Ars: Federalismo in cima a impegni II commissione - QdS

Ars: Federalismo in cima a impegni II commissione

Giovanna Naccari

Ars: Federalismo in cima a impegni II commissione

martedì 10 Agosto 2010

La parola a Riccardo Savona (Gruppo misto) presidente comm. Bilancio. Al rientro dalle vacanze anche la manovra correttiva

Palermo – Federalismo è la parola d’ordine che sta in cima agli impegni della commissione Bilancio alla ripresa autunnale dei lavori dell’Assemblea regionale siciliana. In agenda, anche la tradizionale audizione della Corte dei Conti, in questo caso sull’assetto finanziario degli enti locali.

Abbiamo discusso delle priorità della seconda commissione con il presidente Riccardo Savona: “Uno dei nostri principali impegni a settembre sarà sicuramente il federalismo municipale sul quale, innanzitutto, terremo delle audizioni. Dobbiamo procedere con tempestività rispettando i termini per rimanere ancorati al sistema nazionale”.

Proprio ai primi di agosto, infatti, il Consiglio dei ministri ha dato il via libera all’esame del decreto legislativo sul federalismo municipale. Provvedimento che dà ai Comuni una certa autonomia finanziaria attraverso le imposte sugli immobili. Il testo sarà trasmesso alla Conferenza Stato-Regioni per passare a settembre all’esame del Parlamento e tornare, infine, al Consiglio dei ministri per il via libera definitivo.

Il mese prossimo, inoltre, si dovrà intervenire “sulla manovra correttiva finanziaria” annunciata dal governo regionale e sulla “legge che adegua le norme di contabilità regionale alla programmazione finanziaria e al bilancio nazionale”, dichiara Savona. Che aggiunge: “In autunno concluderemo anche il riordino delle società partecipate fornendo il nostro parere vincolante, rispetto alle modifiche da apportare”.

Il piano di riordino delle società a partecipazione regionale è stato messo nero su bianco dall’assessore all’Economia, Michele Cimino ed attua una norma dell’ultima legge finanziaria, che riduce le partecipate da 30 a 14. Il documento prevede anche che il personale in servizio al 31 dicembre dello scorso anno nelle società soppresse passi alle partecipate che rimarranno in funzione. I compensi degli amministratori si fermeranno sotto un tetto previsto di 50 mila euro.

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