Spesa della Sanità ridotta di 700 milioni di euro - QdS

Spesa della Sanità ridotta di 700 milioni di euro

Chiara Saturnino

Spesa della Sanità ridotta di 700 milioni di euro

mercoledì 21 Aprile 2010

La riforma in itinere, introdotta dalla legge n. 5 del 2009 ha compiuto in questi giorni il primo anno di vita. Analisi Cefpas sui tre obiettivi già implementati e su quelli da raggiungere entro giugno e dicembre

PALERMO – La riforma compie il suo primo anno di vita. A celebrare il piccolo nato di casa Lombardo il papà della riforma: l’assessore regionale alla Salute Massimo Russo, e una platea di sanitari e amministrativi che si sono incontrati a Palermo nel corso della conferenza “Buon compleanno riforma. La storica svolta della sanità siciliana”. L’incontro è stato organizzato da Cefpas, Centro per la formazione permanente e l’aggiornamento del personale del servizio sanitario, per fare il punto su cosa è stato fatto e cosa ancora c’è da fare.
La legge 5 del 2009 muove i primi passi verso la svolta, “l’eccellente normalità” tanto annunciata e il primo regalo è lei a farlo all’Isola: il riordino del sistema sanitario regionale ha già permesso una riduzione della spesa totale, da 8,8 miliardi di euro a 8,1. “è prematuro un primo consuntivo della legge di riordino ma sicuramente possiamo parlare di un miglioramento degli indicatori relativi al rientro finanziario – ha affermato Giuseppe Laccoto, presidente VI Commissione della Sanità – Quest’andamento permetterà l’anno prossimo di ridurre se non eliminare le maggiorazioni Irpef e Irap”. Ancora al centro il “problema finanziario”. “Da tempo si sentiva il bisogno di un riordino, poi indotto proprio dalla insostenibilità finanziaria – ha affermato Pina Frazzica, Direttore generale Cefpas – I cambiamenti possono causare apprensioni e incertezza perché sconvolgono il quotidiano ma al tempo stesso sono fonte di opportunità”. La dirigente si è fatta poi portavoce dei risultati di un’indagine condotta dal centro di formazione su 17 aziende regionali.
Al centro dell’analisi i 3 obiettivi implementati secondo la programmazione settembre 09 – marzo 10, le attività da implementare entro giugno e le difficoltà che sembrano ostacolarne il raggiungimento. Infine, uno sguardo a lungo termine con gli obiettivi da raggiungere entro la fine dell’anno. Tra i risultati raggiunti: rimodulazione dei posti letto e delle rete ospedaliera, unificazione dei sistemi amministrativo contabili e flussi informativi, gestione del rischio clinico per le Asp, riorganizzazione processi assistenziali e di supporto, elaborazione regolamenti aziendali e riqualificazione del pronto soccorso per le aziende ospedaliere e unità operative. Tra gli obiettivi di medio termine la razionalizzazione delle liste d’attesa per le asp e elaborazione dell’atto aziendale per le aziende ospedaliere. A creare difficoltà: la negoziazione degli obiettivi coi titolari dei centri di responsabilità e la resistenza al cambiamento. Di resistenza al cambiamento ha parlato anche l’assessore Massimo Russo, rispondendo a quanti non hanno creduto a questa riforma. Poi, sui risultati: “La sanità è cambiata.
Questa è una riforma che pone al centro la persona – ha detto – dobbiamo rispondere al fatalismo insito nella cultura siciliana per cui qui non cambia niente. Siete stati parte del problema. Oggi l’occasione di diventare parte della soluzione”. è d’accordo il presidente della Regione Raffaele Lombardo che sottolinea la fermezza con cui si è portata avanti questa riforma: “è stata un’azione corale. Un percorso che continueremo vincendo”.
 

 
Scarsa l’informazione e la comunicazione interna investimenti in tecnologia non adeguati
 
Il Cefpas ha predisposto un questionario articolato e ha distinto le risposte pervenute dalle Aziende sanitarie provinciali da quelle delle Aziende universitarie e delle Aziende ospedaliere.
Ad esempio è stato chiesto: “Indichi 3 elementi di forte criticità che ritiene sia utile puntualizzare, allo scopo di offrirli ad una comune riflessione”. Le risposte delle Asp hanno comportato la seguente individuazione dei punti critici a seconda dell’importanza.
1. Rinnovo delle apparecchiature tecnologiche; 2. Gestione liste di attesa; 3. Scarsa diffusione della metodologia Ebm; 4. Vastità del territorio da gestire; 5. Livelli di informazione e comunicazione su ruolo e finalità del processo di riordino; 6. Difficoltà nell’attivazione dei Pta; 7. Resistenza al cambiamento ed all’innovazione; 8. Difficoltà di dialogo con la comunità locale;
Dalle Aziende ospedaliere e universitarie queste le risposte:
1. Demotivazione del personale; 2. Scarsa cultura aziendale; 3. Tempi stretti per una piena applicazione della riforma; 4. Insufficiente comunicazione-integrazione interna; 5. Resistenza al cambiamento; 6. Investimenti non adeguati nella diagnostica;

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