PALERMO – La Sicilia verso il Federalismo “in rosa”? Per l’Isola il traguardo è ancora lontano. Volendo stilare una classifica delle regioni del Belpaese (dalla più virtuosa alla meno attenta al fenomeno) che guardi al totale delle cariche esecutive e non, in Regioni ed enti locali, distinte per sesso, la si trova in diciottesima posizione, seguita solo dalla Calabria e dal Molise. La più virtuosa si conferma la Toscana. Il dato si evince dal “VI osservatorio Confartigianato donne e impresa sull’imprenditoria femminile artigiana in Italia” coordinato da Enrico Quintavalle, responsabile dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese, con dati aggiornati all’ottobre 2009.
Per le elaborazioni la fonte dati utilizzata è stata l’Anagrafe Amministratori Locali e Regionali del Ministero dell’Interno. La prima osservazione che emerge è la forte predominanza degli uomini nelle cariche amministrative locali, in tutte le tipologie di ente territoriale e nei diversi ambiti di carica, siano essi esecutivi o meno.
Le cariche amministrative locali ricoperte da donne sono 26.019, il 16,3% del totale, di cui 4.569 esecutive (15,3% del totale) e 10.725 non esecutive (16,5% del totale). Le donne evidenziano la rappresentatività più elevata nei Comuni, dove ricoprono il 16,3% delle cariche amministrative; seguono le Province con il 13,7% di donne e chiudono le Regioni dove le donne sono l’11,6% del totale degli amministratori.
Negli incarichi di vertice, dati dai Presidenti di Giunta nelle Regioni e nelle Province e dai Sindaci nei Comuni, complessivamente le donne sono il 10,5%. Le Presidenti di Giunta sono l’11,6% nelle Regioni, percentuale che sale al 13,9% nelle Province; il ruolo di vertice nei Comuni, il Sindaco, è ricoperto da donne per il 10,4%.
La regione con la più elevata presenza di rappresentanti al femminile sul totale delle cariche è la Toscana (24,1%), seguita dal Trentino Alto Adige (19,3%), dall’Umbria (17,9%),dal Piemonte (15,8%) e dal Lazio (15,3%).
La regione con la più elevata presenza di rappresentanti al femminile sul totale delle cariche è la Toscana (24,1%), seguita dal Trentino Alto Adige (19,3%), dall’Umbria (17,9%),dal Piemonte (15,8%) e dal Lazio (15,3%).
A fare da contraltare le Regioni con la minor presenza di donne tra gli amministratori, che sono tutte nel Mezzogiorno: Basilicata (8,3%), Puglia (7,1%), Sicilia (4,3%), Calabria (3,9%) e Molise (2,5%).
Considerando, invece, le sole cariche esecutive, la regione con la più alta quota di donne diventa il Trentino Alto Adige. All’opposto la minore incidenza di donne nelle cariche esecutive la troviamo nelle Marche e in Calabria (entrambe al 9,1%) ed in Sicilia (7,7%); da segnalare la situazione in Lombardia e Basilicata, dove nessuna donna ha incarichi esecutivi.
Considerando, invece, le sole cariche esecutive, la regione con la più alta quota di donne diventa il Trentino Alto Adige. All’opposto la minore incidenza di donne nelle cariche esecutive la troviamo nelle Marche e in Calabria (entrambe al 9,1%) ed in Sicilia (7,7%); da segnalare la situazione in Lombardia e Basilicata, dove nessuna donna ha incarichi esecutivi.
Per le cariche non esecutive lo scettro va alla Toscana dove le donne sono pari al 24,6%.
All’opposto la minore quota di donne nelle cariche non esecutive la troviamo in Friuli Venezia Giulia (5,2%), Sicilia (3,7%), Puglia (2,9%), Calabria (2,5%) e Molise, dove nessuna donna ricopre tali cariche.
All’opposto la minore quota di donne nelle cariche non esecutive la troviamo in Friuli Venezia Giulia (5,2%), Sicilia (3,7%), Puglia (2,9%), Calabria (2,5%) e Molise, dove nessuna donna ricopre tali cariche.