Sanità inefficiente e non trasparente - QdS

Sanità inefficiente e non trasparente

Carlo Alberto Tregua

Sanità inefficiente e non trasparente

martedì 27 Aprile 2010

Stessa qualità tra pubblico e privato

Se cliccate su www.usl11.toscana.it per prenotare una visita medica a Empoli presso una struttura sanitaria pubblica, vi compare subito in video dove andare e in quale data, anche a distanza di meno di una settimana. In un secondo sapete, dunque, cosa fare e quando. Soprattutto venite informati sul tempo di attesa, che nella regione dell’Arno è ragionevole. Le Aziende del servizio sanitario siciliano non consentono, invece, la prenotazione on line.
Qualunque servizio sanitario (esami di laboratorio, diagnostici, radiologici), ovvero ricoveri, operazioni e simili hanno un prezzo ufficiale  uguale in tutta Italia. Esso è denominato Drg (Diagnosis-related group, in italiano: Raggruppamenti omogenei di diagnosi ). I Drg costituiscono il prezzo per ciascun servizio prestato.
Ogni struttura deve avere come obiettivo quello di controllare e contenere la spesa sanitaria entro i Drg. Moltiplicando il prezzo unitario della prestazione per il numero delle prestazioni, si ottiene l’intero costo del servizio sanitario di una Regione. Nessun’altra spesa corrente dovrebbe essere addizionabile.

Vi sono diverse cause dello spreco della Sanità siciliana, cui l’assessore Massimo Russo con grande fatica ha cercato di mettere rimedio. Un’inefficienza generale delle Aziende ospedaliere, delle Asp e dei relativi presidi sanitari. Tale inefficienza è conseguente al menefreghismo di tanta gente che non lavora, cui si contrappone la qualità e la capacità di tanti altri, a cominciare dai primari, che si impegnano e faticano molto.
È proprio la confusione fra chi lavora bene e chi non lavora affatto, una delle discriminazioni più odiose della Sanità siciliana. I 17 dirigenti generali non hanno ancora messo in atto un sistema di controllo, anche fondato sulla legge Brunetta 15/09 e relativo decreto legislativo 150/09, che individui il merito ed isoli i fannulloni. Sarebbe urgente che l’assessore Russo ottenesse dai predetti 17 dg un report mensile per valutare il rendimento di ogni reparto, in relazione al piano industriale che non sembra sia stato consegnato ancora da parecchi dg.

 
Altra causa degli sprechi è l’eccessivo uso di farmaci che in Sicilia è di 5 punti in più rispetto alla media nazionale, il che significa che se si rientrasse in essa, di botto si potrebbero tagliare 400 milioni di spesa, con buona pace delle industrie farmaceutiche e delle loro reti commerciali che spingono ad un consumo indebito dei farmaci.
Ulteriore causa di inefficienza è la scelta dei primari da parte dei dg non sempre basata sulle referenze. Queste ultime sono le credenziali che ogni professionista deve possedere per accedere a un posto di responsabilità. Tali credenziali non possono essere solo titoli accademici, bensì pubblicazioni effettuate su primarie riviste scientifiche, come Nature o Science, esperienze in ospedali e in settori medici in tutto il mondo, nonchè i risultati conseguiti. I curricula, così corredati, dovrebbero essere pubblicati sui siti delle singole Asp o Aziende ospedaliere, per ottemperare a un preciso obbligo di trasparenza. Ma così non è. Provare per credere.

Infine la questione del servizio sanitario gestito dal pubblico o dal privato. Sulla materia vi è una colossale bugia da sfatare: la qualità del servizio non è prerogativa nè dell’uno, nè dell’altro. Entrambi possono raggiungere livelli ottimi o pessimi. Per capirlo bene, occorre prefissare parametri di qualità e controllare in tempo reale, giorno per giorno, che tali parametri vengano osservati in maniera sistematica. Per conseguenza, premiare o sanzionare i primari, il direttore sanitario, quello amministrativo e ovviamente il direttore generale. Nessuno deve considerarsi al di sopra del sistema. Ognuno ha l’obbligo del rendiconto.
Vi sono cliniche private che offrono un servizio eccellente e altre che offrono un servizio pessimo. Alle prime bisogna ampliare il budget annuale. Le seconde vanno chiuse. Paradossalmente proprio queste ultime sono raccomandate da altrettanto pessimi uomini politici. In ospedali e Asp vi sono reparti e settori eccellenti e altri pessimi. I primi vanno potenziati, i secondi chiusi. Semplice. Basta farlo.

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