Sanità on line, liste d’attesa in attesa - QdS

Sanità on line, liste d’attesa in attesa

Maria Francesca Fisichella

Sanità on line, liste d’attesa in attesa

martedì 27 Aprile 2010

Ritardi. Servizi sanitari non informatizzati.
28 marzo 2006. Già quattro anni fa si sanciva l’intesa Stato-Regioni sul Piano nazionale di contenimento dei tempi d’attesa per il triennio 2006-2008 da pubblicare on line sui siti aziendali.
15 febbraio 2007. Già il primo monitoraggio del ministero della Salute: solo il 22 per cento dei siti web esplorati (Asl, Aziende Ospedaliere, Irccs e Policlinici) forniva dati su tempi e liste d’attesa.

In attesa delle liste d’attesa on line: i siciliani aspettano almeno da quattro anni. Risale infatti al 2006 il primo accordo Stato-Regioni per la pubblicità sui siti web delle aziende sanitarie di queste informazioni.
Prenotare una visita medica on line è poi vera fantascienza per un siciliano, eppure siamo nel 2010. L’assessore alla Salute, Massimo Russo, però, ha detto basta e un mese fa ha inviato una nota ai direttori generali delle diciassette aziende del servizio sanitario per avere almeno i tempi d’attesa on line, come garanzia di competitività. Ma, in base al monitoraggio da noi effettuato nei diciassette siti web, hanno provveduto solo l’Azienda sanitaria provinciale di Enna e l’Azienda ospedaliera “Cervello-Villa Sofia” di Palermo.
 
Già il Piano Nazionale di contenimento dei tempi di attesa per il triennio 2006-2008 parlava del riordino di uno dei nodi fondamentali dell’organizzazione sanitaria. In Sicilia dall’assessorato Salute è di fine marzo 2010 il comunicato che a breve saranno online i tempi di attesa. Ma al momento solo su due siti delle 17 aziende troviamo qualcosa nella home page. Precisamente troviamo i tempi d’attesa ma non la possibilità di prenotare una visita direttamente on line.
Era il 28 marzo 2006 quando si sanciva l’intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano sul Piano Nazionale di contenimento dei tempi di attesa per il triennio 2006-2008. Nel testo si chiariva che l’argomento liste di attesa per la complessità richiedesse un impegno comune di Governo e Regioni.
 
Il Piano fissava l’elenco delle prestazioni diagnostiche, terapeutiche e riabilitative di assistenza specialistica ambulatoriale e di assistenza ospedaliera, per le quali si fissavano i tempi massimi di attesa da parte delle singole Regioni entro 90 giorni; la realizzazione di specifici progetti regionali per il perseguimento dell’obiettivo del Piano nazionale di contenimento dei tempi di attesa, per cui si stanziava la somma di 150 milioni di euro destinata anche alla realizzazione del Centro unico di prenotazione (Cup), fissando per la Sicilia la somma di euro 12.913.890 di cui 4.304.630 per i Cup; l’obbligo della trasmissione dei dati al Nuovo sistema informativo sanitario (Nsis) per l’attivazione del flusso informativo per il monitoraggio delle liste di attesa (obbligo informativo ai sensi dell’articolo 3, comma 6, della citata intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005); ed ancora le modalità di certificazione della realizzazione degli interventi in attuazione del Piano da parte del Comitato permanente per la verifica dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza (Lea).
Ed inoltre, per un “Approccio strategico al problema del contenimento dei tempi di attesa” entro 90 giorni dall’adozione del Piano, tra le altre cose, si sottolineava la promozione dell’informazione e la comunicazione sulle liste d’attesa. Allo scopo, erano da sostenere e potenziare strumenti quali i siti web aziendali, le campagne informative, gli Uffici relazioni con il pubblico (Urp), le Carte dei servizi e la rilevazione della soddisfazione degli utenti.
Sta di fatto che dopo una ricognizione tra i siti web di tutte le Aziende sanitarie dell’Isola il risultato è piuttosto deludente riguardo a tempi e liste d’attesa online. Solo due aziende sulle 17 pubblicano: il sito dell’Asp di Enna pubblica i tempi medi di attesa per prestazione e sul sito dell’Azienda ospedaliera ospedali Riuniti “Cervello-Villa Sofia” di Palermo troviamo i tempi di attesa dei ricoveri. Ed anche i Cup non trovano molto spazio.
In effetti se l’Isola non fosse in ritardo rispetto al Piano Nazionale di contenimento dei tempi di attesa per il triennio 2006-2008, non si spiegherebbe la dichiarazione dell’assessore Russo nel comunicato stampa: “si chiede di provvedere in tempi brevissimi”. Non a caso già il Ministero della Salute conduceva una indagine nazionale tra il 15 febbraio e il 15 marzo 2007, con l’obiettivo di monitorare i dati generali sui tempi e liste di attesa. Il documento faceva seguito al primo Rapporto nazionale pubblicato nel mese di ottobre 2005 e forniva un aggiornamento della rilevazione sulla base dei recenti impegni concordati tra il Ministero della salute e le Regioni e P.A., contenuti nel Piano nazionale di contenimento sui tempi d’attesa. I risultati ottenuti dimostrarono che solo il 22 per cento dei siti Web esplorati (Regioni e P.A., Assl, Aziende Ospedaliere, Irccs e Policlinici) forniva dati su tempi e liste d’attesa.
In Toscana gli esempi più virtuosi prenotazioni direttamente on line

Visionando il sito dell’Asl di Empoli (asl11.toscana.it) si trova lo spazio “Tempi attesa”. Ciccando, il sistema fornisce due link: “tempi d’attesa retrospettivi”, dato che si ottiene dal numero dei giorni intercorrenti tra la data di prenotazione e la prima disponibilità della stessa, e poi la “prima disponibilità in tempo reale”, ovvero il sistema permette di inserire la visita che serve, mantenendo la possibilità di recarsi, comunque, allo sportello o di telefonare, e informa sul dove e quando c’è la prima disponibilità sul territorio. Empoli, Toscana, Italia! E continuando la ricognizione, stavolta sul sito dell’Asl di Livorno (www.asl6.toscana.it), si legge tra le “Faq (Frequently asked questions)” che se l’azienda sanitaria non è in grado di garantire la prima visita (es. cardiologica, ginecologica, oculistica ecc…) in 15 giorni rimborsa 25 euro. Ma anche questo succede in Toscana, Italia.

La verifica dei livelli di assistenza erogati al cittadino, anche in termini del tempo di attesa che intercorre tra il manifestarsi del bisogno al Ssn e il soddisfacimento dello stesso, è garanzia di equità del sistema, si chiarisce sul sito del Ministero per la Salute. Ma, evidentemente, non è così sull’intero territorio nazionale. Eppure il protocollo d’intesa del 23 marzo 2005 e successivamente il “Patto per la Salute” del 28 settembre 2006 hanno ribadito l’utilizzo del Nsis (Nuovo sistema informatico sanitario) sottolineando l’obbligo di trasmissione dei dati al Sistema Informativo Sanitario “fra gli adempimenti a cui sono tenute le Regioni”. Il monitoraggio e la verifica dei Lea è ribadito, tra l’altro, dall’art. 10 del Nuovo Patto per la salute 2010-2012. Dunque non essendosi ancora attrezzata, c’è da supporre che la Sicilia, non avrà avuto modo di mettere in atto i flussi informativi obbligatori. Non resta che sperare nei “tempi brevissimi” per colmare il gap.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017