Società consortile e riduzione Ato, le novità della riforma dei rifiuti - QdS

Società consortile e riduzione Ato, le novità della riforma dei rifiuti

Rosario Battiato

Società consortile e riduzione Ato, le novità della riforma dei rifiuti

sabato 24 Aprile 2010

Fondamentale il servizio di gestione Srr che provvede all’espletamento delle procedure idonee. Ritorna centrale il ruolo dei Comuni nel processo di controllo del territorio

PALERMO – La riforma dei rifiuti varata dalla Regione si è resa necessaria per sciogliere una serie di annose problematiche, che non sono state risolte né dal periodo commissariale né tantomeno dalla creazione dell’Arra  (Agenzia Regionale Rifiuti e Acque) di nomina cuffariana. L’operazione lombardiana di taglio con la precedente gestione ha visto così la fine del progetto termovalorizzatori dove inchieste giudiziarie hanno dimostrato si annidavano pretese mafiose, la chiusura dell’Arra, la cessazione dei 27 Ambiti Territoriali devastati dai debiti e l’apertura ad un nuovo modo di concepire i rifiuti basato sul riciclaggio e sulla premialità fiscale per i cittadini virtuosi.
 
In quest’ottica il ruolo dei Comuni – così come è esplicitato nel testo di riforma della legge 8 aprile 2010 n. 9, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana del 12 aprile 2010 – ritorna centrale nel processo di controllo del territorio e di vigilanza sull’effettivo funzionamento del sistema a livello locale. Gli enti locali dovranno provvedere a stipulare il contratto di appalto per l’affidamento del servizio di gestione integrata dei rifiuti assicurando il controllo del pieno adempimento dell’esecuzione e provvedendo al suo pagamento in termini di copertura integrale tramite la Tia (tariffa d’igiene ambientale) o la Tarsu (tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani). Inoltre il ruolo dei comuni si dipana fino a comprendere forme basilari di sensibilizzazione presso la cittadinanza, la fissazione degli obiettivi di qualità, e in collaborazione con gli esponenti delle associazioni ambientaliste, dei consumatori e dei comitati civici, la verifica dello stato di attuazione della raccolta differenziata e la qualità del servizio erogato dal soggetto gestore. Inoltre i comuni, in proporzione alla loro popolazione residente, rappresentano il 95% delle S.R.R. (Società per la regolamentazione del servizio di gestione dei rifiuti) mentre il 5% è riservato alla provincia di riferimento. Gli Ambiti Territoriali Ottimali – nell’epoca di Totò Cuffaro era stato fissato il numero record dei 27 Ambiti per nove province – vengono ridotti a 10, uno per ogni provincia più uno per le isole minori.
 
Ma la grande novità del sistema è costituita dalle Srr, una società consortile di capitali per l’esercizio delle funzioni affidate alla società stessa con la presente legge, cui non possono partecipare altri soggetti pubblici o privati. La Srr, che provvede all’espletamento delle procedure per l’individuazione del gestore del servizio integrato di gestione dei rifiuti, esercita pertanto un controllo finalizzato alla verifica del raggiungimento degli obiettivi qualitativi e quantitativi determinati nei contratti a risultato di affidamento del servizio con i gestori, comprendendo l’accertamento della realizzazione degli investimenti e dell’utilizzo dell’impiantistica indicata nel contratto e nel piano d’ambito. Per gli utenti saranno previsti degli appositi call-center, senza ulteriori esborsi di denaro per le società.

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