Ex Aast come ammortizzatori sociali - QdS

Ex Aast come ammortizzatori sociali

Massimo Mobilia

Ex Aast come ammortizzatori sociali

mercoledì 02 Giugno 2010

Turismo. Visitatori disorientati abbandonano l’Isola.
Dislocazione. I Servizi turistici territoriali in molti casi sono lontani dal centro città e difficili da raggiungere, inoltre sono assenti su Internet e così i turisti “fuggono” dall’Isola.
Visitatori in calo. Rispetto al 2008 i visitatori italiani sono diminuiti del 7,54%, gli stranieri dell’11,68% (-9,21% il dato complessivo di pernottamenti in meno nel 2009).

PALERMO – Il crollo delle presenze turistiche in Sicilia non è più una novità e anche nel 2009 si sono registrate percentuali negative.
I dati dell’Osservatorio turistico regionale dicono, infatti, che rispetto al 2008 si è avuto un calo del 7,54 % tra gli italiani e dell’11,68 % tra gli stranieri (-9,21 % il dato complessivo).
Di fronte a queste cifre allarmanti e con l’arrivo della stagione estiva, però, si fa davvero poco per offrire al turista gli adeguati servizi di assistenza e, se il crollo delle presenze è stato determinato in primo luogo dalla crisi economica mondiale, è anche vero che i “Servizi turistici regionali” (Str) dell’Isola risultano inadeguati a svolgere le loro funzioni.
 
Queste strutture, facenti capo all’assessorato regionale al Turismo, erano nate in seguito alla soppressione delle 23 Aziende autonome di soggiorno e turismo (Aast), come previsto dall’art. 4 della legge regionale n. 10 (“Norme per lo sviluppo turistico della Sicilia”), in cui si prevedeva l’istituzione dei “Servizi turistici regionali quali servizi del dipartimento regionale del Turismo, sport e spettacolo in numero di almeno uno per provincia”.
Le Aast erano state messe, dunque, in liquidazione con la nomina di appositi commissari, per lasciare il posto a 10 nuovi Servizi turistici, uno per ogni provincia più Taormina, più altre 17 Unità operative suddivise tra gli Str sulla basse delle competenze territoriali delle vecchie Aziende. Ma oggi, a distanza di cinque anni, la situazione è ancora tutta da chiarire. Questa suddivisione, infatti, sia in termini territoriali che in termini funzionali, non risulta del tutto operativa e, anzi, esistono ancora le vecchie strutture, con a capo 12 dirigenti (alcuni ad interim dirigono più di un Servizio) che dovevano restare in carica fino al 31 maggio scorso, termine per la presentazione delle domande dei funzionari per la copertura degli incarichi dirigenziali, in seguito alla riforma regionale della pubblica amministrazione, a cui dovrebbe corrispondere il definitivo assestamento dei Servizi turistici regionali. 
In questo caos di competenze e funzioni, dal 2005 a oggi l’attività degli Str è andata avanti con notevoli difficoltà economiche perché, essendo uffici periferici dell’assessorato al Turismo, vengono loro destinante, nei bilanci annuali della Regione, risorse solo per le “spese di funzionamento” che sono insufficienti per assolvere ai compiti previsti dalla legge. Nel bilancio regionale di previsione del 2010, infatti, le spese destinate agli Str ammontano ad appena 243 mila euro (cap. 4725522). Motivo per cui è facile capire come questa somma sia “irrisoria” perché va suddivisa tra le nuove 10 strutture, con una media di 24 mila euro a testa (incluse le altre Unità operative previste) per poter svolgere anche attività d’informazione e assistenza al turista, promozione e realizzazione di eventi per incrementare il turismo e supporto tecnico agli operatori turistici pubblici e privati.
Se sui servizi da offrire al turista la Regione ha puntato al risparmio, in compenso, però, sembra non aver badato a spese per il personale che, con l’abolizione delle Aast e secondo la l.r. 19/2005, è stato assegnato al dipartimento regionale Turismo, sport e spettacolo, diventando di dipendenza regionale. Oggi, infatti, i dipendenti in servizio negli Str sono 206 e le somme destinate nella previsione di spesa regionale del 2009, per il pagamento del personale ammontano a circa 10 milioni di euro.
Numeri alla mano, quindi, vi è un enorme squilibrio tra spese per servizi e spese per il personale. In questo modo, ci chiediamo che utilità abbiano i Servizi turistici regionali così come funzionano attualmente, con un “esercito” di dipendenti che va ovviamente pagato, ma che si trovano quasi impossibilitati, per mancanza di risorse, a garantire i servizi che devono svolgere. E intanto il turista, in mancanza di assistenza, fugge via.

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