Partito del Sud e Quotidiano del Sud - QdS

Partito del Sud e Quotidiano del Sud

Carlo Alberto Tregua

Partito del Sud e Quotidiano del Sud

venerdì 09 Aprile 2010

Cultura, storia, politica, quadri, territorio

Gli uomini della Lega dilagano in tutte le trasmissioni radio-televisive. Da quello che dicono traspare una modestia culturale, ma, al contempo, una grande praticità e concretezza, derivata dalla frequentazione continua di quello che tutti chiamano territorio. Questa è diventata una parola magica che comprende tutto ed il suo contrario.
Il territorio è fatto da cittadini e dai loro bisogni. Nel territorio vi sono iniquità ed ingiustizie. Al territorio si forniscono risorse e da esso si prelevano. Nel territorio si costruiscono infrastrutture oppure non se ne costruiscono, e così via enumerando.
Il circolo è lungo, ma si può riassumere in una sintesi: nel territorio si fa buona politica o cattiva politica. La buona politica è fondata su progetti di interesse generale in contrasto con gli interessi delle corporazioni. La cattiva politica, per converso, è fondata sul soddisfacimento dei clientes e della bulimia di categorie che si arricchiscono sistematicamente a spese della Cosa pubblica.

La Lega, dunque, è la vincitrice delle ultime elezioni, con la prospettiva di allargare la sua azione sul resto del territorio fino al centro e perfino in Campania. Se, paradossalmente, essa occupasse lo spazio fino a Lampedusa (come ha fatto facendo eleggere Angela Maraventano, senatrice di quell’Isola) perderebbe l’essenza di partito autonomista del Nord, qual è. Proprio perché autonomista, la Lega ha successo e la gente dà il proprio suffragio sempre più copioso. Ma anche per altre due ragioni: la prima, perché ha un capo riconosciuto e la cui parola è seguita senza discussioni; la seconda, perché vengono inviate a presiedere Province, Comuni ed Enti persone concrete che amministrano bene. Poi non si può escludere il clientelismo e il soddisfacimento di interessi privati. Ma essi vengono in subordine rispetto all’interesse generale.
Questo è un altro elemento di successo: l’operare tenendo presente innanzitutto l’interesse dei cittadini. Essi sono stufi dei partiti tradizionali e dei loro rappresentanti, politosauri sopravvissuti che dicono le stesse cose da quaranta anni allo stesso modo. Ex democristiani, ex socialisti, ex comunisti che pretendono di fare la politica come l’hanno sempre fatta.

 
Il Sud è in balia di nessuno. Nel Partito democratico le fazioni e le correnti sono innumerevoli e si autodistruggono. Ma anche nel PdL il gravissimo errore del ministro Raffaele Fitto, di non allearsi con la Poli Bortone, ha prodotto il risultato di perdere la Puglia.
Questo modo deleterio di fare politica basata sugli interessi personali non ha consentito al Sud di fare blocco come la Lega Nord e di puntare i piedi per ottenere dal Governo centrale le risorse finanziarie necessarie a recuperare il divario.
Ma, d’altra parte, la classe politica ha continuato a gestire la Cosa pubblica come Cosa propria, senza con ciò ottenere quei progressi indispensabili ad incrementare l’occupazione, il tasso di infrastrutture, a far crescere il Pil e in definitiva a sviluppare il territorio. Una classe politica vecchia non di età, ma di mentalità che non è capace di innovarsi immettendo non solo trentenni o quarantenni, ma anche settantenni che hanno la mente pulita, che sanno organizzare e che seguono i valori morali.

Urge quindi la costituzione del Partito del Sud, nelle otto regioni, per diffondere il collante degli interessi del Mezzogiorno, in modo da contribuire allo sviluppo del Paese. Perché il Partito del Sud decolli occorre che i propri dirigenti ripassino la storia, le tradizioni, la letteratura, la filosofia e l’arte del proprio territorio. Occorre che trasferiscano, attraverso apposite scuole di politica, la cultura di amministrare ai quadri intermedi che sono proprio quelli che agiscono sul territorio. Tali quadri vanno tenuti informati giorno per giorno, non solo mediante i Portali efficientemente costruiti e su cui vanno le informazioni, gli indirizzi, le guide, ma e soprattutto, attraverso il Quotidiano del Sud.
Tale giornale avrebbe il compito di raggiungere tutti i quadri, informarli e dare loro regole, procedure per i comportamenti, basati sui valori. Senza queste modalità e questo strumento il Partito del Sud nasce morto. Invece ve ne è un bisogno urgente. Come è urgente selezionare i talenti di qualunque età per realizzare il progetto organizzativo dell’Autonomia.

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