Fincantieri, priorità al recupero dei bacini - QdS

Fincantieri, priorità al recupero dei bacini

Marina Pupella

Fincantieri, priorità al recupero dei bacini

giovedì 22 Aprile 2010

La visita dell’assessore regionale alle Attività produttive nello stabilimento. Venturi: la Regione rimetterà a posto le strutture

PALERMO – Il Cantiere navale di Palermo continua a navigare in cattive acque. Sulla sua sopravvivenza e su quella dei 1300 lavoratori dell’indotto incombe il fantasma della cassa integrazione. Che però non è l’unico male di cui soffre lo stabilimento.
Pesano altri fattori, vecchi e nuovi, che preoccupano pure la classe dirigente del gruppo Fincantieri: la mancanza di commesse, la carenza strutturale di bacini di carenaggio ed il progetto Prusst. Quest’ultimo impensierisce anche i sindacati perché prevede la trasformazione dell’ex manifattura tabacchi, posta all’interno dell’area dello stabilimento, in un albergo a cinque stelle “col conseguente coesistere di due realtà completamente differenti fra loro- spiega Silvio Vicari, rappresentante sindacale della Uilm Sicilia-  quella di un albergo a cinque stelle con un industria cantieristica”. Tuttavia, cominciano ad intravedersi i primi segnali di un’azione di rilancio delle attività dello storico cantiere da parte della Regione siciliana.
Ieri mattina, l’assessore alle Attività produttive  Marco Venturi ha incontrato il direttore dei Cantieri navali Raffaele Davassi e il responsabile dei rapporti istituzionali di Fincantieri, Marcello Sorrentino. per fare il punto della situazione e per illustrare la sua bozza di protocollo d’intesa da esibire anche al Comune di Palermo ed all’Autorità portuale. “Il rilancio del Cantiere navale di Palermo- ha detto ai giornalisti- è una delle nostre priorità. Bisognerà innanzitutto ristrutturare e risistemare i bacini galleggianti da 52 e 19 mila tonnellate; completamento del nuovo bacino in muratura da 150 mila tonnellate; ammodernamento del bacino da 400 mila tonnellate con l’estensione al 2040 della concessione dello specchio d’acqua demaniale. Ho parlato con l’assessore del Comune, Mario Milone, manifestando le mie perplessità sulla realizzazione di un albergo o di qualsiasi altra attività turistica nell’area cantieristica”.
È chiaro il messaggio di Venturi, “la Regione vuole rilanciare le attività produttive e l’economia siciliana, partendo da una scommessa che tutti possiamo vincere. E Fincantieri si deve impegnare a far diventare il cantiere palermitano uno dei cantieri di spicco del gruppo”.
Poi ha parlato di cifre, ribadendo  che l’amministrazione ha intenzione di rimettere a posto i bacini da 19 mila e da 50 mila tonnellate, avendone già acquisito la proprietà, con un investimento iniziale da 15 milioni di euro a cui se ne aggiungeranno altri presi dai fondi Fas e Parfas. Quindi la Regione dovrà occuparsi della ristrutturazione dei bacini, pena l’impossibilità di nuove commesse, e Fincantieri dovrà provvedere alla loro riorganizzazione.
Già per la settimana prossima il titolare delle Attività produttive ha fissato un incontro con il collega alle Infrastrutture, Luigi Gentile ed il dirigente generale del Dipartimento, Vincenzo Falgares, per valutare i costi del progetto per fare partire a settembre le prime gare d’appalto per l’ammodernamento dei bacini e se tutto andrà bene, nei primi mesi del 2011 cominceranno i lavori.

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