Lombardo: "Avanti con questo Governo" - QdS

Lombardo: “Avanti con questo Governo”

Raffaella Pessina

Lombardo: “Avanti con questo Governo”

mercoledì 14 Luglio 2010

Il presidente della Regione risponde alla lettera aperta di Fabio Granata. Oggi in audizione alla commissione d’inchiesta sulla Mafia

PALERMO – Il presidente della Regione Raffaele Lombardo è fermo nella convinzione di portare a termine il suo mandato fino alla scadenza naturale. “Questo governo deve durare ancora 3 anni – ha detto Lombardo – Per riformare la Sicilia non bastano, forse ce ne vorrebbero trenta. Diamoci un respiro e cominciamo a conoscerci ora ed a lavorare insieme anche per la prossima legislatura”. “Se mettiamo insieme una squadra affiatata, questa dovrà presentarsi unita per le prossime elezioni”.
Il governatore risponde così alle questioni politiche sollevate da Fabio Granata qualche giorno fa in una lettera aperta a proposito del “senso da dare all’azione del governo regionale”. Lombardo prosegue dicendo che non si ricandiderà. “Bisogna – conclude – passare la mano ad una classe dirigente di trentenni, puntando su una classe dirigente onesta, leale e coraggiosa e non su qualche fannullone che, a volte, racconta frottole e non sarebbe degno nemmeno di fare l’usciere di un palazzo”.
Oggi intanto la Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia dedicherà una intera sessione di lavori all’audizione del presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo. Il presidente della commissione, Beppe Pisanu, ha concordato con Raffaele Lombardo un’intera mattinata di lavoro, in Prefettura, a Palermo.
Nel corso dell’audizione, il presidente della Regione sarà chiamato a fornire elementi utili a comprendere il quadro degli interessi politico-mafiosi in Sicilia, dopo le sue dichiarazioni rese dinanzi all’Assemblea regionale e le relazioni sull’emergenza rifiuti consegnate alla magistratura. La commissione avrebbe dovuto ascoltare Lombardo lo scorso 9 giugno a Roma, a palazzo San Macuto, ma l’incontro fu, consensualmente, annullato. E sempre a proposito di audizioni i rappresentanti dei costruttori edili della provincia di Palermo e dell’intera Sicilia sono stati sentiti oggi dalla commissione regionale Antimafia in merito al disegno di legge sugli appalti pubblici. Erano stati gli stessi imprenditori edili a chiedere alla commissione Antimafia di essere ascoltati per denunciare le nuove norme predisposte dalla giunta di governo che, se approvate, rischiano di favorire gli interessi di Cosa Nostra nel settore dei pubblici appalti”. L’obiettivo è quello di chiedere al presidente dell’Assemblea Francesco Cascio di rinviare il disegno di legge governativo in commissione perché vengano eliminate tutte quelle norme che oggi, con i sistemi di partecipazione al ribasso – hanno detto i costruttori –  favoriscono condizionamenti e infiltrazioni mafiose.
Il disegno di legge di riforma degli appalti, è stato anche oggetto di un incontro tra l’assessore alle infrastrutture Luigi Gentile e i rappresentanti di categoria dell’Ance Sicilia, dell’Aniem Confapi Sicilia, del Cna Costruzioni e del Creda. Gentile ha ribadito le ragioni che hanno reso necessari modifica e adeguamento della normativa siciliana al Codice dei contratti per l’aggiudicazione delle gare, ricordando i pareri dell’Ufficio legislativo e legale e i pronunciamenti della Corte costituzionale e della Commissione europea. L’assessore, come richiesto dalle associazioni di categoria, si è poi impegnato a portare alla Conferenza Stato-Regioni la richiesta di una modifica della legge nazionale riguardo ad alcune criticità legate alla possibile corsa al rialzo dei ribassi.
Sono state concordate anche modifiche alle disposizioni che riguardano l’esclusione dal ribasso del costo della manodopera e il procedimento di verifica delle offerte anomale per gli appalti di importo superiore ad 1 milione di euro e inferiore alla soglia comunitaria. Alla fine della riunione Gentile ha invitato i rappresentanti delle organizzazioni di categoria a partecipare ad un tavolo tecnico di confronto allo scopo di redigere un testo condiviso per rivedere l’intero sistema degli appalti, stabilendo come scadenza dei lavori il 30 novembre prossimo.

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