La riforma degli appalti non è più rinviabile - QdS

La riforma degli appalti non è più rinviabile

Raffaella Pessina

La riforma degli appalti non è più rinviabile

sabato 15 Maggio 2010

Forum con Luigi Gentile, assessore regionale Infrastrutture e Mobilità

Dal primo gennaio 2010 come vive questa esperienza di assessore ai lavori pubblici?
“Avevo già fatto questa esperienza ai Lavori pubblici, quindi conosco benissimo la macchina, anche se ora ci troviamo in una realtà totalmente diversa: l’assessorato ai trasporti, infatti, è diventato praticamente un ministero. I problemi vengono affrontati in maniera diversa con un interlocutore unico, il ministro, con il quale riusciamo a dialogare senza difficoltà, e allo stesso modo con i vari direttori del ministero, molto disponibili, e con una interlocuzione molto diretta. Posso dire che ci siamo trovati in un assessorato strategico, vista la situazione così particolare che stiamo attraversando, perché noi siamo convinti che lo sviluppo della nostra terra potà avvenire solo se vi saranno le infrastrutture e la mobilità. Siamo ancora il fanalino di coda su questo fronte: su 1.444 km di rete ferroviaria solo il 30% è elettrificata. Stiamo cercando di capire come intervenire perché ci sono cose che vanno programmate e strategicamente si possono attuare nell’arco di un quinquennio. Ma siccome non possiamo stare ancora cinque anni a soffrire, stiamo cercando di individuare e risolvere alcuni problemi che ci possano consentire di accellerare un po’ i tempi: ad esempio per la tratta Palermo-Catania, che normalmente si percorre in cinque sei ore, stiamo cercando di ridurre i tempi in maniera tattica, con le poche risorse che disponiamo per tagliare il tempo di percorrenza del 50%”.
Come vede il settore degli appalti? Quali azioni sono necessarie?
“Quando mi sono insediato ai lavori pubblici, con il mio capo di gabinetto (Salvatore Falzone), che tra l’altro è un esperto in materia, ho cercato di mettere mano in questa materia: abbiamo cercato di fare un testo unico per dare trasparenza e legalità alla norma, perché nel corso di questi anni si è legiferato tanto, ma in maniera disorganica e creando confusione tra i vari imprenditori. La prima cosa che ho fatto è stata quella di lavorare assieme alle parti sociali e alle associazioni di  categoria per mettere mano alla riforma. Poi vi è stato quel breve periodo che mi ha visto impegnato all’assessorato alla Formazione e dal primo gennaio di quest’anno ho ripreso le redini dell’assessorato alle Infrastrutture.
Abbiamo capito che per fare una buona riforma bisogna istituire un tavolo tecnico con dei professionisti, perché la bozza che noi avevamo predisposto era da rivedere, ma per fare questo serve almeno n anno di lavoro. Nel frattempo, abbiamo  predisposto un disegno di legge tampone, che tra l’altro va a riformare l’Urega, i criteri di aggiudicazione e qualche altra piccola commissione regionale appalti,  perché con la riforma dei dipartimenti bisognava togliere il componente che prima veniva designato dall’Ufficio tecnico. L’obiettivo è quello di abbassare la soglia del carico di lavoro e soprattutto di scaricare l’Urega. Il disegno di legge è stato presentato in Giunta di Governo il 23 marzo scorso e ancora deve essere esitato perché avevamo pensato di inserire nella Finanziaria questo disegno di legge, ma  la proposta non è stata accolta dalla Commissione di merito, con la motivazione che si doveva evitare di appesantire il documento finanziario. Ho parlato subito dopo con il presidente dell’Ars, Francesco Cascio, per capire quali erano i tempi per portare avanti nel frattempo almeno l’articolo che riguarda i criteri di aggiudicazione, perché ritengo sia la cosa più importante. Lo scorso anno avevo ripristinato un criterio che dava la possibilità di aggiudicare le gare con un ribasso massimo del 12%. Prima di portarlo in Aula, ho chiesto il parere dell’ufficio legale per questo criterio di aggiudicazione, ma mi è stato risposto che non si può applicare un altro criterio se non quello stabilito dallo Stato. E a questo mi sono dovuto attenere. Il presidente Cascio, comunque, mi ha assicurato che nell’arco di 10-15 giorni lo avrebbe incanalato ed entro la fine di giugno spero di poterlo fare approvare in Aula”.
 

 
Entro il 2010 le procedure per trasformare il Consorzio autostrade siciliano in Spa

Cosa ne pensa della vicenda del commissariamento del consorzio autostrade siciliane?
“È una vicenda che ha dell’incredibile. Un ente che dovrebbe vivere di luce propria, non ha invece fatto alcun investimento nel tempo e non si sa dove sono finiti i soldi incassati. Tra l’altro, per convenzione, il 5% dell’introito doveva essere investito nelle autostrade, e non solo questo non è stato fatto ma non è stata fatta neanche la manutenzione ordinaria. Abbiamo dovuto utilizzare 70 milioni di fondi Fas per effettuare la manutenzione straordinaria nelle nostre autostrade. In questo momento c’è una interlocuzione diretta con il ministro e con il direttore generale dell’Anas per cercare di riprendere economicamente questo Consorzio e stiamo lavorando su una ipotesi di trasformazione da ente pubblico in ente economico. E stiamo operando per trasferire la concessione dal consorzio alla nuova Spa che si sta per costituire. Dal commissario avrò quanto prima i numeri del consolidato 2009 per avere una visione realistica della situazione finanziaria del consorzio. Credo che la nuova Spa potrebbe diventare il fiore all’occhiello della Sicilia. In questa Spa, secondo me, alcune quote andrebbero vendute ai privati. La traformazione va fatta, ma bisogna rendere la società appetibile con una serie di interventi che ne risollevino la situazione finanziaria”.
Quali tempi si prevedono per arrivare a conclusione dell’operazione di trasformazione?
“Entro il 2010 prevediamo di portare a compimento tutte le procedure che possano rendere operativa la nuova società”.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017