Il consulente? Costa 100 euro a testa - QdS

Il consulente? Costa 100 euro a testa

Michele Giuliano

Il consulente? Costa 100 euro a testa

martedì 20 Aprile 2010

Enti locali. Pubblica amministrazione ed esperti strapagati.
Varietà di scelta. Alla tavola imbandita dalle amministrazioni ci sono un po’ tutti: esperti in materia urbanistica, in politiche sociali e in temi contabili-finanziari, tecnici progettisti e collaudatori.
Spendaccioni. Lo scettro spetta alla provincia di Palermo: nei 67 centri esaminati, in 23 hanno fatto ricorso a incarichi esterni, totalizzando una spesa che sfiora 1,6 milioni di euro.

PALERMO – Una scoperta infinita di risorse finanziarie disperse in mille rivoli, per incarichi affidati a consulenti e collaboratori esterni. Questo è il risultato del viaggio del Quotidiano di Sicilia tra i Comuni con popolazione inferiore ai 10 mila abitanti nelle tre province metropolitane di Palermo, Catania e Messina.
Sono ben 505 le consulenze che risultano essere state affidate nel 2008 per un totale di 3 milioni e 900 mila euro, spicciolo più spicciolo meno, secondo quanto si evince consultando l’Anagrafe delle Prestazioni del Ministero della Pubblica amministrazione, a cui i Comuni hanno comunicato il ricorso a professionalità esterna in base all’articolo 3 del decreto legislativo 15 del 2001. Sono tanti, però, quelli che non comunicano i dati, violando la trasparenza.
 
Un viaggio tra 116 Comuni di piccole dimensioni nelle tre più grandi province siciliane (Palermo, Catania e Messina), si trasforma in una scoperta infinita di risorse finanziarie disperse in mille rivoli per incarichi affidati a consulenti e collaboratori esterni. E pensare che si tratta di Comuni al di sotto dei 10 mila abitanti, ma a quanto pare i piccoli enti locali sembra non badino davvero a spese quando si tratta di affidare incarichi.
Sono ben 505 le consulenze che risultano essere state affidate nel 2008 per un totale di 3 milioni e 900 mila euro, spicciolo più spicciolo meno, secondo quanto si evince consultando l’Anagrafe delle Prestazioni del ministero della Pubblica amministrazione, a cui i Comuni hanno comunicato il ricorso a professionalità esterna in base all’articolo 3 del decreto legislativo 15 del 2001.
Lo scettro degli spendaccioni spetta alla provincia di Palermo ancora una volta: dei 67 Comuni al di sotto dei 10 mila abitanti in 23, hanno fatto ricorso ad incarichi esterni totalizzando una spesa di un milione e 595 mila euro.
Alla tavola imbandita dai Comuni ci sono un po’ tutti: esperti in materia urbanistica, in politiche sociali e in temi contabili-finanziari, tecnici progettisti e collaudatori, e chi più ne ha più ne metta. Nel palermitano, il Comune più “generoso” è stato quello, ironia della sorte, di Polizzi Generosa che ha speso nel 2008 ben 266 mila euro, elargendo al solo Antonino Lo Verde, in qualità di addetto stampa, 42 mila euro. Rappresenta in qualche modo un po’ un’anomalia il piccolo Comune di Lascari: appena 3 mila 132 abitanti eppure dallo strumento finanziario il Comune ha tirato fuori qualcosa come 205 mila euro, cioè vale a dire 65 euro pro capite per sole consulenze e collaborazioni.
In proporzione sicuramente questo Comune è quello che ha speso di più anche se non è il record in Sicilia, come vedremo più avanti. E spetta sempre a Lascari il picco della consulenza più costosa della provincia: ha cacciato fuori quasi 73 mila euro affidati ad Alessandra Agnello per “attività in materia di architettura, ingegneria ed altre attività tecniche di riqualificazione urbana”.
Non scherza neanche Piana degli Albanesi che ha speso 237 mila euro e ne ha dati 63 mila al solo Giuseppe Muratore per un incarico di progettazione definitiva.
Passiamo poi alla provincia di Messina che segue a ruota proprio quella di Palermo nella spesa: i Comuni al di sotto dei 10 mila abitanti sono ben 100, anche se in elenco risultano appena 19 Comuni per un totale di 188 consulenze affidate. A questa provincia spetta senza dubbio il record di consulenze pro capite: siamo a San Marco d’Alunzio, in tutto 2 mila e 202 anime. Qui il Comune ha speso 268 mila euro, cioè vale a dire 121 euro a cranio. Una cifra davvero esorbitante spartita per la progettazione esecutiva dei lavori di manutenzione straordinaria del Palazzo municipale (81 mila euro a Giuseppe Lazzaro), per la progettazione del Piano regolatore generale e regolamento edilizio (50 mila euro ad Antonio Ansaloni) e per il mantenimento dell’originario uso del suolo agro-forestale del territorio per la prevenzione da incendi e del rischio idrogeologico (37 mila euro a Raffaele Addamo).
Comunque c’è anche Rodì Milici che non ha certamente scherzato: anche qui Comune di piccolissime dimensioni (2 mila 335 abitanti) ed una spesa abnorme di 259 mila euro. A questo ente spetta il record della consulenza più elevata tra le tre province esaminate: 138 mila euro a Pietro Mandanici quale liquidazione per la progettazione dei lavori di consolidamento del versante sud e protezione delle contrade Gerbio e Rinazzo.
Catania è la provincia più “virtuosa” rispetto alle altre 2. In 14 Comuni (sui 30 al di sotto dei 10 mila abitanti) hanno speso poco meno di un milione di euro ma anche qui c’è un record: Fiumefreddo di Sicilia infatti è il Comune che ha sborsato più di tutti (poco più di 300 mila euro). Le parcelle sono abbastanza omogenee: ne spicca tra tutte una sola, quella di Ferdinando Garilli a cui il Comune di Valverde ha dato 100 mila euro per una consulenza tecnica.

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