Cimino prepari la Finanziaria 2011 - QdS

Cimino prepari la Finanziaria 2011

Carlo Alberto Tregua

Cimino prepari la Finanziaria 2011

sabato 15 Maggio 2010

Evitare la sconcia ressa di fine anno

Vi sono due circostanze che devono farci riflettere. La prima riguarda il ritardo pernicioso con cui la Finanziaria 2009 e la Finanziaria 2010 sono state approvate: quattro mesi. La seconda è di segno contrario e si riferisce alla capacità del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, di fare approvare, con decreto legge 112/08, la Finanziaria 2009. Tremonti sorprese tutti e bruciò le velleità di chi cercava di imbarcare nello strumento finanziario ogni sorta di spesa clientelare. Con sei mesi di anticipo cristallizzò la situazione.
Due circostanze di senso opposto, la prima viziosa, la seconda virtuosa. Ed è proprio quest’ultima che dev’essere presa ad esempio dall’assessore all’Economia, Michele Cimino, per evitare il terzo anno di defaillance. In altri termini, sulla base del documento di programmazione economica e finanziaria, Cimino può impostare la Finanziaria 2011 e  portarla in Assemblea per la sua approvazione prima dell’estate. In modo che le ferie mettano una pietra tombale sulle aspirazioni dei clientes.

Il commissario dello Stato, Michele Lepri Gallerano, ha falcidiato la Finanziaria 2010 , tagliando interi articoli o parti di essi, sia sul versante delle entrate che su quello delle uscite. Per le uscite, sembra che il legislatore sia diventato irresponsabile. Ci spieghiamo. Approva, infatti, norme di spesa sapendo che esse saranno portate davanti alla Corte costituzionale e, quindi, rese inoperanti. Ma, intanto, lo stesso legislatore accontenta la piazza: “Abbiamo fatto quello che volevate, ma se non passa non è colpa nostra”. Pessimo messaggio.
La scure del commissario dello Stato si è abbattuta su tutte quelle spese che riguardano indennità e stipendi per stabilizzare i cosiddetti precari, notoriamente quella truppa di raccomandati chiamati con l’unico merito di essere stati segnalati da questo o quel politico.
Dopo la conclusione annunciata già da giugno 2007 sulla vicenda dello stabilimento Fiat di Termini Imerese, un ceto politico debole e infingardo non prende il coraggio a due mani e parla con chiarezza a tutti i precari: “Non ci sono soldi per assistenza e ammortizzatori sociali”.

 
Peraltro, è noto al Governo regionale che per ogni miliardo destinato ad investimenti di infrastrutture e attività produttive, si mettono in moto circa diecimila posti di lavoro. Si tratta, quindi, di destinare tutte le risorse disponibili (europee, statali e regionali), per finanziare progetti cantierabili in ogni parte della Sicilia,  in modo che precari e disoccupati trovino in tempi brevi il lavoro. La questione verte non solo sulla destinazione delle risorse e, quindi, sulla loro massima utilizzazione, ma sulla rapidità con cui esse s’immettono nel mercato regionale. C’è bisogno di alimentare un processo virtuoso di produzione del Pil, in modo da spostarlo rispetto a quel misero 5,6% sul Pil nazionale.
Di questo Cimino dovrà tenere conto nel redigere la Finanziaria 2011 da portare all’Ars. Non vi sono elezioni in vista, Governo e maggioranza sono nelle condizioni di fare scelte immediatamente impopolari, ma che daranno frutti a uno o due anni di distanza, prima della fatidica scadenza del 2013, anno di elezioni.

Per bene impostare la Finanziaria 2011 occorre andarsi a studiare il bilancio della Regione Lombardia, che è molto proiettato sugli investimenti e contenuto sulla spesa corrente, due linee strategiche che danno un valore aggiunto.
Gli investimenti devono essere effettuati sui progetti cantierabili che gli Enti locali dovrebbero inviare copiosamente alla Regione per ottenerne il finanziamento, in modo da iniziare immediatamente i lavori, e su progetti della Regione, anch’essi pronti per l’apertura dei cantieri.
Ribadiamo ancora che il tempo degli investimenti ha una funzione strategica, perché attivare una politica economica virtuosa oggi, produce effetti domani e non dopodomani.
Pubblichiamo periodicamente un “promemoria” per il Governo e un altro “promemoria” per i 390 sindaci. In essi sono indicati, anche se non in modo esaustivo, le attività che dovrebbero svolgere la Regione e gli Enti locali. Una lettura costruttiva delle nostre proposte può essere utile alle amministrazioni.

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