Elezioni per l’Europa non per la Gnocca - QdS

Elezioni per l’Europa non per la Gnocca

Carlo Alberto Tregua

Elezioni per l’Europa non per la Gnocca

sabato 06 Giugno 2009

Commercio, trasporti, fonti rinnovabili

Gnocca è un ramo del Delta padano, fra il Po di Goro e il Po di Tolle. Ma vuol dire anche “ragazza o donna procace” oppure “vulva, organo genitale femminile”. Nella campagna elettorale testé conclusa, si è molto parlato di gnocca e quasi niente di Europa, a parte le campagne per l’elezione dei sindaci in più della metà dei Comuni e in oltre due terzi delle Province d’Italia. A scatenare la bagarre sono stati alcuni quotidiani simpatizzanti per il centrosinistra, i quali hanno preso gusto a guardare sotto le lenzuola, col chiaro intento di mettere in difficoltà Silvio Berlusconi.
Non vediamo nulla di male in questa tattica della guerriglia elettorale. Ricordiamo che nella più grande democrazia del mondo, cioè gli Stati uniti d’America, è prassi, nella campagna elettorale per l’elezione del Presidente o dei governatori dei 50 Stati, andare a frugare fra le lenzuola, oppure andare a scoprire ogni dettaglio di supposta corruzione nella vita privata, arrivando perfino a citare i casi in cui dei candidati non avevano pagato i contributi per propri dipendenti o domestici.

Dunque, la bagarre scatenata va bene, perché sul premier e sulla moglie di Cesare non ci deve essere neanche l’ombra del sospetto. La moglie del presidente Barack Obama, Michelle, è stata portata da un aereo e da un elicottero in una pizzeria di Madison Square, perché il marito le aveva promesso di stare insieme quella sera. Non si capisce perché Mariano Apicella e altri non possano salire su un aereo che comunque deve fare un tragitto. Tuttavia è perfettamente lecito che questi comportamenti vengano evidenziati all’opinione pubblica, perché se ne faccia un’idea e quando gli elettori votano ne tengano conto.
Sgombrato il campo da questa situazione, dobbiamo rilevare che neanche i giornalisti si sono preoccupati di adempiere al loro dovere, che era quello di portare sulle pagine dei loro giornali i temi dell’Europa.

Proviamo a farlo noi, cominciando col ricordare che il Parlamento europeo è stato dotato di maggiori poteri legislativi, di capacità di interdizione sulle decisioni del Consiglio d’Europa, formato dai Capi di Stato, e su quelle della Commissione presieduta da José Manuel Barroso del Ppe, che verosimilmente verrà riconfermato più per la sua modestia che per la sua capacità.
Le decisioni che il Parlamento europeo prenderà nei prossimi cinque anni avranno una valenza cogente per tutti gli Stati membri, i quali hanno l’obbligo di inserire nel proprio sistema legislativo le direttive europee da qualunque parte provengano, soprattutto se da quella legislativa.
Vi è inoltre da sottolineare che, quando il sistema legislativo di un partner europeo non si adegua alle leggi dell’Ue, qualunque cittadino può invocare la supremazia di tali leggi che sono sovraordinate rispetto a quelle nazionali. Con la conseguenza che la Corte di Giustizia di Lussemburgo, quando è adita dai cittadini, applica la normativa europea rispetto a quella nazionale.

Nel Parlamento europeo, vi sono gli eurodeputati, che finalmente da questa legislatura avranno uguali compensi, seppur provenienti da ciascuna delle 27 nazioni aderenti. L’Ue si dovrà occupare dell’Area di libero scambio, della politica di coesione per la crescita delle regioni dell’Obiettivo 1, della distribuzione delle risorse destinate alle grandi infrastrutture di trasporto che attraversano l’Europa, delle pipelines per il trasporto di greggio e di gas naturale, della politica energetica basata sulle fonti rinnovabili e degli interventi strutturali di organizzazione delle istituzioni, per adeguare i costi della pubblica amministrazione di ogni Paese alla media europea.
Tante altre sono le materie su cui i candidati e i leader dei partiti avrebbero dovuto spiegarsi, per illustrare la loro posizione politica in ordine alle scelte, ma Berlusconi era indaffarato a difendersi dalle accuse di pedofilia, Franceschini ad accusarlo delle stesse cose, Di Pietro preso dalla fobia verso le supposte porcherie di questa maggioranza. L’unico che in qualche modo ha parlato di Europa è stato Bossi, verso il quale aumenta la nostra simpatia. E probabilmente quella degli elettori del Centro-Nord.

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