Performance Province sotto controllo - QdS

Performance Province sotto controllo

Valeria Nicolosi

Performance Province sotto controllo

sabato 17 Luglio 2010

Prevista l’utilizzazione di indicatori di standard di qualità che consentono di verificare una prestazione o un servizio. Grazie al protocollo d’intesa con la Civit firmato dal presidente dell’Upi Giuseppe Castiglione

ROMA – Il 30 giugno 2010 presso la sede della Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche (Civit), il presidente della Commissione Antonio Martone e il Presidente dell’Unione Provincie Italiane (Upi) e della provincia di Catania Giuseppe Castiglione hanno firmato il Protocollo d’intesa previsto dalla Riforma Brunetta.
L’Upi con questo accordo s’impegna ad analizzare, con l’istituzione di un tavolo tecnico di confronto, l’attività delle Province attraverso una comparazione delle performance tra i singoli enti e a fornire supporto tecnico all’attuazione delle varie fasi del ciclo di gestione.
Con l’approvazione della delibera n. 88/2010 le amministrazioni sono, infatti, obbligate al raggiungimento degli standard di qualità misurati attraverso indicatori che consentono di verificare se un servizio o una prestazione può essere considerata di qualità o no.
Si legge: “Le finalità dell’intero impianto di valutazione delle amministrazioni pubbliche è quello di attivare un processo di miglioramento continuo delle performance innalzando gli standard di qualità e ottimizzando i costi dei servizi erogati”. Sono specificati, di seguito, a questo proposito i concetti di: qualità effettiva e valore programmato.
Il primo è l’insieme delle dimensioni e delle proprietà che devono caratterizzare l’erogazione dei servizio e per raggiungerle l’amministrazione dovrà fornire una risposta coerente ed esauriente alle richieste, minimizzando il numero di passaggi necessari. Sono, peraltro, tenute a indicare per ogni tipologia di servizio: caratteristiche, modalità di erogazione e  tipologia di utente che vi accederà.
Il secondo, stabilito strategicamente prima dell’erogazione del servizi, è basato sull’equilibrio tra l’effettiva capacità della singola amministrazione di raggiungerlo e l’incremento potenziale della qualità. Entro, e non oltre, il 31 dicembre 2010 tutte le amministrazione dovranno adottare questo Piano delle Performance . Nel frattempo sono, però, tenute a pubblicare sul proprio sito istituzionale tutti i dati relativi agli standard di qualità e a garantire la trasparenza.
È evidente, la pubblica amministrazione attraversa un passaggio storico, una rivoluzione in corso (titolo di un libro di Renato Brunetta), una fase di cambiamento che vede come protagonista il cittadino, chiamato a decidere e valutare l’operato dello Stato che svolge il ruolo di azienda in grado di offrire un prodotto di qualità, con indicazioni complete del processo di produzione sull’etichetta. Scrive il Ministro: “Un cittadino informato è un cittadino consapevole dei propri diritti, dei propri doveri e dei percorsi che vengono messi in atto, ad un cittadino consapevole si può e si deve chiedere collaborazione…”. E a coloro i quali sono ancora scettici risponde: “l’ingiustizia non risiede nel far entrare il controllo di qualità nei servizi pubblici, è stata il tenerli troppo a lungo lontani da verifiche effettive e provvedimenti risolutori”.

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