Riforma della formazione lontana sono distanti Regione e sindacati - QdS

Riforma della formazione lontana sono distanti Regione e sindacati

Michele Giuliano

Riforma della formazione lontana sono distanti Regione e sindacati

mercoledì 07 Aprile 2010

Tempi e modalità di attuazione devono essere ancora definiti e la soluzione non sembra vicina. Si vuole rilanciare l’intero settore in connessione con il sistema dell’istruzione

PALERMO – Riforma sì, ma assolutamente da condividere. E sino a questo momento, a parte annunci e solo qualche novità attuata, i sindacati non intravedono segnali reali di cambiamento. La formazione professionale in Sicilia continua a fare discutere e il tavolo tecnico che si è in questi giorni insediato alla Regione per scandire la riforma del settore non sembra sia in grado in breve tempo di garantire la necessaria svolta.
Le posizioni tra il governo regionale da una parte e sindacati e lavoratori dall’altra appaiono ancora abbastanza distanti. “Il piano dell’offerta formativa appena approvato – dichiarano i rappresentanti della Cisl e Cisl Scuola – risulta rispondere ad oggi solo alla semplice esigenza di comunicazione mediatica. La Cisl per l’intero anno passato ha richiesto, sostenuto e lottato con determinazione per arginare le pressioni politiche clientelari nel settore, definendo con l’amministrazione una strategia condivisa di riordino della spesa e della gestione della formazione. La vera svolta ci sarà solo quando si vedrà l’integrale applicazione dei criteri contenuti nell’intesa di riordino del settore sottoscritta il 29 settembre del 2009 con il Presidente della Regione, Lombardo”.
“Convince poco – rincara la dose l’Ugl Sicilia – l’impostazione di alleggerire da un lato i bilanci degli enti formativi attraverso il trasferimento presso il Ciapi di parte del personale, come riportato nell’Avviso 1, e dall’altro sottrarre risorse per implementare una integrazione poco chiara con il sistema dell’istruzione scolastica ed universitaria”.
“Ci preoccupa il futuro dei lavoratori – dichiara Giovanni Condorelli, Segretario regionale di Ugl – rispetto all’impostazione di rigore, che condividiamo nel principio di una spesa qualificata, che non dice attraverso quale sistema si garantirà la professionalizzazione degli operatori ed il loro utilizzo”.
L’assessore regionale alla Formazione professionale, Mario Centorrino, tende come suo solito a mediare tra le parti convinto che tutte le esigenze finiranno per convogliare in un’iniziativa del governo siciliano fattiva: “Il governo regionale è impegnato – commenta l’assessore – in un profondo processo di rinnovamento del sistema della formazione professionale anche allo scopo di rispondere, con le altre riforme che si stanno affrontando negli altri settori economici e sociali del contesto siciliano, alle sfide e alle esigenze che il mondo delle imprese e del lavoro chiede da tempo di affrontare”.
Secondo Centorrino la riforma attualmente in fase di studio ha lo scopo di svolgere un’azione di rilancio dell’intero settore della formazione in connessione con il sistema dell’istruzione, diventando strumento di politica attiva del lavoro al servizio dello sviluppo dell’economia regionale. Appare però abbastanza evidente come a pochi giorni dall’insediamento del tavolo tecnico alla Regine le posizioni siano abbastanza distanti. Se non si farà in fretta si correrà il rischio di arrivare al prossimo Prof con i soliti problemi e gli sprechi infiniti di un settore che non riesce proprio a riassettarsi.
 


L’approfondimento. I dipendenti degli enti chiedono più certezze
 
I dipendenti degli enti di formazione e degli Sportelli multifunzionali sono chiari: se da una parte si vuole riordinare il settore dall’altra però si devono dare risposte concrete a chi vi lavora quotidianamente. “Ci vengono chiesti preparazione ed efficienza – scrivono in una lettera aperta al governatore della Sicilia i dipendenti della formazione – venendo pure ricattati moralmente perché non siamo vincitori di concorso, e tra l’altro non abbiamo certezza sugli stipendi”. Messaggio chiaro quindi lanciato ai vertici dell’amministrazione regionale: giusto avere doveri ma rivendicano anche dei precisi diritti di lavoratori. E questo sarà uno dei punti più discussi dal tavolo tecnico così costituito: Antonio La Spina, ordinario di sociologia all’Università di Palermo; Patrizia Monterosso, dirigente generale del dipartimento Istruzione e Formazione professionale; Nino Emanuele, capo di gabinetto dell’assessore regionale; Salvatore Tosi, coordinatore della segreteria tecnica; Francesco Lo Greco, responsabile sindacale della Cisl-scuola; Giovanni Lo Cicero, della Cgil; Michele Romeo, dello Snals-Confsal; Giuseppe Messina dell’Ugl-Sicilia; Giuseppe Raimondi della Uil-scuola. Gli enti di formazione sono rappresentati dalle associazioni Forma, Cenfop e Asef.

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