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Catania – Amt: quando il trasporto pubblico corre il rischio di rimanere a piedi

Melania Tanteri

Catania – Amt: quando il trasporto pubblico corre il rischio di rimanere a piedi

sabato 24 Aprile 2010

Servizio poco efficiente e una grande quantità di debiti, che si aggirano intorno ai 100 milioni di euro. La denuncia di Enzo Bianco (Pd) e del gruppo consiliare da La Destra

CATANIA – Se il livello del trasporto pubblico è uno degli indicatori della qualità di una città, nel capoluogo etneo non si vive granché bene. È il quadro dipinto dall’ex sindaco e senatore del Pd, Enzo Bianco, nel corso di una conferenza in cui è stata analizzata la situazione dell’Azienda municipale dei trasporti, l’Amt, e proposte alcune possibili soluzioni. Sarebbero, infatti, secondo Bianco, quasi la metà gli autobus in servizio  e circa un terzo in meno gli autisti rispetto a dieci anni fa, tremila i chilometri percorsi in meno, circa 5 i milioni di euro di straordinari pagati ai dipendenti secondo il bilancio 2009.
“Il trasporto pubblico – ha affermato – a Catania è in condizioni preoccupanti e inaccettabili. È passato quasi un anno dall’insediamento del nuovo vertice amministrativo dell’azienda, guidato dall’ingegnere Roberto Sanfilippo ed è già possibile fare un primo bilancio”.
Un bilancio passivo, dati i numeri diffusi dal senatore: “dei circa 700 autisti in servizio dieci anni fa,  oggi ne rimangono solo 454 (circa un terzo in meno) che lavorano spesso in condizioni difficilissime e con turni a volte addirittura di dieci ore al giorno. L’anno scorso sono state conteggiate 34 mila ore di straordinario, per una spesa di circa 5 milioni di euro. Quanti autisti si sarebbero potuti assumere con quella cifra dando respiro anche all’occupazione? Un altro dato: nel 1999 erano in servizio 290 autobus  al giorno, oggi dalle rimesse Amt ne escono in media 150 e una ventina sono costretti a rientrare per guasti vari”. 
Una situazione disastrosa, secondo il senatore, aggravata dall’ammontare dei debiti, circa 100 milioni di euro, che andrebbe affrontata predisponendo un piano di rientro, completando la nuova rimessa di Pantano d’Arci e risparmiando sui fitti passivi, che ammonterebbero a 700mila euro l’anno, nonché assumendo autisti”.
E la situazione, secondo i rappresentanti del gruppo de La Destra al Comune, potrebbe peggiorare qualora l’azienda fosse costretta a pagare un risarcimento ai partecipanti all’ultimo concorso per 100 nuove assunzioni, concorso bloccato in corso di espletamento. In un’interrogazione al sindaco, i consiglieri ricordano che “per effetto di questo grave ritardo l’Azienda municipale trasporti, partecipata con capitale del Comune e già versante in condizioni di grave deficit finanziario, è stata convenuta in giudizio innanzi al Tar Catania da numerosi partecipanti al concorso”.

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