La crisi della nostra agricoltura colpa anche della burocrazia - QdS

La crisi della nostra agricoltura colpa anche della burocrazia

Michele Giuliano

La crisi della nostra agricoltura colpa anche della burocrazia

martedì 06 Luglio 2010

Si lavora sempre meno incartati nella miriade di documenti richiesti per essere operativi sul mercato. Confagricoltura: “Perse 100 giornate lavorative l’anno dagli imprenditori del settore”

PALERMO – Alla crisi del mercato e dei consumi si aggiunge, per le aziende siciliane del comparto agricolo, l’eccessiva burocrazia e la tortuosità delle regole e delle norme di settore, che rendono difficile l’accesso ai finanziamenti e agli incentivi e costituiscono un’incombenza quotidiana farraginosa, inutilmente ripetitiva e spesso di difficile comprensione.
È questo l’accorato allarme lanciato da Confagricoltura: “Servono norme più semplici in agricoltura  – ha affermato il presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni -. La burocrazia è un peso, una zavorra ed un costo per le imprese agricole”. Confagricoltura, ha inoltre ricordato Vecchioni, già tre anni fa aveva “pesato” gli adempimenti richiesti dalla Pubblica Amministrazione e dai diversi Enti coinvolti.
 
Il carico complessivo delle incombenze burocratiche, su un’azienda agricola di medie dimensioni, in termini di tempo necessario, sottrae due giorni  di lavoro ogni settimana; oltre cento in un anno, quindi, interamente dedicati alla compilazione di carte e modelli, tolti invece al lavoro, al mercato e allo sviluppo dell’impresa. Da questa consapevolezza e dalla necessità di trovare delle soluzioni che non siano soltanto palliativi, ma che colgano i problemi alla radice, per una vera e duratura ristrutturazione del modo di fare impresa nel settore dell’agricoltura, il progetto economico di Confagricoltura per la competitività e la modernizzazione delle imprese agricole e per la radicale ristrutturazione del settore primario parte proprio dalla semplificazione normativa e burocratica. 
“Abbiamo iniziato dalla semplificazione, con proposte, consegnate nei giorni scorsi al ministro Galan – ha aggiunto Federico Vecchioni – per giungere a norme più semplici, e meno gravose sotto il profilo burocratico che riguardano tutti gli ambiti operativi: la nascita e lo sviluppo dell’impresa; il lavoro e la sicurezza dei lavoratori; la salvaguardia dell’ambiente e le energie da fonti rinnovabili; la salubrità degli alimenti messi in commercio; l’accesso ai sostegni messi a disposizione dalla Comunità Europea; gli adempimenti relativi al fisco”.
Un progetto unitario su larga scala, che si muove a 360 gradi, pensato in chiave di innovazione e crescita del settore, cercando di coinvolgere anche i giovani in un ambito, soprattutto per chi lo guarda dall’esterno, spesso dominato da stereotipi legati alla vecchia concezione del contadino chiuso alle novità e ai cambiamenti e lontano dalle istituzioni, spesso vissute come antagoniste. “Quello che Confagricoltura sta andando a comporre – ha proseguito – è un disegno organico di diverse articolazioni legislative legate tra loro e finalizzate a comporre un ‘unicum’ progettuale da cui possa nascere quella normativa di contesto indispensabile per ristrutturare il settore agricolo. Il nostro percorso – ha concluso Vecchioni – si delinea della massima attualità anche a fronte delle proposte fatte dal ministro Tremonti in fatto di semplificazione degli adempimenti per le piccole e medie imprese”.
 

 
PALERMO – Un aiuto alle imprese agricole siciliane arriva dalla convenzione firmata da Confagricoltura Sicilia, la Sgfa (Società di gestione fondi per l’agroalimentare) e Banca Nuova per facilitare l’accesso al credito delle aziende. L’accordo prevede che l’istituto creditizio si impegni ad assistere finanziariamente gli associati alla Federazione regionale degli agricoltori e a valutare con la massima tempestività le loro esigenze; che l’organizzazione imprenditoriale convogli verso la banca gli associati che richiedono assistenza creditizia; che la Sgfa (società al 100 per cento di proprietà dell’Ismea, braccio operativo del ministero delle risorse agricole) rilasci in favore della banca e a garanzia dei finanziamenti richiesti  una fideiussione diretta pari ad almeno il 50% del fido concesso.
 
Le linee di credito messe a disposizione da Banca Nuova riguardano prima di tutto i progetti approvati nell’ambito delle misure previste dal Psr 2007-2013, ma anche investimenti non direttamente legati al Piano quali il miglioramento fondiario, l’innovazione tecnologica e la valorizzazione commerciale dei prodotti. “è un’iniziativa – ha commentato Gerardo Diana, presidente di Confagricoltura Sicilia – alla quale attribuiamo grande importanza, anche perché giunge in un momento particolarmente difficile per il Paese”. (mg)

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