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La crisi cambia i consumi: si riduce la spesa per mobili e tempo libero

Elisa Latella

La crisi cambia i consumi: si riduce la spesa per mobili e tempo libero

martedì 22 Giugno 2010

Secondo un’indagine di Findomestic, il 40% dei consumatori siciliani non vede ancora l’uscita dal tunnel. Messina, provincia col più alto livello di reddito disponibile ma a Pa si consuma di più

PALERMO – Una fotografia in numeri sulla situazione attuale  del consumo in Sicilia. A scattarla una nota stampa dell’Osservatorio Findomestic Banca, che con riferimento alla via d’uscita della crisi afferma che  “il 40% degli intervistati pensa di essere a metà percorso, la stessa percentuale ritiene di non essere giunta a metà del guado e solo il 20% crede di essere in vista dell’uscita. Il maggior timore sembra essere quello di non disporre di abbastanza “ossigeno” per arrivare alla fine".
Una strada in salita segnata da un serio problema occupazionale e da un conseguente aumento delle disparità sociali. Il credito al consumo è il ritratto della spesa della gente comune, dei bilanci familiari da cui emerge il benessere o il malessere di un sistema economico. È l’invisibile e anonimo consumatore che, facendo squadra “inconsapevolmente” con gli altri, determina i cambiamenti.
Si riducono le spese per i mobili, l’abbigliamento, i viaggi e le vacanze, il tempo libero e le collaborazioni familiari, ma restano al vertice di ogni progetto di spesa istruzione, spese alimentari e mediche. Le categorie più fragili temono la criminalità e il rischio della perdita del posto di lavoro: stiamo parlando soprattutto di donne e di persone con un livello di reddito e di istruzione  bassi:certamente le categorie più fragili. Si ha più paura di indebitarsi eccessivamente piuttosto che non ricevere credito dalle banche. La recessione però sembra aver fatto acquistare importanza a ciò che a volte era stato sottovalutato: “la fiducia in se stessi, il credere nella famiglia e il saper porre dei limiti alle nuove generazioni, la forza d’animo, l’ecologia, lo spirito di sacrificio, l’umiltà, la flessibilità e l’autonomia del fare”. Restano stabili i valori fondativi quali la solidarietà intergenerazionale, l’istruzione, la correttezza e l’onestà.
Andiamo a vedere i dettagli di questo mondo di consumatori isolani registrati dall’Osservatorio: “Stabile il reddito pro capite in Sicilia (13.110 Euro nel 2009, +0,1% rispetto al 2008). Messina è la provincia con il più alto livello di reddito disponibile e, insieme a Siracusa, quella che ha registrato il maggior incremento in corso d’anno (+0,5%). I consumi più elevati si registrano nella provincia di Palermo, seguita da quella di Catania. Agrigento nel 2009 è stata la prima provincia siciliana per crescita delle immatricolazioni di auto nuove da parte delle famiglie (+13,4%).
Ancora, il comunicato stampa prosegue: “Nel 2009, la spesa complessiva per l’acquisto di beni durevoli si è attestata a 3.676 milioni di Euro (-8,4% rispetto ai 4.014 Euro del 2008),  con una contrazione nel comparto auto e moto, nel settore mobili (meno  del 7,3%) , elettrodomestici (- 5,5% i bianchi e -7,9% i bruni). Mouse e monitor vincono sempre: è stabile il settore dei prodotti informatici   (-0,4%) rispetto al 2008,  che si attesta a quota 87 milioni di Euro.
Complessivamente nel 2009 la spesa per beni durevoli ha mostrato in Sicilia un andamento peggiore rispetto alla media nazionale (-7,5%), con una riduzione dell’8,4%.
 


Grosse disparità nella distribuzione del reddito
 
PALERMO – La nota stampa dell’Osservatorio prosegue infine indicando grosse disparità nella distribuzione del reddito e di conseguenza nei consumi: “Messina (con 13.969 euro di reddito disponibile pro capite, in crescita dello 0,5% rispetto ai 13.896 euro del 2008), Enna (a quota 13.432 euro, con un incremento dello 0,1% rispetto ai 13.422 Euro del 2008), Palermo (con 13.322 euro, contro i 13.327 euro dell’anno precedente) e Ragusa (che passa dai 13.175 Euro del 2008 ai 13.126 Euro del 2009, con una variazione del -0,4%) evidenziano livelli di reddito più elevati rispetto alla media regionale. Seguono, poi, Trapani (che fa registrare 13.085 Euro nel 2009, contro i 13.106 del 2008, con una contrazione dello 0,2%), Catania (con 12.940 Euro nel 2009, in crescita dello 0,2% rispetto ai 12.917 Euro del 2008) e Siracusa, che fa segnare un reddito pro capite di 12.819 Euro (+0,5% rispetto ai 12.753 Euro del 2008). Chiudono la classifica Agrigento (12.447 Euro nel 2009, con una flessione dello 0,2% rispetto ai 12.475 del 2008) e Caltanisetta (con un reddito stabile, a quota 12.118 Euro).” E ancora “Palermo è la realtà più consistente, in termini di volumi di spesa, con 250 milioni di Euro destinati ai mobili; seguono nel settore Catania (con 220 milioni di Euro), Messina (132 milioni di Euro) e Trapani (96 milioni di Euro). Ancora dopo Agrigento (che fa registrare volumi per 91 milioni di Euro), Siracusa (con 81 milioni di Euro), Ragusa (61 milioni di Euro) e Caltanisetta (56 milioni di Euro) ed Enna (a quota 35 milioni di Euro).

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