Ato Belice Ambiente: la Corte dei Conti scruta negli stipendi degli amministratori - QdS

Ato Belice Ambiente: la Corte dei Conti scruta negli stipendi degli amministratori

Alessandro Accardo Palumbo

Ato Belice Ambiente: la Corte dei Conti scruta negli stipendi degli amministratori

mercoledì 21 Aprile 2010

Sprecopoli. Gestione dei rifiuti e ricche poltrone.
L’allarme. La questione emerse all’inizio dell’anno, quando l’allora deputato Cristaldi presentò un’interrogazione parlamentare per segnalare al Governo anomalie nel Cda della società.
La replica. Il vertice, Truglio, asserisce che l’assemblea dei soci ha determinato il suo compenso con il parere favorevole dei revisori dei conti e nel pieno rispetto delle leggi vigenti.

MAZARA DEL VALLO (TP) – La Corte dei Conti di Palermo ha chiesto, ai revisori dei conti del Comune, notizie sul compenso percepito dall’amministratore unico dell’Ato Belice Ambiente dal 2007 al 2008. L’iniziativa della Corte dei Conti è una delle logiche conseguenze di ciò che è emerso sulla cattiva gestione degli Ato, nel corso della manifestazione d’apertura dell’anno giudiziario. La questione era, del resto, già emersa il 15 gennaio 2009 quando, con un’interrogazione parlamentare, il deputato Nicola Cristaldi non ancora sindaco di Mazara, informava il governo che lo stipendio lordo dell’amministratore unico – 58.665,52 € nel 2007 (ipotizzando 12 mensilità abbiamo 4.888,79 € al mese); 90.000 € nel 2008 (al mese 7.500 €); 61.000 € nel 2009 (al mese 5.083 €) – aveva superato il tetto fissato dalla legge (n. 296/06 all’art. 1 comma 725 – Finanziaria 2007).
L’interessato, Francesco Truglio, ha così replicato: “L’assemblea dei soci ha deliberato il mio compenso, con il parere favorevole del collegio dei revisori, rispettando le leggi vigenti. Prima dell’entrata in vigore della legge regionale n. 22 del 2008, in Sicilia non vi era alcuna norma che determinava i tetti di spesa per gli amministratori di società partecipate da enti locali. L’assemblea – conclude Truglio – nel novembre 2007 recependo il decreto Lanzillotta ha azzerato il Cda e le indennità, e ha nominato un amministratore unico: il risparmio sulla spesa per indennità è stato di oltre 120 mila euro all’anno”. Ci tocca però, smentire l’entità di tali risparmi. Facendo, infatti, quattro conti – dato che i compensi sono pubblici e chiunque può trovarli pubblicati sul sito internet del Comune di Mazara – la spesa per compensi di tutto il consiglio d’amministrazione è stato nel 2007 di 120.260,59 €; nel 2008, dopo l’azzeramento dello stesso, è passato a 90.000 €; nel 2009, infine, la spesa per il solo stipendio di Truglio si è attestata a 61.000 €.
Gli Ato galleggiano sull’acqua come ferri da stiro, perché sono stati usati dalla mala politica per piazzare uomini vicini ai partiti di centrodestra e centrosinistra senza alcuna esperienza in materia di gestione dei rifiuti. Belice Ambiente, anche in questo non ha fatto eccezione. Infatti è da verificare l’esperienza in materia di rifiuti che potevano vantare il geometra Emanuele Cristaldi (gestione fino a parte dell’anno 2006) e l’avvocato Francesco Truglio (gestione in parte del 2006 fino ad oggi) al momento del loro insediamento. In ogni caso, fatture alla mano, la realtà si evince dagli scarsi risultati sulla riduzione della Tariffa d’igiene ambientale.
“Le bollette – afferma l’amministratore unico, rispondendo ai dubbi sollevati sull’esosità delle tariffe – sono diminuite mediamente del 30%. Il fatto è che noi abbiamo deciso di premiare quegli utenti che differenziano i rifiuti e utilizzano le isole ecologiche. Un utente di Gibellina che nel 2005 ha pagato 300 euro l’anno scorso ha pagato 168 euro e quest’anno ha una Tia a saldo di 149 euro: siamo ad una riduzione del 50%. Questo è stato possibile – continua Truglio – grazie al risparmio di 3 milioni di euro annui sui noli. Resta un nodo irrisolto: la riforma indica come obbligatoria la raccolta differenziata porta a porta, il cui costo è incomprimibile”. Vi sono, tuttavia, delle perplessità su tali benefici. Quand’anche l’utente abitasse in un comune che fa oltre il 70% di raccolta differenziata, cosa finora mai successa, abbatterebbe in toto la parte variabile della Tia, pari al 35%. Resterebbe ugualmente da pagare il 65% della tariffa e cioè 195 €. Per racimolare altri 46 euro, da sommare ai 105 accumulati con lo sconto sulla parte variabile della Tia, il nostro utente super virtuoso dovrebbe conferire nel centro comunale di raccolta, in un anno – accantonando 0,20 centesimi di euro al chilo – almeno 230 kg. di plastica o lattine. E tutti in un colpo solo, per risparmiare sul carburante.
Paradosso vuole che Legambiente ed altri, negli anni scorsi, abbiano premiato l’Ato Tp 2 perché è uno dei migliori in Sicilia. Non osiamo pensare in quale situazione si trovino tutti gli altri.
 


Atti (poco) pubblici. Serve maggiore trasparenza sul sito web

MAZARA DEL VALLO (TP) – Perché da aprile 2009, i dati della raccolta differenziata comune per comune sono scomparsi?
“I dati – risponde Truglio – vengono comunicati semestralmente alla Regione. A giorni saranno resi noti quelli dell’anno 2009, che indicano un lieve miglioramento delle percentuali complessive. Da un paio di settimane è in funzione il nuovo sito istituzionale; li renderemo noti ogni mese, per consentire a tutti il monitoraggio”.
Sul vostro sito web non c’è traccia degli atti della Belice Ambiente, in violazione dell’art. 18 legge regionale n. 22/2008. Come mai?
“Il bilancio è pubblicato mediante deposito nel registro delle imprese, all’albo di tutti i comuni, e presso i Consigli comunali e provinciale. Adesso lo pubblicheremo nel nuovo sito, nel rispetto della legge regionale”.
Quando restituirete l’Iva sulla Tia?
“Non siamo noi a doverla restituire. Noi la abbiamo incassata e poi l’abbiamo versata allo Stato. Il problema è di livello nazionale. Noi ci atterremo alle disposizioni del ministero”.

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