La Tunisia spinta ad acquistare italiano - QdS

La Tunisia spinta ad acquistare italiano

Marina Pupella

La Tunisia spinta ad acquistare italiano

martedì 11 Maggio 2010

Illustrati ieri a Palermo gli accordi bilaterali promossi da Farnesina e Regione, che hanno attivato 200 milioni di finanziamenti. Cento imprese siciliane hanno deciso di investire nel Paese Nordafricano. Venturi: “Presenza costante”

PALERMO – Tunisia e Sicilia sempre più vicine, grazie ad accordi bilaterali tra l’Italia ed il Paese magrebino. E’ di ieri, infatti, la presentazione a Palermo, a villa Malfitano, del “Tavolo Tunisia della cooperazione decentrata” istituito ad aprile 2009 dal ministero degli Affari esteri e che ha attivato finanziamenti per oltre 200 milioni di euro per lo sviluppo delle imprese tunisine, coinvolgendo diverse regioni e province italiane, aziende ed associazioni di categoria, università e centri di ricerca.
L’iniziativa si inserisce nel quadro dei progetti di cooperazione decentrata promossi dalla Farnesina in collaborazione con lo Sportello regionale per l’internazionalizzazione (Sprint), guidato in Sicilia da Maurizio Ninfa.
Nel corso dei lavori, ai quali hanno preso parte fra gli altri il console tunisino Abderrahmen Ben Monsour e gli assessori regionali all’Economia ed alle Attività produttive, Michele Cimino e Marco Venturi, sono stati illustrati gli strumenti su cui il Governo della Regione ha rivolto la sua attenzione e che riguardano la linea di credito, il Programma di cooperazione transfrontaliera Italia- Tunisia finanziato con fondi comunitari e l’accordo di programma quadro mediterraneo sostenuto con fondi Fas.
Ingente il sostegno che l’Italia ha accordato allo Paese nordafricano, pari a 110 milioni di euro per la linea di credito. E la Sicilia farà da capofila per la gestione di queste risorse che andranno a beneficio delle Pmi tunisine che intendono acquistare beni e servizi di provenienza italiana.
“Con le autorità tunisine – ha riferito Ninfa – è stato concordato di costruire una banca dati che contiene le schede, raccolte in un catalogo, delle imprese interessate beneficiare delle agevolazioni previste da questo regime di credito che verrà presentato al Forum per gli investimenti di Cartagine il prossimo 4 giugno. In Sicilia sono già oltre 100 le imprese che hanno deciso di investire in Tunisia”.
Le organizzazioni distrettuali, professionali e di categoria siciliane potranno segnalare le imprese tunisine loro associate da inserire nel catalogo, tenendo conto che potranno accedere alla linea di credito le imprese private di diritto tunisino che operano in siti industriali e settori individuati come prioritari dalla “Strategia di sviluppo della Tunisia Orizzonte 2016”, come il meccanico, l’elettrico, il tessile, l’agroalimentare e l’Itec.
“Nel mercato tunisino – ha dichiarato Marco Venturi – è quasi costante la presenza delle imprese siciliane e di altre regioni d’Italia che, anche senza il supporto pubblico, hanno portato avanti i propri progetti di espansione e di scambi commerciali con imprenditori della Tunisia e del Maghreb”.
Il direttore dello sportello regionale per l’internazionalizzazione (Sprint) Sicilia, Maurizio Ninfa, ha continuato, affermando che “il programma della Tunisia è di triplicare, entro il 2016, le esportazioni, di moltiplicare gli investimenti nel tessile e nell’abbigliamento, nell’agro-alimentare, nell’elettromeccanica e nelle tecnologie avanzate, di sviluppare le infrastrutture, di rafforzare la formazione, di realizzare nuovi poli scientifici e tecnologici dove concentrare le imprese ed i relativi servizi, di dare grande impulso allo sviluppo urbanistico e di promuovere il settore turistico. Un programma ambizioso. Per sostenere questo sforzo offre agli investitori esteri forti incentivi fiscali, grazie anche al fatto che potrà contare su risorse governative ed europee, e sugli investimenti diretti esteri provenienti principalmente dall’area del Golfo”.
 


L’altro accordo. Prodotti siciliani d’eccellenza in Russia
 
Palermo – “Una antenna per la Sicilia": la definizione del presidente di Zao Banca Intesa, Antonio Fallico – da 36 anni in Russia senza mai dimenticare le sue origini siciliane – prefigura quello che con il gradimento della Regione Siciliana nascerà di qui a poco sull’asse privilegiato Sicilia-Russia e cioé una struttura capace di creare vere opportunità di business per le piccole e medie imprese siciliane. Mediatore di questa operazione è la “Sistema Group’’ di Catania grazie alla cui organizzazione è approdato nell’Isola, in rappresentanza del governo della Federazione russa, il vice ministro degli Esteri, Alexandr Yakovenko. “Non abbiamo dubbi sulla qualità dei prodotti agroalimentari della Sicilia – afferma il vice ministro – essi sono i migliori al mondo e per questo vogliamo farli conoscere e apprezzare dalla nostra gente".
Il presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, nell’incontro avuto con il vice ministro russo e con il numero uno di Banca Intesa russa, ha manifestato la più ampia disponibilità ad aprire un canale ufficiale di raccordo per la promozione e la vendita dei prodotti di eccellenza siciliani. ‘’Puntiamo a far dialogare sul piano commerciale la Russia con il Sistema Sicilia – spiega Gigi Saitta di Sistema Group – e il raggiungimento di tale obiettivo è reso possibile grazie all’individuazione delle reali opportunità di partenariato in modo da rendere i momenti di confronto diretto fra gli operatori sin da subito operativi’’.

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