Priolo, cattivi odori in aumento. Legambiente avverte le autorità - QdS

Priolo, cattivi odori in aumento. Legambiente avverte le autorità

Giuseppe Solarino

Priolo, cattivi odori in aumento. Legambiente avverte le autorità

venerdì 25 Giugno 2010

Gli ambientalisti: vogliamo sapere i valori delle sostanze rilevate ed interventi per eliminare il problema. Nella notte tra il 14 e 15 giugno il picco avvertito dalla popolazione

PRIOLO (SR) – Legambiente ha inviato alla Procura della Repubblica di Siracusa ed al prefetto una segnalazione inerente i cattivi odori e i miasmi percepiti su tutto il territorio dell’area industriale di Priolo. Il presidente del circolo locale, Giuseppe Giaquinta, afferma che “ci giungono ancora notizie da parte di cittadini esasperati per le continue e inaccettabili puzze, non solo a San Focà, bensì in tutto il territorio priolese, da Città giardino e Belvedere. Ci riferiamo particolarmente alla giornata del 14 giugno ed alla notte tra il 14 e 15 giugno tra le ore 0,15 e le 06,00, durante la quale numerose persone sono state in allerta per tale fenomeno impossibilitati ad un sonno tranquillo. Ancora una volta ventate nauseabonde e irritanti di imprecisate sostanze si sono avvertite a detta dei cittadini. Ma dalla rete Cipa (consorzio del quale fanno parte le varie industrie della zona industriale) si è saputo che si sono superati i limiti per H2S (acido solfidrico) parecchie volte . è chiaro che per i cittadini che vivono a ridosso del polo petrolchimico di Priolo-Melilli si prepara una stagione estiva pesante dal punto di vista ambientale”.
“Chiediamo, – prosegue Giaquinta -, quali interventi sono stati attuati per limitare e fermare questo stillicidio ambientale che rende la vita delle persone inaccettabile. Si chiede inoltre di conoscere se è stato attivato il codice di autoregolamentazione previsto dalle leggi regionali in casi di superamenti delle soglie di inquinanti e quali interventi sono stati effettuati. Chiediamo agli organi competenti se è stata controllata l’applicazione del codice di autoregolamentazione e se un intervento urgente è stato messo in opera. Chiediamo di conoscere quali e quante sostanze sono state rilevate dalle reti di monitoraggio della provincia regionale di Siracusa nella giornata tra il 13 e il 15 Giugno. Chiediamo un presidio permanente 24 ore su 24 con sede a Priolo che, in costante collegamento e coordinamento con i centri di monitoraggio ambientale, faccia da interfaccia con la cittadinanza, la informi costantemente sulla qualità dell’aria e la allerti in casi gravi”.
“Ricordiamo – conclude Giaquinta – che tutto ciò è stato ancora una volta denunciato da questa associazione sulla base anche dei dati emersi dal Rapporto annuale della Provincia regionale di Siracusa 2009 da dove si evince che si è ancora ben lontani dal raggiungimento di obiettivi di accettabilità o di qualità dell’aria e sono ben evidenti le situazioni critiche che destano maggiore preoccupazione sia per la loro conclamata cronicità che apportano, sia per ulteriori timori e gravi fastidi di vario genere alla popolazione ed ai lavoratori del triangolo industriale”.
 

 
Pm10, studio Nomisma sui decessi non considera il “caso Siracusa”
 
ROMA – Le elevate concentrazioni di PM10 (le polveri sottili) in atmosfera sono responsabili di 5.876 decessi all’anno. è quanto emerge da una ricerca di Nomisma, presentata in occasione del convegno Vert dedicato al trasporto sostenibile. Il rapporto riporta i dati sui valori medi di concentrazione di polveri sottili nel triennio 2006-2008 delle prime 15 città italiane per popolazione da cui si desume che, oltre a Roma (40,4), le performance peggiori sono concentrate nelle città del Nord e in particolare nell’area della Pianura Padana, come Milano (49,2), Torino (56,5), Bologna (41,3), Verona (47), Padova (46,7). Nessun riferimento a Siracusa dove, secondo l’Istat, sono stati registrati più di 600 sforamenti in due anni.
La situazione, sottolinea Nomisma, determina gravi patologie sanitarie che, nelle 15 città italiane più popolate fa stimare all’istituto bolognese di ricerca ‘5.876 decessi all’anno" prodotti da elevate concentrazioni di PM10. Di questi decessi, "534 sono riferibili ai tumori maligni della laringe, della trachea, dei bronchi e dei polmoni", mentre "se si considerano gli effetti acuti relativi a malattie del sistema circolatorio e respiratorio" il numero sale a 953. La città dove le presunte morti da eccessivo inquinamento dell’aria sono maggiori è Roma (1.508), seguita da Milano (906) e Torino (813). In coda ci sono Bari (130 morti), Messina (124), Catania (110).

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