L’uovo di Pasqua, fra tradizione religiosa e nuove tendenze commerciali della Gdo - QdS

L’uovo di Pasqua, fra tradizione religiosa e nuove tendenze commerciali della Gdo

L’uovo di Pasqua, fra tradizione religiosa e nuove tendenze commerciali della Gdo

giovedì 01 Aprile 2010

Simbolo della Resurrezione, nel tempo si è evoluto assumendo significati diversi nel corso delle varie epoche storiche. L’offerta dei prodotti varia per prezzo, dimensione e contenuto. è solo questione di gusti e di tasca

La Santa Pasqua, festa religiosa per la comunità cristiana, è divenuta nel tempo una ricorrenza sempre più un evento dai contorni gastronomici, in cui l’uovo di Pasqua (insieme alla colomba) ne è divenuto simbolo.
La tradizione del classico uovo di cioccolato è solo di recente istituzione, ma il dono delle uova vere, decorate o dorate, legato alla festa della resurrezione di Gesù Cristo ha origine molte antiche. Nell’iconografia cristiana, l’uovo è il simbolo della Resurrezione, il suo guscio rappresenta la tomba dalla quale esce un essere vivente.
Infatti, l’uovo è sempre stato simbolo sin dai tempi antecedenti al sorgere della religione cristiana.
Le uova di gallina decorate a mano.
La tradizione del dono di uova ebbe inizio ben prima della nascita del Cristianesimo: si narra che già fra i Persiani, festeggiavano con lo scambio delle uova di gallina l’avvento della stagione primaverile, seguiti nel tempo da altri popoli antichi. Gli egizi, ad esempio consideravano il cambio di stagione una sorta di primo dell’anno e così, scambiavano le uova decorate a mano.
L’uovo nel Medioevo
L’usanza dello scambio di uova decorate si sviluppò poi anche nel Medioevo, come dono alla servitù. Così mutò il significato dello stesso uovo.  Da essere  sostanzialmente il simbolo della rinascita primaverile della natura, andò ad intrecciarsi con il Cristianesimo divenendo il simbolo della rinascita dell’uomo, di Cristo. La diffusione dell’uovo come regalo pasquale si pensa nacque in Germania, quando, fra i tradizionali doni della Pasqua fece la comparsa il regalo di semplici uova. Risale sempre al Medioevo, la tradizione della creazione di uova artificiali fabbricate o rivestite in materiali preziosi quali argento, platino od oro, i cui destinatari erano gli aristocratici e ad i nobili.
L’uovo di Fabergè
Ma le uova più famose furono quelle di un maestro orafo, Peter Carl Fabergè, che nel 1883 gli fu dato mandato dallo zar Alessandro, di creare un dono speciale per la zarina Maria. Il primo di Fabergè, fu un uovo di platino smaltato bianco che si apriva per rivelare un uovo d’oro che a sua volta conteneva un piccolo pulcino d’oro ed una miniatura della corona imperiale. Si narra che gli zar ne furono così entusiasti che ordinarono a Fabergè di preparare tutta una serie di uova da donare tutti gli anni.
L’uovo di cioccolato
La diffusione è stata probabilmente incentrata nell’ultimo secolo.
Se fino a qualche decennio fa, la preparazione delle classiche uova di cioccolato era per lo più affidato per via artigianale a maestri, oggi l’uovo è un prodotto industriale soprattutto in chiave commerciale. La produzione delle uova di cioccolato, in Italia, è oggi affidata alle grandi ditte dolciarie presenti nella Gdo, i cui prodotti sono destinate ai bambini, anche per via della presenza della tradizionale sorpresa. Non solo. L’offerta delle uova pasquali è divenuta sempre più diversificata per prezzo, contenuto della sorprese, e dimensioni. Insomma, un uovo alla portata di tutte le tasche!

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