Molti ritengono che il compito esclusivo della Polizia municipale sia il controllo e la disciplina del traffico. In realtà, però, i vigili, anche alla luce degli innumerevoli compiti loro delegati dopo la riforma del titolo V della Costituzione, svolgono sempre più compiti di polizia locale. Nel reparto di Polizia urbana, per esempio, si dovrebbe provvedere alla vigilanza sulla nettezza dell’abitato, sullo sgombero delle immondizie dalle strade, sulla custodia degli animali pericolosi. Diversamente, il reparto di Polizia commerciale dovrebbe tutelare i consumatori sia sotto l’aspetto di frodi contro il patrimonio che sotto quello di inosservanza di norme igienico-sanitarie. E così via il reparto di Polizia sanitaria, quello di Polizia edilizia, quello di Polizia ambientale ed infine il reparto di Polizia stradale. Lo fanno? Non sempre.
Ma come possono i comandi di Polizia municipale occuparsi alacremente di tutti questi servizi quando la pianta organica prevederebbe un certo numero di dipendenti e nella realtà i reparti ne hanno – se va bene – la metà? E lasciamo perdere, al momento, la divisione tra amministrativi e non, ma come non capire che l’attività di Polizia stradale non serva ai Comuni solo per trasmettere agli automobilisti una certa cultura del rispetto delle regole condivise, ma anche per fare cassa?
Insomma, come sempre in Sicilia il cane tenta disperatamente di mordersi la coda, e da qui a capire che ciò succede in virtù di una classe politica di bassissimo profilo, a cui si aggiunge una classe di dirigenti pubblici altrettanto incompetente, il passo è brevissimo.
A Catania, per esempio, il servizio Viabilità è garantito dalla presenza di 120 vigili al giorno suddivisi in più turni. 120 su 487. E gli altri? Il comandante ad interim Alessandro Mangani si è rifiutato di rispondere alle nostre domande, ma il cittadino certi dubbi se li pone. Soprattutto se si pensa che, nell’ottobre del 2009, l’Ispettore Giovanni Maugeri è stato arrestato per concussione e tentata truffa ai danni del Comune, e sospeso dal servizio in via cautelare. Insomma, qualcosa che non quadra – anche negli stessi Corpi di Polizia municipale – ci deve essere. E le conseguenze inevitabilmente alla fine si vedono per la strada, dove impera l’anarchia, la prepotenza, l’assoluta mancanza delle regole. Inutile raccontarsi bugie. Così come è, la Polizia municipale dei Comuni siciliani, non ce ne vogliano i comandanti e i dipendenti volenterosi ed efficienti, non serve proprio a nulla.