La Sicilia non corre alcun rischio default. “Situazione non paragonabile alla Grecia” - QdS

La Sicilia non corre alcun rischio default. “Situazione non paragonabile alla Grecia”

Massimo Mobilia

La Sicilia non corre alcun rischio default. “Situazione non paragonabile alla Grecia”

venerdì 14 Maggio 2010

Il dirigente del dipartimento regionale Bilancio e Tesoro, Enzo Emanuele, ha chiarito i conti della Regione. Bilancio regionale da oltre 25 mld € di cui 12 da entrate. Emanuele: “Siamo in grado di pagare”

PALERMO – Il dirigente del dipartimento Bilancio e Tesoro della Regione siciliana, Enzo Emanuele, ha dichiarato che nell’Isola “non esiste alcun rischio di default e la situazione non è assolutamente paragonabile a quella della Grecia o del Portogallo”.
Questo perché la Sicilia non ha in portafoglio titoli di Paesi a rischio come il Portogallo e la Spagna e due anni fa aveva fortunatamente rinegoziato uno swap di bond della Grecia a un costo di 8 milioni di euro, un’operazione che, secondo l’attuale amministrazione, ha permesso di evitare una perdita di ben 180 milioni per via della svalutazione attuale dei titoli ellenici.
Il punto della situazione sui conti della Regione, è stato fatto da Enzo Emanuele, nel corso di una conferenza stampa tenutasi mercoledì a Palermo, in cui è emerso che il debito della Sicilia, al momento, è pari a circa 5 miliardi di euro, gestito attraverso sei mutui, per i quali l’amministrazione paga interessi annuali di circa 150 milioni di euro.
L’alto dirigente, che da anni si occupa dei conti della Regione siciliana, ha colto l’occasione anche per replicare al report della Cma Data Vision, una società che analizza il rischio di ogni ente che ha emesso o sottoscritto i Credit default swaps (Cds), che ha inserito, nei giorni scorsi, la Regione siciliana, unico ente locale, al decimo posto insieme al Portogallo, della classifica dei paesi sovrani a rischio fallimento.
 “Quando ho appreso la classifica riportata da un’agenzia – ha detto Emanuele – sono stato preso da un moto di rabbia e ho anche pensato di querelare qualcuno. Tutto si può dire della Sicilia tranne che non sia in grado di pagare i propri debiti”.
Secondo il dirigente, tra l’altro, la Regione potrebbe pagare il suo debito  in tempi brevi potendo contare su un bilancio di oltre 25 miliardi di euro ed entrate per 12 miliardi.
Anzi, sarebbe consigliabile, sempre secondo Emanuele, porre l’attenzione sui i conti di altre regioni italiane, “Come la Lombardia, ad esempio, che ha diversi titoli swap”.
Il dirigente ha voluto, inoltre, ancora una volta precisare, a garanzia di tutti, che nel portafoglio della Regione non esistono titoli cosiddetti spazzatura: “Abbiamo bond governativi inglesi e americani – ha detto – ma non abbiamo titoli di paesi come il Portogallo o la Spagna”, che sono stati recentemente bocciati dalle più importanti agenzie internazionali di rating.
 


Agenzie di Rating. Giudizi positivi sui conti siciliani
 
PALERMO – Il dirigente, Enzo Emanuele, nel corso della conferenza sui conti pubblici siciliani ha puntualizzato anche che “la Sicilia gode del giudizio positivo di tre agenzie di rating: Moody’s ci ha assegnato A1, Standard & Poor’s A+ e Fitch A.
La nostra capacità di pagare il debito – ha aggiunto – è stata certificata con il giudizio AA2 e la Corte dei Conti ha scritto che siamo la Regione migliore per capacità di recuperare i debiti della sanità, in appena due anni il deficit sanitario è passato da 900 a 270 milioni di euro”.
Tra l’altro, scade oggi il “Pirandello bond”, uno dei mutui contratti negli anni dalla Regione, che anche nell’ultimo bilancio approvato il primo maggio, ha previsto il ricorso al mercato per altri 850 milioni di euro, soldi che servono a finanziare soprattutto la spesa corrente. È stato ricordato anche come la Sicilia, con la Cassa depositi e prestiti e con altre banche, paga tassi molto bassi, compresi tra il 2,50 e il 5%.

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