Organici del personale docente 2010/11. Numeri in rosso, si salva solo l’infanzia - QdS

Organici del personale docente 2010/11. Numeri in rosso, si salva solo l’infanzia

Carmelo S. Benfante Picogna

Organici del personale docente 2010/11. Numeri in rosso, si salva solo l’infanzia

mercoledì 28 Aprile 2010

Con circolare del ministero dell’Istruzione sono state rese note le dotazioni organiche per il prossimo anno. Continua la politica delle riduzioni: previsto un ulteriore taglio di 3.329 insegnanti

PALERMO – Nessuna sorpresa su quanto già ci si aspettava dalla annuale circolare ministeriale del Miur, pubblicata quest’anno lo scorso 13 aprile, con la quale si rendono note le dotazioni organiche del personale docente per l’anno scolastico 2010/11.
Continua, infatti, il trend in discesa che porterà ad un ulteriore salasso di ben 3329 docenti, nelle scuole della Sicilia (vedasi tabella). “è questo il risultato – si legge nella suddetta circolare – di un articolato e ponderato lavoro di analisi e di elaborazione dei dati e degli elementi che concorrono alla individuazione delle diverse esigenze gestionali ed operative, nonché alla quantificazione del personale occorrente per il corretto funzionamento del sistema d’istruzione, lavoro reso particolarmente articolato e complesso per l’avvio della riforma del secondo ciclo, che con riferimento all’anno scolastico 2010/11 coinvolge le sole classi prime, lasciando in vigore, nelle classi successive, gli ordinamenti previgenti…”.
 
Altri elementi che hanno concorso alla determinazione col segno meno dei posti per il personale docente sono l’incrementare graduale di un punto, nell’arco del triennio 2009/11, del rapporto docenti/alunni, il riassetto della rete scolastica, la formazione delle classi, il riordino dell’impianto e dell’articolazione del primo ciclo entrato in vigore nell’a.s. 2009/10, con l’introduzione del maestro unico, in classi funzionanti con orario di ventiquattro ore settimanali.
“La scuola siciliana – afferma Angelo Prizzi, segretario regionale della Cisl scuola Sicilia – con questi ulteriori tagli, che seguono agli oltre 5.000 posti persi l’anno scorso, non è più in grado di svolgere il suo compito”. “Le scelte finanziarie governative – continua Prizzi – e i successivi regolamenti attuativi, pesantemente contrastati e contestati dal movimento sindacale, che destrutturano la scuola pubblica statale e, in particolare, la scuola primaria e i suoi validi modelli organizzativi, prima, la scuola secondaria di primo grado, poi, e, dall’anno prossimo, anche la scuola secondaria di secondo grado con tagli indiscriminati, interventi normativi tardivi, confusi, affrettati e penalizzanti, stanno devastando l’esercizio del diritto allo studio nella nostra regione con pesanti ripercussioni anche sull’occupazione”.

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