Pesca, tutelare le specificità isolane in sede comunitaria - QdS

Pesca, tutelare le specificità isolane in sede comunitaria

Giovanna Naccari

Pesca, tutelare le specificità isolane in sede comunitaria

mercoledì 31 Marzo 2010

Nella sede dell’Ars incontro per fare il punto sul settore ittico siciliano. I nodi: risolvere la questione delle ferrettare e delle spadare

PALERMO – La Sicilia chiede maggiore attenzione all’Unione europea sulla specificità dei prodotti ittici e sulla concorrenza nel Mediterraneo.
L’appello è stato lanciato ieri, nella sede dell’Assemblea regionale siciliana, dalle Istituzioni e dalle associazioni di categoria durante l’incontro del Consiglio regionale della Pesca con la delegazione della commissione europea del settore, guidata dal presidente Carmen Frega Fraga Estévez.
Gli europarlamentari sono venuti in visita in Sicilia, su invito del deputato Antonello Antinoro, coordinatore del Ppe. Sono diversi i nodi da sciogliere: complessità dei regolamenti comunitari, attrezzature di pesca, concorrenza con il Nord Africa.
“Abbiamo posto fiducia nell’incontro con la delegazione europea” dice l’assessore alle Risorse Agricole, Titti Bufardeci, che ha presieduto il Consiglio.
“Ci sono regolamenti che nel dare indicazioni comportamentali rigide, stabiliscono pesanti sanzioni, ma a volte l’inapplicabilità della norma è causata da una complessiva strutturazione del settore”.
Sul fronte delle attrezzature il Consiglio regionale della Pesca ha chiesto di rivedere la questione delle ferrettare e del piano spadare che sta causando problemi economici e di utilizzazione alle imprese di pesca.
Per Giammaria Sparma, dirigente generale del dipartimento Pesca “la visita della commissione è importante. Ci si lamenta sempre di una pesca centrata all’Atlantico e al Baltico, ma oggi dobbiamo sperare nel cambiamento.  Abbiamo un presidente di commissione greco ed un parlamentare spagnolo, siamo convinti che ci possa essere uno spostamento dell’attenzione e che la Sicilia debba cogliere questa opportunità.  Anche i bandi comunitari rappresentano una grossa occasione, ma il settore deve saper cogliere queste iniziative”. Per l’europarlamentare del Ppe, Antonello Antinoro “occorre valutare con attenzione le problematiche della pesca alla luce del trattato di Lisbona e dei poteri rinnovati del Parlamento europeo”.
Il rispetto delle regole da parte di tutti i paesi, soprattutto nel Mediterraneo è necessario per Piero Forte, presidente regionale Napi Pesca Sicilia. “E’ importante  afferma – che una volta per tutte l’Italia e la Sicilia siano promotori al più presto di accordi bilaterali con i paesi frontalieri del Nord Africa”.
Per Salvino Caputo, presidente commissione Attività produttive dell’Ars: “l’Ue ha approvato provvedimenti che non sostengono il settore e la marineria siciliana, ma creano limitazioni e condizioni difficilmente sostenibili”.
All’Unione europea chiediamo innanzitutto di verificare le condizioni della pesca siciliana, ma anche le potenzialità della marineria e di rendersi conto che è un comparto che oggi al pari dell’agricoltura assicura sviluppo e occupazione. 
La visita della commissione rappresenta una grande occasione per Giuseppe Messina, segretario regionale Federazione agroalimentare Ugl Sicilia. Assieme a Federcoopesca e al Consiglio regionale spiega  “abbiamo puntualizzato alcuni aspetti importanti che riguardano il rilancio della pesca e la salvaguardia dei livelli occupazionali”.

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