Al Fondo pensioni tre dirigenti - QdS

Al Fondo pensioni tre dirigenti

Raffaella Pessina

Al Fondo pensioni tre dirigenti

martedì 06 Luglio 2010

Fulvio Bellomo, presidente, e due consiglieri di amministrazione: Bullara e Gallina. Pubblicati sulla Gurs n. 29/2010 i curricula ma in modo disomogeneo

PALERMO- è stato pubblicato sulla Gurs il decreto presidenziale che nomina il consiglio di Presidenza del Fondo di Quiescenza della Regione Siciliana. Si tratta del D.p. del 21 maggio 2010 e pubblicato sulla Gazzetta n. 29 del 25 giugno 2010. Presidente del Fondo è stato nominato Fulvio Bellomo, dirigente di terza fascia dell’Amministrazione regionale.
I componenti del Consiglio di Amministrazione sono Maria Antonietta Bullara e Gandolfo Gallina, anch’essi dirigenti di terza fascia. Nella stessa Gazzetta vengono pubblicati i curricula dei tre dirigenti, che peraltro non seguono delle linee omogenee nella esposizione, ma ripercorrendo una traccia di un modello di curriculum europeo, vengono inserite a discrezione soggettiva le voci ritenute necessarie.
Ed è così che in uno dei curricula viene specificato che si allega la dichiarazione dei redditi, in un altro che vi sono vari allegati senza specificare quali, in un terzo l’ultima voce del curriculum è dedicata addirittura solo alle pubblicazioni  senza specificare se vi siano allegati (dichiarazione dei redditi o altro).
Peraltro è la stessa legge che non specifica cosa si deve mettere nel curriculum, così da poter avere una chiara ed omogenea lettura  per tutti. I criteri si trovano agli articoli 7 e 8 del decreto presidenziale n. 14 del 23 dicembre 2009 e pubblicato sulla Gurs n. 6 dell’8 febbraio di quest’anno.  Si tratta del regolamento di attuazione del comma 11 dell’art. 15 della L.r. n. 5 del  14 maggio 2009, che reca le disposizioni per l’organizzazione del Fondo di quiescenza.
All’art. 7 è scritto che il presidente del Fondo viene scelto tra “persone dotate di riconosciuta competenza e professionalità nel settore della pubblica amministrazione o dei fondi pensione e di indiscussa moralità ed indipendenza. Il possesso dei requisiti – viene ancora specificato – è comprovato da apposito curriculum da pubblicare sulla Gurs. Gli stessi sommari criteri sono specificati nell’art. 8 per le nomine dei componenti del Cda.
la Sicilia si distingue anche per essere l’unica regione d’Italia a non avere iscritto i propri dipendenti alla gestione pensionistica Dell’Inpdap, e di aver istituito un proprio fondo di quiescenza con la legge n. 2 del 1962. Il 22 dicembre scorso la giunta di Lombardo ha approvato il regolamento del Fondo Pensioni Sicilia, istituito con la legge del 14 maggio 2009 e in tal modo, con l’operatività del fondo si pone fine al pagamento delle pensioni degli ex dipendenti della Regione utilizzando capitoli di spesa del bilancio (attualmente la spesa a carico della Regione per la gestione del fondo è stata quantificata in circa 8 milioni di euro all’anno – vedi inchiesta pubblicata dal QdS il 14 gennaio 2010).
Il fondo pensioni Sicilia è un ente pubblico non economico dotato di autonomia patrimoniale, finanziaria, gestionale, amministrativa e contabile che ha 110 dipendenti di ruolo e che gode del finanziamento di 200 mila euro all’anno per spese di funzionamento ed organizzazione fornito dai capitoli di spesa dell’assessorato alla Presidenza, oggi Assessorato Funzione Pubblica. Al fondo è destinata una dotazione finanziaria di  885 milioni di euro pari al montante contributivo alla data del 31 dicembre 2009.
 

 
La riforma burocratica ed amministrativa della Regione in Sicilia dovrà cominciare proprio dai vertici, ossia dai dirigenti. Già la Corte dei Conti si era espressa negativamente in merito  al numero di questi in forze alla Regione, in occasione dell’udienza del 30 giugno scorso sul giudizio di parificazione del rendiconto della Regione per il 2009. Il procuratore generale d’appello della Corte dei Conti della Sicilia, Giovanni Coppola, aveva dichiarato che “La Regione Siciliana ha 1.428 dirigenti in sovrannumero e che il rapporto tra dirigenti e restante personale regionale  resta il dato più emblematico. Se si prendono in considerazione i dipendenti a tempo indeterminato, nel 2008 c’era un dirigente ogni 5,6 dipendenti. Nel 2009 per effetto della riduzione degli uni e degli altri il rapporto è rimasto invariato. Eppure – ha proseguito Coppola – secondo la dotazione organica della Regione, contenuta nelle tabelle della legge regionale 41 del 29 ottobre 1985, i dirigenti regionali dovrebbero essere complessivamente 528”. (rp)

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