Impugnare la Finanziaria per le assunzioni - QdS

Impugnare la Finanziaria per le assunzioni

Carlo Alberto Tregua

Impugnare la Finanziaria per le assunzioni

martedì 04 Maggio 2010

Il falso fine della Pianta organica

Un dato è positivo: Finanziaria e Bilancio preventivo 2010 sono stati approvati intorno alle ore 13 del primo maggio, dopo trenta ore di ininterrotto dibattito. Però quanta pena genera nell’opinione pubblica un ritardo di oltre 120 giorni dal rituale termine del 31/12/2009. Per il secondo anno i siciliani assistono a questa defaillance di Governo e maggioranza. Tuttavia, il male minore è l’essere riusciti a concludere uno straccio di strumento che, fatto sotto l’imperio dell’urgenza, non ha in sè i requisiti per innescare il processo di sviluppo. Ci dobbiamo rassegnare, anche per il corrente anno, a vedere inalterato quella schifezza di dato, e cioè il Pil della Sicilia su quello nazionale, inchiodato da quarant’anni al 5,6 per cento.
Quando scriviamo questo commento, non sappiamo se il commissario dello Stato, Michele Lepri Gallerano, impugnerà la legge testè approvata, almeno per quelle parti che riguardano le assunzioni, contro legge, improvvide e inopportune perché destinano a persone che non hanno superato il concorso pubblico risorse che dovrebbero essere invece utilizzate per investimenti in attività produttive e infrastrutture.

Ribadiamo per l’ennesima volta che tutti i cosiddetti precari pubblici sono privilegiati e raccomandati, perché non hanno superato alcuno sbarramento di qualificazione che dimostrasse le loro competenze e idoneità ai posti pubblici che dovevano ricoprire. L’unico loro requisito è stata la raccomandazione di questo o quell’uomo politico per andare a occupare un posto e incassare un compenso qualsivoglia, indipendentemente dal merito o, peggio, dall’utilità di quel lavoro per i siciliani.
La disfunzione della pubblica amministrazione regionale, di quella degli enti locali e degli enti non territoriali ha comportato un aumento dell’Irap siciliana.
Non abbiamo ancora avuto la possibilità di leggere nel suo complesso la norma approvata, ma dalle notizie che ci sono pervenute dall’Assemblea regionale siciliana, possiamo evidenziare alcune luci ed ombre.

 
Fra le ombre, l’aumento dell’organico regionale senza alcun riferimento al Piano organizzativo per la produzione dei servizi. Non ha alcuna ratio il procedimento secondo cui si determina il fabbisogno di dipendenti e dirigenti, scollegato con la produzione dei servizi, suddivisi per tipologia e branche amministrative. è una vecchia storia che conferma come la cattiva burocrazia voglia perpetuare la sua disfunzione prescindendo dall’efficienza.
La famigerata Tabella H ha cambiato nome ed è diventata Allegato I, ma il clientelismo è rimasto inalterato. Intendiamoci, alcuni contributi sono utili alla collettività, ma in genere non viene distinta la loro finalità fra sostegno ai servizi sociali e finanziamento agli apparati.

Vi sono diverse luci che vogliamo sottolineare. La prima riguarda l’imposta (chiamata ristoro) dell’1 per cento dei ricavi degli ultimi cinque anni a carico degli stabilimenti che producono inquinamento.
Il credito d’imposta ai datori di lavoro che assumono a tempo indeterminato è utile, a condizione che la procedura telematica sia attivata subito e non fra un anno. Ricordiamo che il decreto dell’assessore al Lavoro relativo alle assunzioni previste dalla legge 9/09 ancora non è stato pubblicato perché l’assessorato competente non ha attivato la procedura telematica: un ritardo colpevole non ancora sanato.
Il tetto di 250 mila euro per i pensionati regionali va bene, ma non influenza le pensioni di chi sta al di sotto, che sono ben maggiori dei dipendenti statali. La riduzione delle partecipate da 27 a 11 è un altro elemento di razionalizzazione, a condizione che avvenga in tempi brevi e che le società che restano in vita siano affidate a veri manager con credenziali internazionali di prim’ordine, in modo che attuino piani industriali efficaci e redditizi.
Anche la riforma degli Ato idrici può essere iscritta agli aspetti positivi, a condizione che i nuovi soggetti che ne prenderanno il posto siano strutturati sulla base di criteri di merito e di efficienza.

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