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Palermo – Sant’Elia, fondazione in alto mare non convince la cessione dei beni

Luca Insalaco

Palermo – Sant’Elia, fondazione in alto mare non convince la cessione dei beni

venerdì 23 Aprile 2010

Il rischio di un affidamento ai privati farebbe venire meno il controllo dell’ente. Il nodo delle assunzioni. L’Idv giudica “una forzatura” il piano di trasferimento degli immobili della Provincia

PALERMO – “Un carrozzone clientelare di cui la Provincia non ha bisogno”. È netto il giudizio che il gruppo consiliare dell’Italia dei Valori oppone alla Fondazione Sant’Elia, la cui creazione è uno dei pallini della presidente Avanti. Se, tuttavia, per la Esco Energy, il presidente dell’Ente è riuscito a spuntarla, la Fondazione è ancora in alto mare. Contro la sua istituzione si sono messi di traverso i partiti d’opposizione, ma anche nella maggioranza si sono registrati non pochi malumori, tanto che il progetto si è incagliato in Consiglio.
 
A destare dubbi sono innanzitutto le sopravvenute difficoltà finanziarie dell’Ente di via Maqueda dopo il caso “Ibs Forex”. Già lo scorso anno, quando la commissione speciale istituita dal Consiglio per far luce sull’ammanco aveva appurato che il buco si aggirava intorno ai 40 milioni di euro, l’Aula aveva stoppato il progetto della Fondazione, sospendendo la trattazione dell’atto. “La commissione speciale di cui ho fatto parte – ha detto Luisa La Colla – ha elencato una serie di proposte presentate al presidente Avanti, buone almeno per salvare la faccia all’Ente, ma nulla è stato fatto”. Per i consiglieri di Idv e Pd la nascita della Fondazione va quindi sospesa “almeno fino a quando non sarà fatta ampia chiarezza sulla reale situazione finanziaria della Provincia e non saranno state rimosse le cause delle difficoltà economiche che il nostro Ente sta attraversando”.  Critiche, a tal proposito, vengono mosse anche a quei “dirigenti e funzionari che hanno usato il denaro pubblico in maniera dissennata e che continuano ad occupare ruoli di responsabilità finanziaria all’interno dell’Ente”.
 
In Commissione, il capogruppo dell’Idv, Giusy Scafidi, aveva giudicato una “forzatura” pensare alla costituzione di una “fondazione a cui trasferire beni immobili affidandone la gestione ai privati, sottraendo all’Ente il controllo degli stessi e foraggiando assunzioni clientelari con spreco di denaro pubblico”. L’atto costitutivo, infatti, prevede per la Provincia, attualmente unico socio, una spesa pari a circa 250 mila euro. Risorse che per le consigliere dipietriste La Colla e Scafidi potrebbero essere utilizzate in maniera più assennata per la messa in sicurezza degli edifici scolastici e delle strade provinciali. Non mancano poi i dubbi sull’utilità dell’organismo “visto che di questa materia si occupa già l’assessorato alla Cultura, che con la Fondazione verrebbe svuotato di competenze”.
 


Bassa adesione. Non decolla la società Esco Energy
 
PALERMO – Già l’ex presidente Francesco Musotto aveva caldeggiato la creazione della Fondazione Sant’Elia, ma il progetto aveva finito per arenarsi assieme agli accordi con il “Guggenheim”. Diversa sorte ha avuto invece la Esco Energy, una società consortile di Comuni della Provincia, che dovrebbe operare nel settore delle energie rinnovabili. “Un compito questo – osserva la consigliera dell’Idv, Luisa La Colla – che già competeva all’assessorato per l’Ambiente, che ha al suo interno personale  qualificato ed adeguato. Attualmente solo il Comune di Gratteri ha aderito consorziandosi e versando la quota di 500 euro. Strano – aggiunge la consigliera – come ancora il Comune di Palermo non abbia aderito all’iniziativa, ma veda già un suo ex assessore (Ippolito Russo, nda), posizionato per logiche politiche, in una poltrona del Consiglio di amministrazione del neo-consorzio”.

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