I sindaci piangono, l’Ages ingrassa - QdS

I sindaci piangono, l’Ages ingrassa

Carmelo Lazzaro Danzuso

I sindaci piangono, l’Ages ingrassa

sabato 26 Giugno 2010

Ages. Gli sprechi nascosti e i tagli possibili.
Funzioni. Cura l’accesso alla carriera, provvede alla tenuta dell’Albo dal quale i sindaci e i presidenti provinciali scelgono i segretari, sovrintende alle procedure di nomina degli stessi e altro.
L’origine. Un soggetto giuridico pubblico dotato di autonomia organizzativa, gestionale e contabile, sottoposto alla vigilanza del Ministero dell’Interno (come da legge n. 127/97).

PALERMO – Oggi puntiamo i riflettori sulla sezione siciliana dell’Ages. L’acronimo sta per Agenzia autonoma per la gestione dell’albo dei segretari comunali e provinciali, e si tratta di un soggetto giuridico pubblico dotato di autonomia organizzativa, gestionale e contabile – sottoposto alla vigilanza del Ministero dell’Interno – che gestisce l’Albo e la formazione dei segretari e l’utilizzo di quelli in disponibilità.
Agli Enti locali siciliani è costata, soltanto nel 2009, 2,4 milioni di euro, la sua sede di Palermo impiega complessivamente tre dipendenti e può contare su un consiglio di amministrazione composto da nove membri (i quali percepiscono un compenso lordo di mille e duecento euro mensili, più un gettone di presenza).
Tutto, ovviamente, sulle spalle dei cittadini.
 
Agli Enti locali siciliani è costata – soltanto nel 2009 – 2,4 milioni di euro, la sua sede di Palermo impiega complessivamente tre dipendenti e può contare su un consiglio di amministrazione formato da nove componenti (i quali percepiscono un compenso lordo di 1200 euro mensili, più un gettone di presenza di circa 90 euro per ogni seduta).
Stiamo parlando della sede siciliana dell’Ages, il cui acronimo sta per Agenzia autonoma per la gestione dell’albo dei segretari comunali e provinciali. Un soggetto giuridico pubblico dotato di autonomia organizzativa, gestionale e contabile, sottoposto alla vigilanza del Ministero dell’Interno. L’Ages è stata istituita con legge n. 127/97, comma 76 dell’articolo 17 (legge Bassanini) ed è attualmente disciplinata dal Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti locali (D.Lgs. n. 267/2000 – artt. da 97 a 106) e dal dPR n. 465/1997. 
“L’Agenzia – ci spiegano dalla sede centrale – cura l’accesso alla carriera di segretario comunale, provvede alla tenuta dell’Albo dal quale i sindaci e i presidenti di Provincia li scelgono, sovrintende alle procedure di nomina degli stessi nelle varie sedi ed è chiamata alla gestione complessiva del rapporto di impiego dall’assunzione fino al collocamento a riposo. In particolare, attraverso la Scuola superiore della Pubblica amministrazione locale, l’Ages cura la formazione iniziale e permanente dei segretari. Gestisce, inoltre, l’utilizzo dei segretari in disponibilità (quel limitato numero di segretari che non trovano “collocazione” presso un ente locale, in ragione degli avvicendamenti degli organi politici in relazione alle tornate elettorali), per i quali definisce ed eroga direttamente il trattamento economico contrattualmente previsto, conferendo loro gli incarichi di reggenza e supplenza presso sedi di segreteria prive del titolare”.
Tutto estremamente chiaro, anche il fatto che, per legge, la struttura debba essere pagata con i soldi degli enti locali, e dunque dei cittadini.
Qualcuno si ricorderà che l’argomento era già stato trattato in un editoriale del nostro direttore, datato 29 maggio 2009, in cui – con l’emblematico titolo “Agenzia dei segretari, un altro spreco” – si faceva luce su questa organizzazione che, a livello nazionale costa 120 milioni di euro.
“Una cifra tanto ‘modesta’ – si legge nell’editoriale – che consente di pagare appena 155 dipendenti e tenere aperte 18 sezioni regionali con cda ed emolumenti, per un totale di 162 consiglieri”.
Tutto questo a livello nazionale, ma visto che in Sicilia insiste una delle sedi dell’Agenzia, ci è sembrato giusto approfondire cifre e attività della sezione siciliana.
L’Ages Sicilia è attiva dal 13 marzo 1998, ha sede esclusiva a Palermo, e al suo interno lavorano tre dipendenti: uno di categoria B, uno di categoria C e uno di categoria D, del Ccnl del comparto Regioni e Autonomie locali.
“Il trattamento economico degli stessi dipendenti – ci fanno sapere dall’Agenzia – è quello contrattualmente previsto per le categorie B, C e D del Contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto Regioni e Autonomie locali”.
Il che vuol dire da un minimo di 17 mila euro annui fino a un massimo di 28 mila (dipende dalla categoria) esclusa la tredicesima mensilità.
Altro aspetto molto interessante, è dato dalla cifra che, annualmente, i Comuni impegnano per sostenere l’Ages.
“Tutte le amministrazioni comunali e provinciali – hanno risposto alle nostre domande – che fanno parte del territorio della regione Sicilia aderiscono all’Agenzia. Le risorse finanziarie per la gestione dell’Agenzia autonoma per la gestione dell’albo dei segretari comunali e provinciali consistono essenzialmente nel Fondo finanziario di mobilità, previsto dall’art. 20, comma 3 del d.P.R. 465/97. In particolare il Fondo di mobilità è determinato percentualmente sul trattamento economico del segretario e graduato in rapporto alla dimensione dell’Ente locale”.
Sulla cifra corrisposta da Comuni e Province, quindi, incidono lo stipendio elargito al segretario comunale e la grandezza del Comune o della Provincia. Ovviamente, Palermo spenderà molto di più di Mongiuffi Melia, in provincia di Messina.
“Pertanto – conclude la nota inviataci in risposta alle nostre domande dall’Ages – in esecuzione della previsione normativa, annualmente il Consiglio nazionale di amministrazione dell’Agenzia stabilisce le percentuali di contribuzione al fondo di mobilità da porre a carico degli enti che successivamente vengono comunicate agli stessi mediante l’invio di una circolare informativa. Nello specifico, con riferimento al Fondo di mobilità dell’anno 2009, da parte dei Comuni appartenenti alla Regione Sicilia risulta un incasso di 2.400.000 euro circa”.

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