Posto al sole solo per competenti - QdS

Posto al sole solo per competenti

Rosario Battiato

Posto al sole solo per competenti

giovedì 29 Aprile 2010

Energia. Le prospettive di lavoro nello sviluppo sostenibile.
Gli investimenti. Nell’Isola quasi il 50% della dotazione finanziaria delle Regioni dell’obiettivo convergenza. Potrà godere di 523,8 milioni di euro di investimenti ma dovrà sestuplicare la produzione da Fer.
Il lavoro. Alla massa di investimenti è prevista anche la ricaduta occupazionale. Ma nell’Isola scarseggiano corsi universitari e formativi regionali nell’ambito energetico-ambientale. Chi può, studia altrove.

PALERMO – Il treno delle rinnovabili passa dalla Sicilia. Nei prossimi anni sull’Isola arriverannocentinaia di milioni di euro tra finanziamenti comunitari e nazionali, mentre i colossi dell’energia sono pronti ad investire in una terra che ha potenzialità di grande avvenire con il suo irradiamento solare.
Ma per costruire una vera filiera dell’energia è essenziale partire dalla formazione universitaria e regionale, perché i nuovi profili richiesti dal mercato saranno energy manager, progettisti e manutentori di impianti fotovoltaici, e altre professioni che necessitano di una preparazione specifica. La Regione deve ancora muoversi nonostante abbia promesso un cambio del Piano dell’offerta formativa.
 
Le fonti rinnovabili non rappresentano esclusivamente il futuro della produzione di energia a ridotto impatto atmosferico, ma anche la garanzia di una pronta uscita dalla crisi economica. La Sicilia possiede tutte le carte in regola a livello di potenzialità ambientale – ad esempio il maggior irradiamento solare d’Italia, pari a 2800 ore annue – e anche un indirizzo politico, costruito nei tre governi Lombardo, che sembra voler agganciare in pieno la terza rivoluzione industriale. Tuttavia per abbracciare in pieno l’esorbitante patrimonio della green energy, l’Isola dovrà muoversi adeguatamente su diversi fronti: formazione regionale, università, ricerca, sostegno alle imprese. Attualmente lo stato che abbiamo trovato, sondando questi terreni, non sembra essere quello più idoneo.
Sono almeno 54 i cosiddetti “green job”, le nuove figure professionali  pronte ad aggredire il mercato del lavoro per lo sfruttamento delle rinnovabili: designer del parco eolico e sistemi fotovoltaici, avvocato ambientale, installatore di turbine eoliche o di pannelli solari, tecnico dei sistemi di accumulo del biometanolo per gli impianti a biomasse, e poi il celeberrimo energy manager. Professioni che potranno trovare degna accoglienza in una Sicilia che, nonostante non sia ancora al top in termini di produzione da Fer, ha tutti i numeri per una buona ripresa.
Dopo la grande abbuffata del mega-eolico, che costituisce oltre l’80% della produzione rinnovabile regionale e che assieme alla Puglia (27%) arriva a quasi il 50% dell’intera produzione nazionale da energia generata dal vento, adesso Lombardo ha deciso di puntare sul solare, sbarrando la strada anche a pericolosi giochi di speculazione finanziaria sui certificati verdi. I rischi tuttavia sono sempre presenti perché gli stimoli sono assai elevati anche per il fotovoltaico: gli incentivi del conto energia sono 0,44 centesimi a chilowattora e altri 0,11 centesimi a chilowattora pagati dal gestore della rete, senza contare che l’energia nell’Isola costa carissima, mediamente circa il 25% in più che nel resto dell’Italia.
Dall’Ue e da Roma si prevede una pioggia dorata sull’Isola: 523,8 milioni di euro pari a poco meno del 50% dell’intera dotazione finanziaria prevista per le Regioni dell’obiettivo convergenza. Dai dati Enea sulle categorie di spesa dei PO Fesr, rielaborati nel rapporto “Lotta ai cambiamenti climatici e fonti rinnovabili: gli investimenti, le ricadute occupazionali, le nuove professionalità” condotta dall’Ires, l’Istituto di ricerche economiche e sociali della Cgil, e dalla Filctem, risultano risorse finanziarie nazionali e comunitarie per il settore energie specificatamente per il solare che si accaparra 176,2 milioni di euro (33,6%), poi seguito dalla biomassa con 80,2 milioni (15,3%), poi l’idroelettrico/geotermico con 41,6 milioni di euro (7,9%) ed infine l’eolico con 32 milioni (6,1%). Saranno investiti invece 193,8 milioni di euro per il risparmio energetico pari al 37% del totale energia.
Ma anche le pretese europee sono alte perché proprio il Sud – secondo quanto precisato dal Position Paper del Governo nel 2007 – deve aumentare la sua produzione di 28,4 Twh passando dal 10,9% al 38,9% e l’Isola dovrebbe dare il suo bel contributo passando da 1.200 Twh a 7.730 Twh. Più energia da fonte rinnovabile equivarrebbe a maggiore occupazione, ma il settore formativo dell’Isola è all’altezza?
L’Università siciliana, ad esempio, pur avendo attivato dei corsi di ingegneria energetica o ambientale presso gli Atenei di Palermo e Catania, non può vantare delle Facoltà ad hoc come invece avviene al Politecnico di Milano dove esiste una Facoltà di Ingegneria Ambientale.
Il settore della formazione desta la maggiore preoccupazione. Secondo recenti dati diffusi dal Qds nel Prof (Piano regionale offerta formativa) 2009 Sicilia, appena il 5% dei percorsi formativi che riguardano il settore delle rinnovabili – ad esempio progettista per impianti da Fer – è stato finanziato. Nell’allegato progetti ambito Form del Ddg n.680 del 10 marzo 2010 risultano un corso per “Esperto energetico edifici impianti fotovoltaici produzione energia da biomassa”, per un finanziamento pari a 89.975,58 euro, e un corso per tecnico certificatore per il risparmio energetico con finanziamento pari a 20.637 euro.
Un tiepidissimo raggio, nella terra del sole.
 


Lombardo: “Stop al saccheggio del territorio”. Enel investe 1,5 miliardo
 
PALERMO – Lo stop alla speculazione sul settore delle rinnovabili è stato ribadito ancora una volta dal presidente Raffaele Lombardo nel corso di un convegno palermitano sull’efficienza energetica.
“Ci sono dati ancora dati controversi però, posso assicurarvi, che per i siciliani si è tradotto in una perdita secca, esclusa qualche royaltyes ai comuni. Sappiamo che non tutti sono d’accordo, ma non consentiremo più il saccheggio del territorio”. La linea governativa ha trovato un punto forte nel piano di investimenti Enel in Sicilia, per il periodo 2009-2013, che promette intorno al miliardo e mezzo di euro, in linea con quanto previsto dal Protocollo d’Intesa sottoscritto con la Regione Siciliana lo scorso mese di agosto. I principali investimenti: fonti rinnovabili, diversificazione degli approvvigionamenti, sviluppo della rete di distribuzione e dell’ammodernamento degli impianti di produzione. L’investimento più importante, di oltre 600 milioni di euro, sarà quello per la costruzione del terminale di rigassificazione a Porto Empedocle.

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