All’ospedalità privata 447,6 milioni di euro - QdS

All’ospedalità privata 447,6 milioni di euro

Maria Rosaria Mina

All’ospedalità privata 447,6 milioni di euro

martedì 27 Luglio 2010

Nei decreti dell’assessore Massimo Russo sulla Gurs n. 32 del 16 luglio pubblicata la tabella di ripartizione della somma. Ai direttori generali la responsabilità di avviare azioni sinergiche pubblico-privato (art. 10)

PALERMO – Le risorse regionali destinate all’ospedalità privata, per il 2010, sono  pari a 447,651 milioni di euro. Il finanziamento è stato legittimato dal decreto n. 957/10 firmato da Massimo Russo, assessore della Salute, lo scorso 2 aprile 2010. L’atto governativo determina gli aggregati di spesa privata convenzionata e i criteri adottati  per l’assegnazione del budget alle strutture private accreditate.
Un passaggio obbligato, tenuto conto che la Regione, annualmente,  deve definire il tetto di spesa regionale da assegnare alle Case di cura, in base alle risorse disponibili. In verità al decreto se ne sovrappone un secondo, del 4 maggio 2010, che apporta delle modifiche al primo. Va detto, a scanso di equivoci, che si tratta di rettifiche di natura non sostanziale, che riguardano solo due articoli del documento, di cui l’art.3, relativo alla  determinazione degli aggregati provinciali da assegnare alle strutture private.  Per il 2010 alle case di cura di media specialità saranno destinati 360,224 milioni di euro, di cui 107 milioni di euro per l’Asp di Catania, 98 milioni di euro per l’Asp di Palermo e 69,8 milioni di euro per l’Asp di Messina. Di gran lunga inferiore la spesa impegnata per l’alta specialità: 87,426 milioni di euro.
L’art.4 del decreto chiarisce che “le economie realizzate in ambito provinciale potranno essere ridistribuite all’interno dello stesso aggregato.
Nel caso in cui le Asp verifichino economie anche tendenziali riferite ai posti letto della lungodegenza e della riabilitazione che non si andranno ad attivare al 1° maggio 2010, le stesse, con tali risorse, potranno proporre la rimodulazione dei letti mancanti alle altre strutture disponibili con contestuale attribuzione di un budget aggiuntivo”.
Le modalità di attuazione sono rintracciabili nell’art.3 del decreto 4 maggio 2010, che con rettifica all’art. 5 del decreto 957/10, autorizza i direttori generali di provvedere al 30 settembre 2010, di rinegoziare il budget delle Case di cura, qualora l’attività è inferiore al 10%.
“Per effetto di quanto disposto dall’art.25 della L.R. 5/2009, le prestazioni erogate in favore dei cittadini di altre regioni non sono incluse nel budget assegnato alle Case di cura, ma saranno valorizzate nel Tuc (Tariffario unico di compensazione).  All’art.6, inoltre si specifica che il contributo sarà pari al 75%  per prestazioni rese con peso minore o uguale a 2; 85% per prestazioni con peso compreso tra 2 e 3; 95% per prestazioni con peso maggiore di 3”.
Ritenuto altresì d’interesse strategico regionale prevedere la possibilità, per le strutture private accreditate, di erogare prestazioni per le quali  si registra una maggiore “fuga” verso altre regioni di pazienti siciliani, queste saranno remunerate, anche se al di fuori del budget assegnato, nella misura del 50% della tariffa ordinaria, alla quale si aggiunge un ulteriore 20% nel caso in cui si ottenga, a livello regionale, una riduzione della mobilità passiva extraregionale per prestazioni di ricovero  per un importo almeno pari al 20%. Ed infine all’art.10 il Governo richiama i direttori generali all’obbligo di definire strategie volte  a sviluppare  azioni sinergiche tra pubblico-privato, che consentano appropriatezza delle cure e continuità delle stesse.

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