante 21 per cento nel Centro. Il Nord-ovest, il Centro e il Mezzogiorno hanno evidenziato una crescita media annua molto simile (intorno al 3,2 per cento), pari a quella nazionale (3,2 per cento). Al contrario, nel Nord-est la crescita totale è stata maggiore della media nazionale (+3,4 per cento). Nel Meridione, si distingue la crescita inferiore alla media di Campania (+2,7 per cento), Sardegna (+2,8 per cento), Calabria e Sicilia (entrambe +3 per cento).
Esaminando i dati sull’origine dei redditi, si rileva che dal 2005 al 2007 i redditi da lavoro dipendente sono aumentati in Italia del 13,1 per cento. Tale crescita, pur abbastanza uniforme nelle quattro macroaree, è stata più accelerata al Nord-est (+14,6 per cento) e al Centro (+13,7 per cento), più lenta al Nord-ovest (+12,1 per cento) e nel Mezzogiorno (+12,5 per cento). A livello regionale, Umbria, Abruzzo ed Emilia-Romagna (+18,5, +16,3 e +16,1 per cento rispettivamente) hanno mostrato i ritmi di crescita più elevati.
Tale dinamica ha lasciato invariata, nel corso del trienno, la distribuzione dei redditi da lavoro dipendente, che si concentrano per il 53 per cento circa nel Nord, il 22 per cento nel Centro e il 25 per cento circa nel Mezzogiorno.
Maglia nera alla Sicilia anche sul fronte della disoccupazione. Sempre secondo i dati forniti dall’Istat, l’Isola è la regione con il più alto tasso di disoccupazione di tutta italia: il 13,8 per cento, quasi il doppio della media nazionale che si attesta al 7,1 per cento, anche se nel quarto trimestre del 2008 nell’Isola la percentuale di persone senza lavoro è cresciuta meno della media Paese: 0,3% a fronte dello 0,5%.
Tra il quarto trimestre 2007 e 2008, in Sicilia si registrano 26 mila occupati in meno (1 milione 483 mila rispetto a 1 milione 509 mila) con un tasso variato dal 45,1% al 44,1%, mentre il numero di persone in cerca di occupazione è aumentato da 236 mila a 237 mila.

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