Elezioni amministrative, vincono le “liste civiche” - QdS

Elezioni amministrative, vincono le “liste civiche”

Raffaella Pessina

Elezioni amministrative, vincono le “liste civiche”

mercoledì 02 Giugno 2010

Si è conclusa la tornata elettorale in 41 Comuni siciliani. Affluenza al 68%. Cimino: “I risultati premiano il buon lavoro del Pdl Sicilia”

PALERMO – La tornata elettorale si è appena conclusa nei 41 Comuni interessati ed è il momento di fare qualche bilancio. Il 68% degli aventi diritto al voto che si è recato alle urne, si è trovato davanti ad una miriade di liste civiche, diversa ovviamente per ogni paese.
Questo è il chiaro segno che molti politici, o professionisti prestati alla politica, non si sono ritrovati in quelli che sono attualmente i partiti rappresentati al governo della regione. Restano un caso a parte quelle liste civiche che strategicamente vengono create per raccogliere voti e che in seguito supporteranno i partiti “tradizionali”. Un altro dato che sottolinea la instabilità politica siciliana, che viene sentita soprattutto dagli elettori, è che nelle grandi città (Gela, Enna e Milazzo per esempio) si andrà al ballottaggio.
Non c’è convinzione nel voto insomma. Nella città in provincia di Caltanissetta si sfideranno addirittura due candidati del Pd: Angelo Fasulo e il deputato regionale Lillo Speziale. La somma dei voti dei due candidati colloca i consensi del Pd oltre il 74 %. Il che fa di Gela la città più di sinistra della Sicilia. Pd contro Pdl invece a Enna dove si confronteranno Paolo Garofalo (in quota Mirello Crisafulli) e Angelo Moceri. A Milazzo Lorenzo Italiano, vicino al co-coordinatore regionale del Pdl Domenico Nania e sostenuto anche dall’Udc, andrà al ballottaggio contro lo sfidante Carmelo Pino, appoggiato da un gruppo di liste civiche di impronta autonomista.
Hanno vinto solo le liste civiche nei paesi delle Madonie: si è votato a Lascari, Aliminusa, San Mauro Castelverde, Pollina, Caltavuturo, Godrano e Scillato. Nella Sicilia orientale si sono dimostrate invece vincenti le alleanze di più liste: a Pedara, il nuovo sindaco Antony Barbagallo è stato sostenuto per esempio da Mpa, Pd, Pdl Sicilia, Udc e quattro liste civiche, con apparentamenti in controtendenza rispetto agli equilibri, fragili peraltro, del governo regionale, dove l’Udc è totalmente all’opposizione. Lo stesso è accaduto a San Giovanni La Punta (Ct), per Andrea Barbaro Messina, appoggiato da molti partiti.
Un’altra anomalia politica è rappresentata dal nuovo sindaco di Bronte (Ct) Pino Firrarello (Pdl, suocero del coordinatore berlusconiano Giuseppe Castiglione), da sempre contro il Governatore catanese Raffaele Lombardo. Qualche curiosità: il comune con la percentuale di affluenza più alta è stato Maniace (Ct), con il 91,41%; quello con la più bassa, Valguarnera Caropepe (En), con 44,66%. La Provincia con la percentuale di affluenza più alta è stata Ragusa, con il 78,94 %; quella con la più bassa Enna, con il 59,23%.
Il vicepresidente della Regione con delega all’Economia, Michele Cimino, ha così commentato i risultati : “Il dato elettorale siciliano premia inequivocabilmente il buon lavoro svolto dal Pdl Sicilia. Mi sento di ringraziare ufficialmente quei sindaci che, dandoci fiducia, continuano a determinare la crescita del nostro gruppo. Un gruppo fortemente collegato con il territorio e forza di governo responsabile”.
Il successo del Pdl Sicilia nei comuni di Pantelleria e Gibellina è stato sottolineato dal capogruppo all’Ars Giulia Adamo: “Si tratta di una sonante conferma. Il Pdl Sicilia ha le idee chiare ed è a stretto contatto con il territorio. Ecco perché può festeggiare la vittoria di Alberto Di Marzo a Pantelleria e di Rosario Fontana a Ghibellina.  Vittorie cristalline e di popolo che dicono chiaramente quale Pdl vuole la provincia di Trapani e quale Pdl può governare la Sicilia”.
Un grande contributo dell’Udc è andato per l’elezione di Carmelo Pace a sindaco di Ribera (Ag) e di Rosario Bonfanti a Palma di Montechiaro (Ag). Insomma la territorialità è stata determinante per decidere liste ed apparentamenti. Una situazione questa che potrebbe in seguito creare non pochi problemi, soprattutto a seconda di quale maggioranza si verrà a formare entro la fine dell’anno all’Assemblea regionale siciliana.

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