È quanto chiesto ufficialmente dall’amministrazione comunale di Raffaele Stancanelli attraverso l’avvocatura comunale, secondo la quale "la realizzazione dei parcheggi tende al raggiungimento di un preminente interesse collettivo, impedito dal perdurare dalla vigenza delle misure cautelari".
“La realizzazione dei parcheggi – ha sottolineato il sindaco – è dettata dall’ormai incessante necessità di decongestionare il traffico urbano, oltre che portare allo sblocco di tutte le attività commerciali delle zone interessate, dando occupazione alle maestranze interessate dai lavori”.
“Siamo rispettosi della magistratura – ha aggiunto – e ci rimettiamo alla decisione dei giudici per una serena valutazione che contemperi gli interessi della comunità e della giustizia".
Un’ipotesi, quella del dissequestro, caldeggiata dunque da più parti e non impossibile, come ha spiegato lo stesso Procuratore capo della Repubblica di Catania, Vincenzo D’Agata.
“Si deve poter dimostrare – ha detto al Quotidiano di Sicilia in occasione del Forum pubblicato il 12 marzo 2010 – che questi parcheggi sono qualcosa di deontologicamente lecito. Se si dimostra che ci sono delle ‘smagliature’ che vanno ricucite, la magistratura ne prenderà atto con provvedimenti che sblocchino la situazione”.
“Nella misura in cui lo consente la legge – ha concluso D’Agata nell’intervista – bisogna procedere a svincolare le responsabilità personali dalla continuazione dell’opera pubblica”.
Nello stesso anno, venne realizzato un “Piano parcheggi” per “aumentare l’offerta di sosta” e snellire così il traffico caotico di Catania. Su questi presupposti, nello stesso 2003, venne pubblicato un bando per la realizzazione dei parcheggi interrati in project financing, da parte dell’Ufficio Speciale per il traffico, diretto da Tuccio D’Urso. L’avviso di indizione della procedura di project financing, pubblicato il 5 dicembre 2003 sulla Gurs, era molto chiaro: “I parcheggi dovranno realizzarsi totalmente interrati; le superfici sovrastanti dovranno essere restituite a piazza c/o verde attrezzato”.
Niente di tutto questo, invece, sembrava essere nella mente dei protagonisti della “vicenda piazza Europa”: il funzionario dell’Ufficio Speciale e la ditta aggiudicataria, siglarono infatti, nel 2006 davanti a un notaio di Giarre, un’intesa in cui pattuirono la modifica delle regole fissate inizialmente nell’avviso di gara. Una modifica che eliminò la gestione degli stalli e inserì degli spazi commerciali all’interno del parcheggio.
Da qui l’intervento della magistratura che, nel 2007, pose le aree dei parcheggi sotto sequestro e bloccò i lavori dell’unico in fase di realizzazione, quello di piazza Europa. Un parcheggio da 318 posti auto in un’area affamata di spazi per la sosta e costantemente invasa dalle automobili.
L’ammissione di un nuovo quesito ai periti del Tribunale è stata avanzata dal pm Francesco Puleio, mentre l’avvocatura comunale, tramite il legale, Anna Santa Mazzeo, ha invece depositato la richiesta di dissequestro dei parcheggi.
"Atteso che l’interesse del Comune di Catania e di tutta la collettività – ha scritto il legale nella richiesta avanzata al Tribunale – è la realizzazione e l’ultimazione in tempi brevi dei parcheggi si sollecita il dissequestro dei quattro cantieri essendo venute meno le esigenze cautelari".