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Messina – Troppe ombre sulla Metromare, il servizio ancora non convince

Valeria Zingale

Messina – Troppe ombre sulla Metromare, il servizio ancora non convince

martedì 27 Luglio 2010

Ricevuto invoca miglioramenti e non esclude un nuovo vettore. Rao (Pd): “Cattiva progettazione”. Le corse del check-in aeroportuale non tengono conto delle coincidenze con i voli

MESSINA – È partita male e va anche peggio. Non decolla la metropolitana del mare, un servizio di oltre 23 milioni di euro che non crea minimamente la continuità territoriale necessaria tra le due sponde di Sicilia e Calabria. Fa acqua soprattutto il servizio che doveva rivoluzionare la mobilità nello Stretto. Parliamo del collegamento dal molo Rizzo del porto di Messina alla volta dell’aeroporto “Tito Minniti” di Reggio Calabria, con incluso check-in. Che senso ha, infatti, programmare gli orari delle corse senza tenere in considerazione le coincidenze con i voli dello scalo reggino?
Un anomalia criticata da più parti, dallo stesso presidente della Provincia Nanni Ricevuto, che parla di un servizio insufficiente. Per il numero uno di Palazzo dei Leoni, il check-in, avviato da Metromare, ha senso solo con un servizio all’altezza. Ricevuto, socio della Sogas, la società che gestisce l’aeroporto dello Stretto, non esclude la possibilità, tra l’altro, – in mancanza di un miglioramento del servizio che tenga conto delle esigenze dell’utenza – di attivare un servizio integrativo con un nuovo vettore.
Ma le polemiche più dure arrivano dall’opposizione in seno a Palazzo dei Leoni.
 
“Il servizio, nato con una cattiva progettazione sotto l’egida dell’allora ministro Bianchi, – afferma il consigliere provinciale del Pd, Pippo Rao, – è stato portato avanti con ancor più superficialità da parte del Ministro Matteoli, che non ha recepito le istanze correttive che già da vari anni venivano proposte con forza dal territorio, e soprattutto dalla Lega delle Autonomie, dal Comitato Pendolari dello Stretto, da Dimensione Trasporti, oltre che dai vari comitati di pendolari delle due sponde, che denunciavano tutti i vizi e le inefficienze che oggi si constatano nell’avvio del sevizio”.
Il Partito democratico, già vari mesi addietro, aveva portato in Consiglio provinciale una mozione concertata con la Lega delle Autonomie ed il Comitato Pendolari dello Stretto, con la quale non solo si evidenziavano le criticità da affrontare in merito al servizio metromare, ma si davano linee propositive in merito alla problematica dell’attraversamento dello Stretto, prevedendo logiche di “sistema”, piuttosto che interventi sconnessi. Mozione rimasta inascoltata evidentemente, stando alle problematiche che oggi impediscono il reale funzionamento del servizio. A queste condizioni, per il consigliere del Pd, la metromare rappresenta un carrozzone di pochissima utilità ma dai costi elevatissimi.
 


Fondi per 5 milioni di euro. Il Governo e le “risorse smarrite”
 
MESSINA – Il consigliere del Pd, Pippo Rao, rimette sul tavolo un’altra questione rimasta irrisolta. “Che fine hanno fatto – si chiede – i 5 milioni di euro, collegati al finanziamento del servizio della metromare finalizzati all’abbattimento dei costi dei biglietti per i pendolari? Da tempo sosteniamo che tali risorse – continua Rao – si siano perse in modo vergognoso, senza che nessuno abbia alzato un dito. Sarebbe utile comunque avere ufficialmente notizie in merito, anche magari con un’altra trasferta a Roma dei nostri rappresentanti istituzionali, e chissà che, tra un annuncio ed un proclama, conditi di affettuosità verso il ministro ed il Governo nazionale, ci si potesse battere per farci ridare questi soldi, che svolgerebbero un ruolo importante per la problematica di non poco conto dei costi dei biglietti per i pendolari”. Rao chiede risposte alla classe politica messinese, in primis al sindaco Giuseppe Buzzanca e al presidente della Provincia Nanni Ricevuto.

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