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Palermo – Ucciardone, carcere-discarica. Locali fatiscenti e sovraffollati

Luca Insalaco

Palermo – Ucciardone, carcere-discarica. Locali fatiscenti e sovraffollati

mercoledì 14 Aprile 2010

Il deputato Bernardini: “Sono stata qui nel marzo 2009 e da allora non è cambiato nulla”. Le criticità sono tornate alla ribalta dopo la visita di una delegazione dei Radicali

PALERMO – Un luogo a perdere, una “discarica sociale”. Il carcere Ucciardone torna alla ribalta dopo la visita di una delegazione dei Radicali, che ne ha constatato e denunciato le criticità. A destare allarme sono sempre la fatiscenza della struttura ed il sovraffollamento, problemi antichi come le origini della struttura (nata come fortezza nel periodo dei Borboni, divenne carcere nel 1832) e mai risolti.
“Sono stata qui nel marzo 2009 – ha detto il deputato Rita Bernardini – e da allora non è cambiato nulla, la situazione è peggiorata e questo non per colpa della direzione o del personale che opera in questo istituto,  ma per responsabilità dell’amministrazione centrale”.
“Ci sono per ora 720 detenuti – ha osservato la Bernardini – con un sovraffollamento enorme nelle celle. I reclusi vivono in una struttura fatiscente, senza riscaldamento. Si sta per aprire una nuova sezione ma manca il personale per farla funzionare. L’organico è sotto di almeno 200 unità: ci sono 300 agenti di polizia su 500 previsti”.
A patire per i mancati interventi, tuttavia, non sono soltanto i carcerati. “I ristretti chiedono il rispetto della dignità dei loro familiari attraverso la realizzazione di piccoli interventi la cui competenza è del sindaco di Palermo, ma che tardano ad arrivare” ha detto il Garante dei diritti dei detenuti, Salvo Fleres, facendosi portavoce dei reclusi di un’intera sezione del carcere. “I detenuti chiedono che i loro parenti possano disporre di un posto dove potersi riparare dalla pioggia, dal sole e dal vento. In tal senso – ha ricordato il deputato del Pdl – già lo scorso mese di gennaio ho interpellato il sindaco di Palermo affinché venga realizzata una copertura, ad esempio una pensilina, per consentire ai familiari, che già dalle 4,30 del mattino iniziano i turni d’attesa per visitare i loro parenti, di poter disporre di un riparo. Inoltre recentemente oltre a sollecitare tale intervento ho fatto presente al sindaco che occorre effettuare una pulizia del piazzale antistante il carcere, ormai invaso da ogni tipo di rifiuto e di provvedere alla riparazione delle panchine”.
“Promesse” che hanno portato il capogruppo dell’Idv in Consiglio comunale, Fabrizio Ferrandelli, a presentare un’interrogazione al primo cittadino per sollecitare la realizzazione degli interventi e ottenere una relazione dettagliata sulla politica dell’amministrazione in termini di recupero sociale dei detenuti.
 


Le altre strutture. La preoccupante situazione dell’Isola
 
PALERMO – Il dato palermitano si inquadra in un contesto che vede la Sicilia come una delle regioni più sovraffollate: “Al 28 febbraio – ha detto Eugenio Sarno, segretario generale della Uil Pa Penitenziari – a fronte di una capienza massima pari a 5086 detenuti si registrava la presenza di 8043 persone carcerate”. “In Sicilia – ha aggiunto il sindacalista – rispetto agli organici previsti per il personale amministrativo mancano 7 dirigenti penitenziari, 63 educatori, 3 assistenti sociali, 23 contabili, 51 collaboratori e 68 tecnici. La polizia penitenziaria conta su 4616 unità assegnate (sulla carta) a fronte delle 4920 previste dal DM. Questo dato non tragga in inganno perché la situazione è ben peggiore di quella che si evince dal pur negativo dato numerico. Occorre, infatti, tener conto dell’età media piuttosto avanzata; delle malattie a lungo corso; dei prossimi collocamenti in quiescenza; delle unità distratte ad altri compiti; dell’apertura di nuove sezioni e istituti. Insomma, i carichi di lavoro e i detenuti raddoppiano ma il personale nelle carceri diminuisce”.

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