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Catania – Pericolo per l’ambiente e la salute tra inciviltà e controlli insufficienti

Antonio Borzi

Catania – Pericolo per l’ambiente e la salute tra inciviltà e controlli insufficienti

martedì 27 Luglio 2010

Lotti che appartengono ai privati e su cui è difficile intervenire. Il Comune tenta varie strade. Numerose e imponenti le discariche abusive che insistono su terreni abbandonati

MISTERBIANCO (CT) – L’ennesimo zona abbandonata a se stessa, che si erge a simbolo dell’illegalità. Ci troviamo questa volta a Misterbianco, in uno di quei posti dove i centri commerciali dovrebbero rendere la zona curata e desiderabile e invece regna il degrado.
Un parco giochi sembra essere il confine fra la civiltà e l’anarchia. In via Salerno, infatti, si passa dalla strada allo sterrato, dall’urbanizzazione alle sterpaglie che, come quasi sempre accade in Sicilia, equivalgono a discarica abusiva. E in una stagione favorevole agli incendi come quella estiva il pericolo, se possibile, raddoppia. Gli incendi potrebbero essere devastanti anche a causa del materiale dannoso che si trova abbandonato nell’area. Parliamo di eternit, amianto oltre a elettrodomestici di ogni tipo. Una lunga distesa d’inciviltà che ormai è diventata una consuetudine fra la popolazione.
A farlo notare sono anche i giovani del Pd che con il consigliere comunale di Misterbianco, Igor Nastasi, parlano di “assoluta noncuranza nei confronti di un problema che è sotto gli occhi di tutti. Non capiamo come si possa continuare con questo scempio che abbiamo più volte denunciato senza ottenere adeguate risposte da parte degli organi comunali”.
Dal canto loro fonti interne al Comune fanno sapere come sulla zona siano stati compiuti diversi riscontri. Se ne dovrebbero occupare i privati che possiedono, spesso inconsapevolmente trovandosi fuori dalla Sicilia, anche migliaia di metri quadrati di terreno. Legalmente la responsabilità ricade sui proprietari che devono recintare la zona impedendo il deposito da parte di incivili cittadini.
Una situazione che non si chiude in via Salerno. Sembra quasi che dietro i capannoni di corso Carlo Marx si possa fare ciò che si vuole e forse l’emblema di tutto si può trovare in quell’attività abbandonata dei fratelli Costanzo. Centinaia di metri quadrati diventati rifugio di cani randagi, senzatetto e drogati. Fra i cancelli si intravede come anche al loro interno i rifiuti regnino sovrani. Una terra di nessuno che, alla fine dell’attività imprenditoriale di turno, ha perso definitivamente il proprio padrone. Eppure essendo nel pieno centro di una zona commerciale di grande importanza come quella di Misterbianco il recupero potrebbe portare anche grandi benefici alle casse di privati e amministrazione. Invece nulla.
Alla fine del nostro percorso torniamo all’ingresso di Misterbianco, dove un’isola ecologica di recente costruzione sembra irridere tutto quello che abbiamo visto prima. Un luogo utile per gestire i rifiuti comuni come elettrodomestici e materiale ferroso, ma totalmente insoddisfacente quando si affrontano i temi scottanti di amianto e eternit.
 


Il sindaco. Appello alla civiltà dei cittadini
 
MISTERBIANCO (CT) – Sull’argomento abbiamo sentito anche il sindaco Ninella Caruso.
“Purtroppo – ha dichiarato – negli ultimi anni si nota un aumento di discariche in tutto il territorio. Da quando non abbiamo noi la gestione diretta del problema tutto è peggiorato. Bisogna protestare contro una mancanza di risorse a disposizione dell’amministrazione che non permette un adeguato controllo. A tutto ciò si aggiunge una diffusa inciviltà da parte della popolazione. Abbiamo una squadra di Polizia municipale, che si occupa del problema ma non è sufficiente per controllare il territorio”.
Sulla vicenda lo stesso primo cittadino è intervenuto con diverse ordinanze.
“Del problema – ha aggiunto il sindaco Caruso – dovrebbe occuparsi il privato che ha l’obbligo di recintare e controllare i propri terreni, ma questo poche volte viene fatto con i conseguenti problemi di ordine pubblico. Non posso che fare appello alla civiltà dei cittadini chiedendo la loro collaborazione”.

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