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Catania – Diatriba fra Cannizzaro e Amt e così i malati restano a piedi

Antonio Borzi

Catania – Diatriba fra Cannizzaro e Amt e così i malati restano a piedi

martedì 13 Luglio 2010

I vertici del nosocomio contro quelli della municipalizzata dei trasporti. Ci rimettono i cittadini. Dal 1° luglio è stato sospeso il servizio di collegamento all’interno dell’Ospedale

CATANIA – Dall’inizio di luglio chi vuole recarsi all’ospedale Cannizzaro per effettuare dei controlli di routine o importanti visite specialistiche è meglio che si procuri una macchina. Non è più possibile, infatti, usufruire del bus interno in servizio nel presidio ospedaliero. Un servizio, quello della linea 448 dell’Amt, assolutamente necessario e indispensabile in quest’ospedale dalla grande estensione, una cessazione di servizio quasi improvvisa e senza un’adeguata comunicazione alla popolazione.
Sulla questione è nato un infuocato botta e risposta fra il direttore del Cannizzaro, Francesco Poli, e il presidente Amt, Roberto Sanfilippo. Oggetto del contendere una questione risalente alla fine del 2008, quando scadde la convenzione fra la municipalizzata dei trasporti e l’ente ospedaliero in base alla quale l’Amt gestiva il servizio interno di parcheggi e, grazie ai proventi dell’attività, garantiva il servizio interno di trasporto con l’estensione della tratta del 448. Al nuovo bando, l’Amt non partecipò e il servizio fu dato in gestione a un’altra società.
Il trasporto all’interno del Cannizzaro però è continuato anche nel corso di questi due anni fino a questo mese quando, dopo una serie di comunicazioni dell’Amt nei confronti della direzione del nosocomio, è stato sospeso il servizio.
Da qui la lamentela di Francesco Poli che ha dichiarato come “la sospensione del servizio ha creato notevoli disagi alla cittadinanza anche per l’assenza di tempi adeguati per comunicare la sospensione e allestire soluzioni alternative”.
“Quest’azienda – ha aggiunto il direttore del Cannizzaro – si è trovata esposta a notevoli criticità per la gestione del trasporto di diversa utenza (in molti casi invalida) con un inevitabile danno all’immagine delle istituzioni cittadine”.
Ed è proprio a una delle maggiori istituzioni catanesi, il sindaco Raffaele Stancanelli, che il presidente Amt Roberto Sanfilippo ha indirizzato la risposta in merito. Lo ha fatto con una lettera in cui, oltre alle già citate convenzioni, afferma come la sospensione del servizio sia arrivata dopo due note, del 30 giugno e del primo luglio, inviate “al fine di non arrecare all’Amt, e di conseguenza al Comune di Catania, un danno erariale per l’effettuazione di un servizio privo di copertura finanziaria o di un corrispettivo, sia per non privare la cittadinanza di un importante servizio di trasporto caratterizzato da una particolare rilevanza sociale”.
Quindi l’Amt si è dichiarata estranea da ogni responsabilità e in questo senso Sanfilippo nella sua nota è chiarissimo: “La sospensione del servizio di trasporto pubblico all’interno dell’area dell’ospedale Cannizzaro è da attribuire alla Direzione dello stesso che, dapprima, non avendo intenzione di prorogare il servizio il cui termine era previsto per il 30 giugno, non si è preoccupata di intavolare alcuna trattativa con l’Amt e, successivamente, non ha dato riscontro alla disponibilità resa dall’Amt dopo il mancato rinnovo della convenzione”.
In ogni caso, fuori dalle dichiarazioni ufficiali date dai due enti, sembra evidente come una soluzione sia possibile e dietro l’angolo. Resta da capire il perché non ci si potesse accordare prima. Ed è evidente come i cittadini, unici attori principali e inconsapevoli della vicenda, restino penalizzati da queste incomprensioni ai vertici degli enti. Un episodio ingiustificabile anche e soprattutto perché coinvolge una fetta di cittadini, gli utenti ospedalieri, spesso in gravi condizioni di disagio e che non ha certamente bisogno d’assistere alle diatribe di palazzo.

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