Sicilia 1860-2010, riconoscere il dovuto - QdS

Sicilia 1860-2010, riconoscere il dovuto

Raffaella Pessina

Sicilia 1860-2010, riconoscere il dovuto

venerdì 28 Maggio 2010

Il 3 giugno un convegno all’Ars presentato ieri, intitolato “Appello dei Mille”. Busetta e La Loggia tra i sostenitori: dire basta all’elemosina

PALERMO – La Sicilia ha ottenuto la presidenza della Commissione affari internazionali-Fondi europei in sede di Conferenza. Dalla riunione della Conferenza delle Regioni lo ha annunciato l’assessore all’Economia Michele Cimino che ha dichiarato che “Si tratta di un tema fondamentale per la Sicilia perchè riguarda la gestione dei Fondi europei, per la nostra regione così importanti. Abbiamo anche votato un documento sulla manovra del governo nazionale che sottolinea tra l’altro la necessità di sbloccare i Fas, i fondi per le aree sottosviluppate, chiedendo al governo di attuare sì una manovra di rigore ma anche di attivare tutte le iniziative sulle opere infrastrutturali e di sviluppo del territorio”.
Intanto, se negli Enti Locali fervono i preparativi per le elezioni, l’attività dell’Assemblea regionale langue. I lavori sono stati sospesi fino all’8 giugno prossimo. Il Palazzo si è animato comunque ieri in occasione della presentazione del convegno “Sicilia 1860 – 2010 – una storia economica  fra poche luci e molte ombre”, che si terrà il 3 giugno prossimo nell’Aula Magna della Facoltà di Economia e Commercio a Palermo.
Il convegno inaugurerà l’attività del Comitato per il Manifesto dei Mille, costituito in coincidenza con le celebrazioni del 150mo anniversario dell’Unità d’Italia, ma le sue iniziative in campo culturale, economico e sociale proseguiranno oltre la ricorrenza del prossimo anno. Ne fanno parte esponenti del mondo culturale, politico, imprenditoriale ed economico. Si rivendica come le casse delle banche meridionali siano state svuotate, i beni ecclesiastici e quelli demaniali confiscati e svenduti agli amici con l’Unità d’Italia. I siciliani vennero salassati con 35 nuove tasse imposte dai piemontesi. Si chiusero le industrie e i cantieri navali. Ecco come i piemontesi hanno risanato le loro finanze trasformando il Meridione d’Italia da ricco e industriale in territorio povero e derelitto.
Fare una corretta analisi di quanto accaduto e porvi rimedio, questo l’intento dell’Appello dei mille. Le attività di risanamento devono tenere conto della verità storica. Niente più elemosine ma investimenti produttivi. Il convegno del 3 giugno è stato presentato dal giornalista Piero Fagone e dall’ex deputato Salvatore Placenti e sono previsti gli interventi di Piero Busetta ordinario di statistica economica e di Enrico La Loggia, presidente della commissione parlamentare per l’attuazione del Federalismo fiscale.
Sul fronte politico si registra la nascita del Partito della Nazione, un nuovo soggetto di cui si fa promotore l’Udc di Pierferdinando Casini, con l’obiettivo di dar vita a un polo di centro che scardini il bipolarismo. Nel comitato dei garanti che si è insediato ieri figura Saverio Romano, leader dello scudo crociato siciliano.
“Questo sarà uno strumento di garanzia per tutti i movimenti che chiederanno di aderire — spiega Romano -. Hanno già annunciato il loro ingresso la Rosa bianca, Liberal, i repubblicani di Giorgio La Malfa. E nei prossimi giorni aderirà il Movimento popolare siciliano di Antonio Borrometi e Fausto Spagna”. Romano prosegue: “In Sicilia abbiamo iniziato da tempo una trasformazione dell’Udc. Non vogliamo difendere vecchi fortini e intendiamo aprire ai giovani, con un rinnovamento della classe dirigente, a partire dal sottoscritto, per intenderci. Non ci serviremo di vecchi arnesi della politica”. Sulle alleanze in Sicilia, Romano ha ribadito di avere già fatto una proposta di governo di salute pubblica, con alcune condizioni: tutti i partiti dentro, un programma per affrontare le emergenze della Sicilia e una durata stabilita, fissando già adesso il termine entro il quale andare a votare. “Se ciò non sarà possibile, tanto vale votare subito”.

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