Il golf per “recuperare” visitatori - QdS

Il golf per “recuperare” visitatori

Michele Giuliano

Il golf per “recuperare” visitatori

mercoledì 07 Aprile 2010

Il portale “Italia Turismo” mette la Sicilia al centro degli affari per la crescita di strutture alberghiero-golfistiche. Può rappresentare l’occasione per promuovere il turismo sportivo e la destagionalizzazione dei flussi

PALERMO – Cosa fare contro la crisi del turismo? Invertire la tendenza rimodulando l’offerta. Ma come potere raggiungere l’obiettivo? Rispunta puntuale nell’Isola la questione legata alle acclamate, tanto quanto contestate, strutture ricettivo-golfistiche.
A rilanciare il tema ci ha pensato Italia Turismo, uno dei più grandi portali sul territorio nazionale dedicato al settore. Secondo il presidente di Italia Turismo, Roberto Spingardi, è proprio questa la strada maestra per tentare di riconvertire un’offerta turistica che obiettivamente in Sicilia sembra non affascinare più. “Promuovere il turismo sportivo e la destagionalizzazione dei flussi – dice – attraverso un circuito golfistico che unisca la Sicilia alla Calabria, Puglia e Basilicata”.
 
Obiettivo tra l’altro individuato nell’ambito del progetto pilota “Magna Grecia”: un circuito golfistico costituito da tre o cinque poli con minimo 4 campi in location strategiche e facilmente accessibili del Sud Italia. La Sicilia ovviamente viene pienamente inserita in questo circuito anche perché di strutture del genere ne stanno nascendo in buon numero. “è senza dubbio –aggiunge Spingardi – una nuova realtà attrattiva per rafforzare i flussi turistici, soprattutto nel periodo autunnale ed invernale”. I primi due campi di Italia Turismo sono in fase di realizzazione a Simeri e Sibari e l’apertura è prevista per il 2011.
 
Completeranno il circuito i progetti di Lamezia Terme, Crotone, Capo Rizzuto, con un’offerta totale di mille starting time giornalieri. In una seconda fase, facendo perno sugli aeroporti di Lamezia Terme-Crotone per la Calabria, e Brindisi per la Puglia e la Basilicata, sono stati individuati altri sei campi da 18/32 buche. Sono in tanti a credere fortemente su un’offerta turistica siciliana in grado di rivitalizzarsi proprio puntando sul connubio golf-alberghi. Prima fra tutti proprio la Regione:
“L’offerta turistica siciliana sta attraversando una fase di riqualificazione – ha commentato l’assessore al Turismo, Nino Strano – verso standard più elevati. Stiamo puntando molto sulla costruzione di impianti da golf ma anche sulla portualità turistica, stanno nascendo nuove strutture ricettive grazie ad investimenti di imprenditori italiani ed esteri. Per questo abbiamo messo oltre 125 milioni di euro a disposizione delle imprese di categoria interessate ad innalzare il livello di qualità della propria attività turistica, se il nostro obiettivo rimane la destagionalizzazione, da realizzarsi attraverso la promozione di eventi culturali, artistici, musicali.
 
Nei prossimi 5 anni ci impegniamo come Regione a far crescere il peso del turismo nel Pil regionale, al momento fermo sugli standard nazionali al 12,5 per cento, raggiungendo quota 20-25 per cento”. Anche il Presidente della Provincia regionale di Palermo, Giovanni Avanti, nel corso dell’ultima edizione della Bit ha parlato della necessità che l’interno comparto turistico siciliano compia un ulteriore passo in avanti per quanto riguarda la qualità della propria offerta con il supporto anche di adeguate strategie di marketing.
 


Investimenti nel golf: un iter cominciato cinque anni fa
 
Le prime ipotesi progettuali dei campi da golf con annessi alberghi di lusso patrono dal 2005. La Regione Siciliana, con un apposito bando (2003, pubblicato con D.M. del 22 settembre 2004) ha redatto le tabelle per la graduatoria speciale che sostiene la realizzazione di tali strutture turistico-ricettive, previste soprattutto lungo le aree costiere della nostra regione, che dovrebbero invece godere di speciale tutela. A questi progetti molti hanno applaudito favorevolmente, ritenendoli un giusto modo per contemperare esigenze economiche e priorità di conservazione dell’ambiente. A livello nazionale era stato Berlusconi a sponsorizzare l’iniziativa concretizzando il tutto proprio nella zona siciliana di concerto con l’allora viceministro dell’Economia Gianfranco Miccichè assieme all’amministratore delegato di Sviluppo Italia (società a totale partecipazione del ministero dell’Economia) il programma per lo sviluppo turistico nel Mezzogiorno. Una torta da 770 milioni di euro da dividere fra Puglia, Calabria e Sicilia. Alla Sicilia toccò una fetta da 236 milioni per due investimenti previsti: uno è quello del Resort di Sciacca in appalto al gruppo Sir Rocco Forte, che alla fine sarebbe risultato il più grande investimento disposto da Sviluppo Italia nel Mezzogiorno. Oggi tutto sembra essere in dirittura d’arrivo.

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